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Sentieri

Vi è mai capitato, percorrendo un sentiero di campagna o di montagna, di chiedervi chi lo ha tracciato e chi lo ha percorso nel tempo infinite volte? Se ve lo siete chiesto, vi avrà colto senz'altro una certa emozione nel calpestare da ultimo una traccia lasciata negli anni, o probabilmente nei secoli, da una moltitudine di sconosciuti che vi hanno preceduto. Spesso ci si ferma ad ammirare i capolavori dell'arte umana, quelli importanti come le chiese, i palazzi, i monumenti, segnalati e rinomati ovunque. Opere che sono state erette a maggior gloria di Dio o del potente di turno, che vengono ammirate per l'imponenza, lo sfarzo, gli abbellimenti architettonici, l'arditezza delle soluzioni costruttive. Questi elementi, tuttavia, sono un di più, una ridondanza rispetto allo scopo primario dell'opera. Un sentiero di montagna, come può essere ad esempio un valico di un passo alpino, è essenziale. La sua pendenza non è esasperata, tenendo conto che a percorrerlo possono essere uomini o bestie gravati da carichi a volte notevoli, pur se ciò impone la necessità di numerosi tornanti. La sua larghezza è commisurata alla consuetudine montanara di procedere in fila indiana. I muretti e le protezioni sono realizzati dove effettivamente servono, usando sapientemente i materiali presenti nel luogo: pietre e legname. Il percorso tocca le sorgenti e i rigagnoli che scendono a valle per consentire ad uomini ed animali di dissetarsi. Insomma, tutto è funzionale e non c'è niente di inutile.
Quand'ero ragazzo, una volta ascoltai un anziano montanaro parlare proprio di questo argomento. Gli avevo chiesto informazioni sul percorso che intendevo affrontare l'indomani per raggiungere un certo passo. Dopo avermelo descritto aggiunse: " Sai come facevano i vecchi a tracciare un sentiero? Mandavano avanti il mulo e lo seguivano. Quello sapeva per istinto quale era il cammino migliore."
Ecco a cosa penso quando calpesto un sentiero di montagna: "Benedetto sia il mulo e gli uomini che hanno avuto l'umiltà di credere che spesso le bestie sono migliori di noi!"

 

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5 commenti:

  • giovanni crisostomo il 15/01/2012 10:12
    Ringrazio tutti voi per i commenti positivi che avete espresso e vi invito a continuare nel percorrere i sentieri di campagna e di montagna. Un sentiero che non viene più calpestato ben presto muore!
  • Stanislao Mounlisky il 14/01/2012 19:28
    mi è piaciuto tutto, ma specialmente il finale. bravissimo
  • loretta margherita citarei il 12/01/2012 19:34
    ottimo racconto apprezzato il finale
  • Ada Piras il 12/01/2012 18:16
    È vero è una domanda che penso sia inevitabile almeno farsi.. quando fai certi percorsi... Bella la risposta.
    Piaciuto..
  • Alessandro il 12/01/2012 18:07
    Bella riflessione. Scorrevole. Anch'io, in vacanza all'estero, percorsi un sentiero selvatico, invaso dalla vegetazione. In giro non si vedeva anima viva... eppure, sul fango v'erano tracce di zoccoli e ruote di carro. A quel punto, anch'io mi domandai chi, e soprattutto quanti, l'avessero percorso prima di me.

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