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A bordo - parte terza -

La vita di bordo dell'orchestrale si svolgeva prevalentemente di notte con piccoli interventi musicali durante il giorno: alle quattro p. m. (ora in cui veniva servito il the) le orchestre si riunivano, ognuna nella propria sala, per intrattenere i passeggeri per una mezz'oretta suonando qualcosa di "leggero" tipo Chopin, Beethoven, Rossini ed altro. Alle 19, ora dell'aperitivo, stesso impegno con musiche variabili tra il classico e il moderno.

Poi (a parte le "prove" dei nuovi pezzi che avveniva alle 17) si era liberi sino alle ventuno, ora in cui si dava inizio alle danze fino alle 24.

Mezz'ora di pausa nella quale le orchestre si davano il cambio: quella di prima classe si trasferiva a suonare in seconda e noi della terza classe ci spostavamo al night di prima sul ponte superiore. Per la terza classe invece l'intrattenimento terminava alla mezzanotte.

Le sale da pranzo, come quelle da ballo erano tre: turistica (per i meno abbienti), seconda classe formato dal ceto medio e la prima classe per clienti facoltosi o presunti tali.

Tra le sale da pranzo della prima e della seconda classe vi era una saletta vetrata: era il "refettorio" per noi orchestrali, tredici in tutto suddivisi in tre orchestre: il quartetto di turistica, quello di seconda ed il quintetto di prima classe.

Solo in una occasione ci si riuniva formando un'unica orchestra ed era in occasione dello show "Around the world" (il giro del mondo musicale) dove eseguivamo i pezzi di maggior successo di tutti i Paesi del mondo (un concerto di due ore circa) a partire dall'Italia per terminare naturalmente con il classico "O sole mio".

Ma qual'era il "fatto del giorno" di cui ero stato protagonista?

Un giorno, poichè non stavo troppo bene, su suggerimento del medico di bordo che mi aveva prescritto vitto in bianco, decisi, come primo piatto, di ordinare del riso.

Quando giunse la portata notai che l'alimento era scondito per cui, richiamato il cameriere, gli feci presente il fatto il quale si scusò andando in cucina per rimediare. Poco dopo lo vidi tornare dicendomi timoroso: "Maestro, mi hanno detto che la sua razione d'olio è terminata".

Subito la presi in ridere e lo invitai a provvedere specificando che avendo il vitto in bianco necessitavo di quel condimento. Ma tutto fu inutile.

Non feci una piega, mi alzai fra lo sguardo dei colleghi che già avevano le mani ai capelli presumendo qualcosa di imprevedibile.

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0 recensioni:

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19 commenti:

  • Bruno Briasco il 10/06/2012 14:33
    Un ringraziamento anche per la tua presebza costante. Un caro abbraccio Don.
  • Don Pompeo Mongiello il 08/06/2012 15:46
    Molto piaciuto e apprezzato questo tuo veramente tanto tanto bello!
  • Bruno Briasco il 26/05/2012 08:13
    Ciao carissimo... mi sei mancato! Grzie del passaggio, un fraterno abbraccio "campione".
  • Anonimo il 26/05/2012 06:38
    La soddisfazione di ribellarsi ad una palese ingiustizia sentendosi dalla parte del giusto. Bellissime queste storie di mare... raccontane altre. ciaociao
  • Bruno Briasco il 07/05/2012 20:12
    Era anche il prezzo delll'incoscenza ma anche una solida parte di un qualcosa che mi era stato insegnato dai miei... Un caro abbraccio
  • Pepè il 16/04/2012 10:08
    Musicista ribelle e provocatore. Quando arrivo a leggere nei tuoi racconti il momento dell'ingiustizia subita mi chiedo in che modo poi tu abbia reagito. E sempre mi sorprendi.
  • Bruno Briasco il 12/03/2012 07:44
    Un bacione a te cara Carla e grazie del passaggio
  • Anonimo il 11/03/2012 20:35
    con le buone maniere si ottiene tutto... nel tuo caso erano le giuste maniere... ti sei fatto sentire a ragione... mi avrebbe fatto piacere essere una mosca... per osservare da vicino la reazione del maestro Briasco... proprio ganzo come dice four... un bacione troppo forte...
  • Bruno Briasco il 10/03/2012 11:49
    Stralci di vita vissuti... a volte con rabbia, dolore, vedere le ingiustizie e molte volte essere impotenti, ma tutto ha un limite. Grazie del commento e del passaggio più che gradito. Un caro abbraccio
  • angela testa il 10/03/2012 00:32
    Che spettacolo cosi si deve essere nella vita... penso alla tua soddisfazione... ma sicuramente quella sera sei entrato nel cuore di tanti amici... bellissima BRUNO...
  • Bruno Briasco il 08/03/2012 19:23
    Grazie caro amico... è una storia che a sentirla sembra fantascenzama le divise a bordo hanno potere assoluto. Fai conto che su nessuna nave ho mai visto un ufficiale in borghese perché la divisa "attira"... per me ci andavano anche a dormire!!!!!!!!! Grazie del passaggio e, mi raccomando, non sparire!!!
  • Anonimo il 08/03/2012 19:11
    Madonna santa, che goduria. perchè non c'ero? Troppo bello... voglio usare un aggettivo dialettale... ganzerrimo.
    Io una cosa del genere la sceneggerei a teatro... troppo bella.
    saluti.
  • Bruno Briasco il 08/03/2012 13:22
    Scusami: misici sta per "musici". Ciaociao
  • Bruno Briasco il 08/03/2012 13:21
    Purtroppo noi misici - di bordo - pagavamo lo scotto. Gli uomini in bianco (gli ufficiali ed i sottufficiali) dovevano avere "carta bianca" e non volevano alcun tipo di competizione. Ma cosa vuoi, ero giovane e ambizioso e per nulla intimorito dalle divise che, anzi, mi spronavano a mettergli i bastoni fra le ruote. Ero un po' discolo, lo ammetto, ma mi piaceva!!!!!!!!!!!
    Un caro abbraccio Elisa, a presto rileggerci
  • ELISA DURANTE il 08/03/2012 13:09
    Ma... era una nave da crociera o il Purgatorio per i musicisti?
    Da non crederci! Divertente, per una non coinvolta... Aspetto altre avventure!
  • Bruno Briasco il 07/03/2012 08:21
    Un grazie a te per l'assiduità. Sono contento ti sia piaciuto questo spaccato di vita marinara. Un caro abbraccio
  • Grazia Denaro il 06/03/2012 22:43
    Molto bello questo tuo racconto della tua vita a bordo delle navi da crociera, scritto bene, mentre leggevo vedevo tutto con gli occhi della mente. Apprezzato!
  • Bruno Briasco il 06/03/2012 22:04
    Dovresti fare un salto indietro e leggere Genova-New York-Genova e Genova-Buenos Aires-Genova. È una situazione amorosa e... non anticipo nulla. Grazie del commento e del passaggio, Sì, la divisa, a bordo, da alla testa tant'è vero che nessuno, e dico nessun ufficiale e sottufficiale smette la divisa quando termina il turno di lavoro, Girano sempre con la loro divisa bianca, riconoscibile a distanza. Si "cucca" così... Un abbraccio
  • Bianca Moretti il 06/03/2012 21:32
    Ma sono proprio irriducibili 'sti ufficiali in comando... Spero non ti siano capitati tutti così. Ci tengono proprio ad apparire e a non essere messi in ridicolo. E poi chi se lo sarebbe aspettato che su navi come quelle il regolamento prevedesse un razionamento così micragnoso e meschino che a raccontarlo nemmeno ci si crede? Ma come, con tutto quel ben di Dio che si spreca si sta a centellinare su una razione di olio? Cose da pazzi... ma tu da buon "rompipalle" la mosca al naso non te la sei fatta scappare! Belle queste chicche. Immagino ne avrai tante da raccontare e forse qualcuna l'avrai già pubblicata. Andrò a spulciare, non appena ho un po' di tempo. Molto simpatico e divertente questo tuo. Se ci sarà un seguito, lo leggerò volentieri.