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Da donna a donna

Non so da quando tempo una serie di parole apparentemente scoordinate rimbalzano nei miei pensieri come formiche spaventate senza senso d'orientamento.
Io ti penso spesso, molte volte ti immagino, ti cerco nei tratti somatici di mio figlio. Non ti vedo ma ti sento.
Sento la tua presenza quando me lo stringo, quando lui si aggrappa a me, quando sta male, quando si avventura in qualcosa di nuovo che lo entusiasma. Io vorrei conoscerti anzi avrei voluto conoscerti quando lui si aggrappava alle leggi naturali della vita, nel tuo ventre. Dio mio quanto mi sono persa in quei nove mesi! Avevi una creatura speciale, unica e non lo sapevi perchè il tuo timore ti faceva guardare altro. Avrei voluto conoscerti e partecipare alla tua gravidanza anche solo accarezzando la tua pancia o solo per sussurrargli "ti amo" piano, piano per non svegliarlo. Gli avremmo fatto risparmiare quei lunghi nove mesi nell'attesa che io arrivassi, per prenderlo in braccio, stringerlo, confortarlo quando aveva i suoi dolori. In fondo era questo che lui voleva essere ascoltato e creduto nel suo dolore fisico che era tanto. Ho cercato di giustificarti e non nascondo che dal tuo dolore è nata la mia felicità! Non mi sento in colpa per questo, perchè so che è stata una tua scelta, forse obbligata. Io ho imparato negli anni che le scelte personali non sono e non devono essere obbligate perchè chi ne soffre è solo la persona che le assume e nessuno ne alleggerisce il fardello neanche la persona per la quale hai fatto delle scelte obbligate. Avevi una creatura che lo sa solo Iddio quanto abbia portato felicità nella mia famiglia. La sua disabilità noi la vediamo ma non come una disgrazia, solo come il risultato di questa variopinta natura, noi gli insegnamo a vivere in questa vita. Ma non lo si fa con tutti i figli anche con quelli che sono "sani"? Quando lo stringo a volte col mio pensiero cerco di rincuorarti che lui sta bene, che io lo amo come fosse cresciuto nel mio di ventre. Quale scherzo misterioso ci ha unite? Cosa facevo il giorno della sua nascita? Dov'ero, dov'eravate? Io non condanno la tua scelta ma neanche la condivido e ti ho odiato nel periodo in cui lui era in coma perchè dalla tua scelta dipendeva la sua solitudine e se io non fossi stata là chi ci sarebbe stato? Non era giusto, ho provato la sua sofferenza di figlio e di madre. Avevi una perla dentro di te e l'hai rifiutata. Grazie, egoisticamente grazie. Lo guardo cerco te nei suoi tratti ma vedo me. Eppure ti sento, sento le tue preghiere e cerco di tranquillizzarti che lui è felice, che si addormenta beato principalmente quando sente il mio odore di madre, come per ogni figlio. La sera prima di andare a letto lo bacio, lo benedico da madre perchè grazie a te una madre l'ha trovata. Da donna a donna ti auguro ogni bene e se un giorno lui volesse cercarti lo aiuterei a farlo perchè lo voglio felice e non potrei mai essere gelosa perchè il pianeta amore è più grande dell'universo intero e c'è spazio per tutti anche per una madre che ha voluto perdere un figlio. Da donna a donna, le scelte obbligate non esistono, non possono esistere: libero arbitrio.

 

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2 commenti:

  • Vincenza il 12/01/2012 09:28
    Lo so, grazie.
  • ELISA DURANTE il 09/01/2012 09:27
    Ho letto con attenzione questo tuo e ho confermato il mio pensiero: non esiste una persona uguale a un'altra, nè per coraggio, nè per disponibilità, nè... per nulla d'altro. Comprendere le scelte personali è a volte molto difficile...
    Auguri per il tuo piccolino!

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