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Cara mamma

Cara mamma,
che dire? Tra pochi giorni raggiungerai un traguardo importante... 80 incredibili primavere!
Sei stata e sei un donnone straordinario, un monumento rispetto a noi tre, piccole pulci qualunque.. Tu... generale di ferro, quella delle mille risorse, volitiva, oculata, austera, determinata, saggia... indipendente dalla nascita, coraggiosa. Quella che col piglio da "dittatore fascista", incuteva timore mantenendo una distanza col resto del mondo.. pochi sorrisi ed una forza di volontà unica nel suo genere."Wè... mà... ma sì sicur d'esser nà partenopea... secondo me tu tiene sang tedesco int ò dna... ahahahah!" In parole povere, mammina, io... la tua "adorata" primogenita, sono il tuo esatto contrario! Quante volte mi hai ricordato che la mia carriera d'Attila in gonnella ebbe inizio già dal tuo grembo..("Nun me fa pensà.. stev semp mal.. nausea... vomito... sì stat subito nu' guaio... ahahahah")... E, da allora in poi è stata tutta un'escalation..
Quando, poi, dopo mille tribolazioni mi decisi a venire fuori dal guscio, avesti un altro colpo.. Ti misero tra le braccia, una cozza con tanti... ma tanti... troppi capelli neri... ahahahah... pauraaaaa!!!! E, non si poteva nemmeno credere ad uno scambio di neonati.. avevi partorito in casa.. Quel mollusco bivalve era proprio tua figlia!!! Avevi una statuetta d'ebano sul tuo comodino.. prendesti la fissa, che, forse, avendola troppo guardata, avevi tirato fuori dal pancione la sua fotocopia..."l'agg guardat assaje chella statuett... oilloc... ahahahah!!! Tempo pochi mesi e la strana creatura frutto di due biondissimi con occhi cerulei, si traformò in angelo biondo... l'iride si colorò di verde e la chioma ebano diventò oro... Mah... mistero...
Mamma, non ci siamo raccontate noi due... non ho mai dormito sul tuo seno... non ci siamo mai sfiorate... cullate.. e questo nostro essere apparentemente dure, è parte di un atavico retaggio. Tu.. non puoi in alcun modo immaginare la mia sofferenza, la disperazione, il dolore... e... quella volta che tanti anni fa temetti di perderti, davanti a me s'aprì una voragine.. Provai per la prima volta la vera paura... il senso di panico.. il vuoto
Ero di ritorno da un viaggio e Al con tono di voce anomalo disse che doveva parlarmi. Rivedo ancora quella scena drammatica ed ogni volta provo gli stessi sussulti."Pà.. cerca di stare calma... guarda qua... mamma... ha questa pallina al seno... dicono che sia... beh... hai capito.. dev'essere operata.. ora... mi raccomando... non farti vedere in lacrime... già è molto spaventata.. vedrai è una sciocchezza... nessuna crisi.. eh...!"
Non la smetteva più di fare raccomandazioni... ma non l'ascoltavo.. Restai impietrita con quelle stupide radiografie tra le mani... sembravo un'aliena, entrai in un vortice... i singhiozzi non si placavano... Poi, di botto smisi... Dovevo vederti... guardare i tuoi occhi... dovevo toccarti... E, dopo un respiro profondo, cercando di darmi un certo contegno e continuando a ripetere che era solo un brutto sogno corsi da te in negozio.
Ma... quando incontrai il tuo sguardo triste ed i tuoi meravigliosi occhi oceanomare velati di lacrime.. crollai! Ti strinsi in un forte abbraccio.. eri una bimba terrorizzata.. accarezzai per la prima volta il tuo viso ed il mio pianto liberatorio si mischiò col tuo. Non esisteva più nessuno al mondo.. c'eravamo solo io e te col nostro immenso dolore!
Mamma, da allora ho capito che sarebbe stata inconcepibile ed inutile la mia vita senza di te... Tu sei il mio pilastro... il mio punto fermo.. anche con le nostre incomprensioni, i litigi, le distanze.. il muro che ci divide ancora.. e... ancora
Io, continuo imperterrita a mostrare una maschera e tu, continui a dannarti per questa mia vita spericolata!
Due rette parallele s'incontrano solo all'infinito (quando ormai non gliene frega più niente). Odio la matematica.. e... odio anche Euclide...
Mamma... io invece... vorrei trovare il coraggio d'incontrarti...
Con tutto questo strano amore

 

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4 commenti:

  • Fernando Piazza il 29/01/2012 20:22
    Bella e liberatoria la tua confessione. Molto commovente! Pensa come si scioglierebbe la tua mamma "generalessa tutta d'un pezzo" se la leggesse! Ma il bene che tu le vuoi lei lo vive e lo sente anche senza leggere lo scritto. Bravissima! Sei riuscita a toccare le corde del mio cuore con questa tua lettera aperta. Il regalo più grande che lei potesse farti, nel giorno del suo 80° compleanno, non è starti ancora accanto? AUGURONI alla tua mamma.
  • Patrizia Cappa il 29/01/2012 19:09
    Costruttiva e giusta la critica di Giacomo sui famigerati punti di sospensione, me l'aspettavo. Per me sono come le sigarette, non riesco a farne a meno, ma m'adopererò per cercare d'eliminarli.
  • Anonimo il 29/01/2012 18:40
    Molto ma molto bello il contnuto di questa specie di lettera aperta, o pubblica confessione che dir si voglia.
    Io non mi stanco di ripetere che questi racconti autobiografici( i miei preferiti come lettore e come scrittore)mi commuovono.
    Per quanto riguarda la forma, pur essendo scritto bene questo brano ha una pecca che toglie eleganza e rotondità al pensiero; mi riferisco ai reiterati punti di sospensione. Te lo dice uno che ne abusava quasi quanto te.
    Poi un giorno ho letto i consigli di un grande autore ( forsde Eco ma non ne sono sicuro) che fra le altre cose diceva: se proprio volete usare i punti di sospensione fatelo raramente, diciamo una volta ogni dieci pagine, o un capitolo, o un racconto. Prova a contare i tuoi: sono tantissimi. Ti consiglio quindi di sforzarti a trovare la punteggiatura più adeguata, punto, punto e virgola, due punti... o anche la semplice virgola a seconda dei casi. Ciaociao e benvenuta.
  • loretta margherita citarei il 29/01/2012 16:06
    molto bello intenso apprezzato

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