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Pensieri di una sposa e di un'ape

Meggy aveva abbandonato il salotto mentre i genitori ancora parlavano degli ultimi particolari del pranzo nuziale, che si sarebbe tenuto subito dopo la cerimonia di nozze. Le " sue " nozze con James. Le era sopraggiunto un forte mal di capo e oramai ascoltava le parole del padre come se avesse la testa sott'acqua. La madre, seduta su di uno scomodo sgabello, con le gambe accavallate in maniera incredibilmente avvitata, era presissima dal decidere come sistemare gli invitati, suddividendoli in tavolate. Continuava a disegnare su di un foglio, con lapis bicolore, , tavole rotonde con crocette ai bordi, a segno di dove far accomodare gli ospiti.
" Charles non può essere fatto sedere accanto a mia cugina Winny. Lei parla in continuazione, lui è troppo riservato... cosiccome il tuo amico Ron non può essere messo a destra della bellissima moglie di Northon. Ron ci prova con tutte, potrebbe nascere uno spiacevole equivoco con il marito di lei! "- commentava la madre di Maggy, esaminando le sue mappe strategiche.
" Ketty , come sei insistente... - sbuffava il padre - Ron non è mica un satiro.. le farà un poco di corte galante..."
" Ti dimentichi come finì alla cena di capo d'anno a casa dei Roses? - rintuzzò lei fissandolo con gli occhietti azzurro pallido - Ron si prese uno spintone dal fidanzato di Nory! aveva tentato di baciarla dietro una tenda..."
" Ma buondio Ketty, quella sera Ron era ubriaco fradicio e la fanciulla talmente scollata!!".
Maggy era scivolata dal divano e si era defilata verso la sua camera da letto.
Da circa dieci giorni la casa era diventata un porto di mare. Uno squillìo continuo di campanelli alla porta. Pacchi e pacchetti di doni di nozze in arrivo. Madre e figlia spesso occupate con la messa in prova dell'abito da cerimonia. Le sarte di Miss Sensual Boutique venivano direttamente in casa per provare gli abiti alle signore. Un servizio extra molto ben pagato, ma che risparmiava tempo. Le sarte giravano attorno alle clienti, attente e servizievoli; uno spillo qua, un punto d'ago là. Ecco si giri, no non va... adesso sì. Ci si sentiva delle dee. Via via che s'avvicinava il giorno della cerimonia, la madre di Maggy si innervosiva ed il padre diventava ombroso. L'unico del tutto indifferente al trambusto domestico, era suo fratello Diky. Il ragazzo, un sedicenne scavezzacollo, era del tutto a suo agio visto che in quella concitazione nessuno pensava a lui ed egli entrava ed usciva di casa ad ogni ora; era diventato una specie di gatto domestico, il quale, dopo aver vuotato la ciotola, s'imboscava nuovamente per ore alla ricerca di zuffe con altri gatti o di gattine intrepide.

Entrata nella sua stanza di ragazza, Maggy si buttò sul letto e rimase a guardare il soffitto. Dalla porta finestra aperta sul giardino le arrivava il profumo delle rose che si inerpicavano da piano terra fino al terrazzo superiore. Le tende color avorio si gonfiavano appena alla brezza di quel primo pomeriggio, muovendo leggermente gli anelli che le trattenevano. A Maggy sembravano vele silenziose.

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • mauri huis il 12/03/2012 09:38
    Per come conosco gli inglesi questo racconto è molto verosimile sia come ambientazione che come caratteri. Scritto molto bene descrive un turbamento provvisorio, come l'ape imprigionata tra il vetro e la tenda, che svanisce come inizia, allo stesso modo in cui l'ape alla fine si libera. Tranquillo e rilassante si lascia leggere molto bene anche se sembra finire dove dovrebbe incominciare. Ma questo è lo stile di Mariateresa. A cui vanno i miei complimenti.

2 commenti:

  • bruna lanza il 06/05/2012 14:07
    attimi di vita dedicati a un prossimo futuro, scritto con maestria e novizi di particolari, piaciuto
  • mariateresa morry il 12/03/2012 10:24
    grazie Maurizio, preciso che questo è un raccontino per gioco, conosco bene la gran bretagna e so che certi ambienti old english sono così.. non pretendevo di scrivere un capolavoro, ma solo una frivolezza... accettatela come tale

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