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Catastrofe

... all'inizio è una brezza.. improvvisa ma leggera.. le foglie si muovono.. poi arrivano piccoli mulinelli.. è il vento che rinforza.. a folate.. poi continuo.. teso.. carico di umidità.. all'orizzonte nuvole scure si muovono.. non sono nuvole.. è lei.. è la montagna.. una montagna d'acqua di centinaia.. no mille metri.. sembra lontana.. quasi immota.. e invece è viva.. sbuffi bianchi sulla paurosa cima.. un rimescolio ipnotizzante di liquido e materiali vari lungo la parete scura.. il vento adesso soffia forte.. ma non ci faccio caso.. sono impietrito e bagnato.. bagnato dagli spruzzi che l'aria umida mi urla addosso.. bagnato senza ritegno dalla mia viscerale paura.. non riesco a staccare gli occhi da quella imponente massa scura che pare ferma ma si avvicina.. si capisce dal cielo.. che sempre piu si fa da parte per farle spazio.. adesso quasi mi calmo e noto che davanti a lei arrivano altre onde che sembrano liquidi gradini.. i piu vicini al mostro alti.. cento.. duecento metri.. chi lo sa.. quello piu vicino a me si arrotola bianco di spuma dall'alto dei suoi quindici.. venti metri d'altezza.. sempre piu veloce.. sempre piu scuro.. acqua leggera come di torrente mi bagna i piedi.. una rombante oscurità incombe su di me.. vento vento portami via.. almeno l'anima.. falla salire via lontano da questo orrore.. adesso l'acqua mi arriva al petto.. non riesco piu a stare in piedi.. sono trascinato via.. penso velocemente ai miei cari alla mia vita.. voglio piu tempo.. non voglio morire e poi arriva lo schiaffo.. un muro d'acqua m'investe.. aria una boccata d'aria.. apro la bocca ed entra acqua.. mi sembra di sentire lacrime agli occhi.. è possibile?.. mi fa male la testa e intanto giro su me stesso.. qualcosa mi urta una gamba.. ma non mi fa male.. perchè ho male dappertutto.. e poi per un attimo.. per un attimo.. non sento piu nulla.. solo colori dell'arcobaleno sullo scuro che mi balenano attorno.. un pensiero divertito.. sono tornato feto nel ventre di mia madre e giro.. giro.. e poi il nulla.

 

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2 commenti:

  • Fernando Piazza il 07/02/2012 19:57
    Un racconto insolito. Dapprima si pensa ad uno tsunami, dopo ad un sogno d'acqua, di quelli in cui ti svegli e ti accorgi magari di averla fatta nel letto, poi ad una regressione nel passato, fino dentro il grembo materno, in un tempo in cui ancora non "siamo" eppur con la coscienza di "essere". Insomma, un racconto che si presta a varie interpretazioni e magari nessuna delle mie si avvicina a quella che è la tua intenzione... in ogni caso ho apprezzato.
  • Anonimo il 18/01/2012 10:49
    Molto forte questa testimonianza. Scritto bene, complimenti.

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