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È solo immaginazione attiva libera, ma mi piace assai
Qualche volta, stuzzicanti amici di mail mi chiedono:
- Scusa, Moscone, noto che sei sempre spietato con i tanti (troppi) vizi e difetti della scrittura Web; ma allora, perché continui a svolazzare in tanti (troppi) forum letterari e non ti occupi di altre cose?
E soprattutto, è possibile che nella litweb non ci sia davvero niente di buono e di costruttivo?
E allora, spesso rispondo così:
- La litweb è solo immaginazione attiva libera, ma mi piace assai.
Cercherò di spiegarmi senza rifugiarmi negli enigmi e nell'esoterismo d'accatto.
Dopo anni di esperienze con la litweb e di contatti con internauti che la masticano con gusto e consapevolezza, mi azzardo ad affermare che la litweb ha una sola valenza costruttiva fertile e gravida di significati:
l'immaginazione attiva libera
Questa forma di arte/autoterapia/autoplasmazione psicologica è praticata da un pugno di autori che sono in grado sviluppare una creatività intuitiva e spesso consapevole che mi affascina e perché sanno usare la litweb per quello che veramente è e può dare; la liberazione della propria immaginazione e dei propri simboli personali.
Questi autori intriganti sono dei refrattari, e mi vanto di appartenere alla loro esigua schiera.
Refrattari a che cosa?
La nostra industria culturale è ancora legata al patetico mito romantico e ottocentesco della "personalità straordinaria", del "genio eccezionale" che sa produrre da buon bottegaio l'opera stratosferica, capace di vendere milioni di copie sul mercato.
Insomma, un mix davvero letale di romanticismo e di consumismo, avvelena ancora oggi, potenziato dai nuovi mezzi tecnologici, la concezione dell'arte e della ricerca del proprio potenziale espressivo.
Questi lit bloggers sono recalcitranti a questa idea autoritaria del "genio di (e sul) successo" e rivolgono una feroce, spietata ironia al culto della personalità, "all'innato talento artistico", "alla suprema forza di volontà d'imporsi con tenaci strategie di marketing".
I miei amici refrattari scrivono con un'altra e alta ispirazione: accedere tramite l'immaginazione liberata dalla litweb alla propria anima e al proprio potenziale creativo.
Questi webartisti sono dei siluri subacquei che sanno usare il medium della litweb in modo squisitamente ironico e umano, per affondare le corazzate del Profitto e della Retorica.
Ah, fantastici Corsari immaginali, poeti dell'acidità corrosiva quanto immaginifica, quanto vi venero!
Nei loro testi traspare, allusivo, beffardo e graffiante un messaggio forte e chiaro:
" Non sopportiamo le vostre carte di credito e i vostri versamenti sul conto corrente e le vostre melensaggini e le vostre retoriche da anniversario sfruttato per farsi belli...
Noi non siamo degli imprenditori fabbricanti di best-seller; pensiamo che un forum letterario possa aiutare una persona a vivere meglio immaginandosi un artista, ma non nel senso di prendersi troppo sul serio o alla lettera, andando a sbrodolare vanagloria da Fabio Fazio o a profumarsi d'incenso da Daria Bignardi.
Noi proponiamo un'arte nuova, intesa come ponte di relazione col Daimon di ognuno di noi, con la parte più profonda e autentica delle nostre anime, soffocata e inaridita dalle maschere di ferro sociali che è costretta a indossare.
Con l'IRONIA corrodiamo e facciamo psichicamente e mentalmente a pezzi il mito eroico del V. I. P (Very Important Pirla) e con l'immaginazione analogica libera (digitale per noi è solo un'erba officinale) cerchiamo un'armonia più umana con i nostri sogni e le nostre fantasie e le nostre nevrosi personali e il nostro Destino, per stabilire insomma una vicinanza con la nostra anima.
Per farla breve, mercanti e ruffiani del Tempio, noi facciamo anima.
E per farla usiamo l'immaginazione analogica/attiva libera.
Non sentiamo proprio nessun desiderio di diventare dei geni, dei manager di casi editoriali umani, troppo umani; o, gli Dei ce ne scampino, degli "artisti affermati" nell'esprimere il nulla assoluto.
Noi non cerchiamo la nostra anima, dimostrando ai nostri lettori chi siamo producendo qualcosa col codice a barre.
Vogliamo chiarirvi bene le idee narrandovi che cosa l'immaginazione attiva libera non è:
- Non è la pubblicazione di un libro, piazzato come una scatola di preservativi nei centri commerciali, dopo essere stati spogliati d'ogni avere dai cacciatori di gonzi dell'editoria a pagamento;
- Non è una disciplina spirituale tipo lo yoga o l'imitazione di Cristo d'Ignazio da Loyola: noi raccontiamo le nostre immagini, mica levitiamo o riposiamo su letti di aghi ipodermici incandescenti;
- Non è una forma di ascesi mistica o militante (tonta) di automortificazione sadomasochistica tipo il matrimonio, che si pratica per essere più "illuminati" degli altri e quindi più Narcisi a tutto tonto, per l'appunto.
- Non è la comunicazione bruta e banale del cicaleccio dei Social Forum e delle chat room.
- Non è un modo per conquistare il potere politico, per arrivare e a fregare i rimborsi elettorali e diventare ricchi in barba ai coglioni che mettono le schede elettorali nelle urne.
Noi Refrattari Immaginali non abbiamo bisogno di Maestri, di Caste sacerdotali, di Editori imprenditori, di Mogli e Mariti cornuti, di Madri e Padri in stile Mulino Bianco; di Presidenti pedofili, di qualsiasi figura di Potente corrotto e sfigurato dalla volgarità e dall'ipocrisia, di Lauree in niente totale (di Laure, se son versate nelle arti dell'erotismo, sì).
Noi lavoriamo alle immagini sorgive che fluiscono libere dalla fonte del nostro Daimon e dal pozzo segreto e magico della nostra anima, e ne registriamo il caos dinamico col nostro stile.".
Mi avete compreso?
Questo è l'evento Web che m'intrippa e che mi spinge a ritornare nei litblogs a conversare con quei bloggers magnifici.
È solo la loro immaginazione attiva libera, ma mi piace assai, amiche e amici immaginali e mi fa sentire bene.
Questa è la mia Pars Costruens.
Mi taccerete ancora d'essere un nichilista, da oggi?
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1 recensioni:
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- Tutto ciò che siamo, e facciamo, nel bene e nel male diventa fruibile. Vuoi tramite una telefonata, vuoi tramite la scrittura di un testo sul web o su carta a un amico. Pensare che alcuni artisti contemporanei, inseriti in meccanismi di cui mecenati sfruttatori hanno il controllo, producono latte con contenuto i loro bisogni. Hai ragione Mauro a dire che non siamo V. i. p, lo diventiamo quando ci esaltiamo per troppi V. i. p. che sono come dici tu. E poi il vero artista, non dà sfoggio di se, se non costretto dal meccanismo industriale. CIò non toglie, te lo confesso, che mi capita di produrre per conto mio con la mia stampante dei fogli con ciò che scrivo. Ho pubblicato due poesie nella mia vita: una con il mio nome su un opuscolo gratuito e un'altra sempre per un concorso senza fine di lucro. Insomma, la tentazione che qualcosa resti materialmente da parte mia ce l'ho, ciò che si crea deve andar libero. Certo restando liberi, solo come pochi artisti veri, in tutti i campi, possono e sanno fare. Come sempre mi hai dato occasione di dire un sacco di cose, forse anche a sproposito, ma di questo, come libero pensatore e cratore di scritti, te ne sono grato!!!
- ok, molto chiaro
- Augusta, in estrema sintesi: la scrittura Web è un ottimo strumento per liberare le immagini della nostra anima, ma un pessimo Tiranno quando la si vuole fare diventare una merce o un fine materiale:
un best seller, uno specchietto per le allodole per fregare dei gonzi, un sistema per rimorchiare delle prede sessuali, un codice per qualche setta fanatica.
Sono stato chiaro? Cosa c'azzecca il tutto contro tutti?
- dimmi due parole e forse capirò... grazie, sai non è da tutti capire io per prima...
- scusa Augusta, ma non è che hai capito moltissimo...
- insomma, da quello che ho capito sei contro, tutto e tutti...
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