Vi è mai capitato, percorrendo un sentiero di campagna o di montagna, di chiedervi chi lo ha tracciato e chi lo ha percorso nel tempo infinite volte? Se ve lo siete chiesto, vi avrà colto senz'altro una certa emozione nel calpestare da ultimo una traccia lasciata negli anni, o probabilmente nei secoli, da una moltitudine di sconosciuti che vi hanno preceduto. Spesso ci si ferma ad ammirare i capolavori dell'arte umana, quelli importanti come le chiese, i palazzi, i monumenti, segnalati e rinomati ovunque. Opere che sono state erette a maggior gloria di Dio o del potente di turno, che vengono ammirate per l'imponenza, lo sfarzo, gli abbellimenti architettonici, l'arditezza delle soluzioni costruttive. Questi elementi, tuttavia, sono un di più, una ridondanza rispetto allo scopo primario dell'opera. Un sentiero di montagna, come può essere ad esempio un valico di un passo alpino, è essenziale. La sua pendenza non è esasperata, tenendo conto che a percorrerlo possono essere uomini o bestie gravati da carichi a volte notevoli, pur se ciò impone la necessità di numerosi tornanti. La sua larghezza è commisurata alla consuetudine montanara di procedere in fila indiana. I muretti e le protezioni sono realizzati dove effettivamente servono, usando sapientemente i materiali presenti nel luogo: pietre e legname. Il percorso tocca le sorgenti e i rigagnoli che scendono a valle per consentire ad uomini ed animali di dissetarsi. Insomma, tutto è funzionale e non c'è niente di inutile.
Quand'ero ragazzo, una volta ascoltai un anziano montanaro parlare proprio di questo argomento. Gli avevo chiesto informazioni sul percorso che intendevo affrontare l'indomani per raggiungere un certo passo. Dopo avermelo descritto aggiunse: " Sai come facevano i vecchi a tracciare un sentiero? Mandavano avanti il mulo e lo seguivano. Quello sapeva per istinto quale era il cammino migliore."
Ecco a cosa penso quando calpesto un sentiero di montagna: "Benedetto sia il mulo e gli uomini che hanno avuto l'umiltà di credere che spesso le bestie sono migliori di noi!"