Scorrere inesorabilmente come gocce di pioggia su vetri di ghiaccio.
Spesso mi sono sorpresa io stessa nell'osservare quel procedere lento, sottile e delicato, come una bimba che scopre per la prima volta la gioia in una bambola di pezza. Ti guarda con un sorriso tragico, quasi melanconico. Sapete una cosa? Ho scoperto che anche un sorriso dipinto puo' lasciare leggerezza nel cuore, come mai nessun essere vivente è stato capace di fare.
Cos'hanno in comune un bambola di pezza e lacrime di pioggia? Entrambe ti contemplano, ti guardano nel loro riflesso, entrambe hanno qualcosa di plumbeo e sottile, qualcosa di eterno. "Oh, cosa sono gli uomini paragonati a bambole di pezza e a lacrime di pioggia?"
Nulla. Le bambole di pezza non mutano, ti fissano eternamente senza mai voltare faccia. Le lacrime di pioggia sono più simili agli uomini. Avete mai osservato come si evitino tutte indistintamente? Come corrano per superarsi e poi finire chissà dove? Già, chissà dove.
Conoscevo tempo fa una ragazza, eterea, plumbea e sottile come una lacrima di pioggia. Era dritta e ferma, e non teneva in gran conto le altre gocce che cercavano di sopraffarla e sbarrarle la strada; ma sapeva bene che un giorno ne avrebbe incontrata una più grossa delle altre e che l'avrebbe messa in difficoltà. Beh, quel giorno arrivò. Ma incredibilmente non le sbarrò la strada: si fuse con lei, anima nell'anima, goccia nella goccia, come una luce in una taverna, come uno spirito guida. E seppe improvvisamente che l'avrebbe sempre seguita, dovunque avesse deciso di andare.