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E.. se la verità fosse in un sogno?

Notte, di nuovo la notte.. presto torneranno i miei sogni ma, anche gli incubi, che mi accompagnano da quel giorno;certo, era iniziato bene, una splendida giornata di sole, ed una passeggiata in montagna, aria pura e panorami da incorniciare, eppure me lo ero imposto"mai da solo in montagna!"che sarà mai! Ho sempre incontrato gente e faccio sentieri battuti, vado! Lascio l'auto ad appena 200metri dall'inizio del sentiero ed inizio la mia escursione, la pioggia del giorno prima ha smosso qualche pietra ma il sentiero è agibile, l'odore ancora persistente che lascia la pioggia sul terreno è particolare su queste radici e sul muschio, respiro a pieni polmoni e salgo;Dopo appena 10 minuti sento in lontananza ma riconoscibile un lamento umano! Mi affretto per quanto possibile, vista la difficoltà di quel punto del sentiero e mi avvicino sempre di più alla fonte d'origine del lamento;comincio a scorgere una sagoma tra gli alberi, devo scendere molto attentamente, ci sono pietre smosse da poco e, fango che rende il percorso scivoloso, mi avvicino sempre di più e do una voce al malcapitato: "sto arrivando! Coraggio!"Faccio altri due passi e.. si apre il vuoto, precipito e la caduta sembra non fermarsi mai, è buio ed è il vuoto! Non ci sono pareti, niente solo il vuoto, respiro a fatica, luce, vedo luce sotto di me, la caduta rallenta, sento aria calda che arriva da sotto, sono quasi fermo, no non può essere è un incubo! Tocco dolcemente il suolo, mi guardo intorno, c'è gente che cammina frettolosamente e non si cura di me, non si accorge neanche da dove sono arrivato, guardo in alto e vedo che si tratta di un foro di aereazione.. sono in una stazione della metropolitana! Vicino a me c'è una scala mobile che scende, sono in un lungo corridoio, ad un tratto in mezzo a tanta gente scorgo un volto familiare, conosciuto, è Anna sta scendendo la scala mobile la chiamo ma non mi sente, scendo anch'io ed arrivato alla banchina la scorgo tra la folla e le do un'altra voce"Anna! Ehi! Anna!"A questo punto si gira, rimane sorpresa e mi saluta con la mano, mi avvicino ed intanto le chiedo: "Cosa fai qui?""Vacanza!"Mi risponde;cosa le dico ora? Dove siamo? Neanche a pensarci! faccio appena in tempo a capire che non siamo in Italia dalle scritte pubblicitarie e da come parlano le persone vicine a me, azzardo una domanda;"Quanto tempo resti qui a Parigi?"Una settimana mi risponde sto andando in hotel, tu dove alloggi? E cosa fai qui? Non faccio in tempo a risponderle che il vento ed il rumore annunciano l'arrivo della metro. La folla inizia ad entrare, qualcuno esce, Anna guarda prima in basso, poi intorno e mi dice: "La valigia!" "Che valigia?"Rispondo io,"La Mia valigia, era qui ora non c'è più!"Guardo anche io attorno senza sapere cosa, e le chiedo solo di che colore e di che tipo è, lei mi risponde:verde e del tipo rigido con le ruote, intanto tutti sono saliti, le porte si chiudono, la banchina è vuota, Anna è senza la sua valigia, io senza parole, per scusarmi, l'ho distratta e qualcuno ne ha approfittato. Solo ora lei mi guarda bene e mi dice: "ma come sei vestito?"Mi guardo anch'io e come se fossi sorpreso del mio abbigliamento da montagna le rispondo"è una lunga storia Anna e, vorrei capirci qualcosa anch'io"mi guarda ancora con più attenzione e mi chiede se sto bene, poi: "certo che strano lo sei sempre stato, ma piombare qui a Parigi vestito da montanaro e non sapertelo spiegare mi preoccupa un.. pochino"svio il discorso e le chiedo se vuole fare una denuncia di furto, lì o, se vuole prendere la metro successiva e farla alla prima gendarmeria che trova fuori dalla stazione,"a proposito ma dove devi andare se non sono indiscreto?""Il mio hotel è vicino Place Vendome, tu invece?"Silenzio imbarazzante,"io.. ecco, appunto io.."all'improvviso tutto si spegne, ci ritroviamo al buio io e lei ad una fermata della metro, a Parigi, nessun rumore, nessun'altra persona lì presente, presi alla sprovvista da questa mancanza di luce, senza nessun avviso."E ora? Che altro succede?"Sentiamo un tonfo ed un lamento ci giriamo di scatto verso l'origine dei due rumori, non ho una torcia, solo il telefonino, anche Anna ha solo il suo e con essi cerchiamo di far luce e ci avviciniamo dove abbiamo sentito il tonfo, penso tra me e me,"ma possibile che qui non c'è sorveglianza, agenti della sicurezza, nessuno!"Inciampiamo in qualcosa e alla luce fioca dei nostri cellulari ci accorgiamo che è una valigia, anzi:La valigia;è aperta e parte del suo contenuto e sparso intorno,"la mia valigia!"Esclama Anna, lei comincia a controllarne il contenuto io guardo per quanto possibile intorno per trovare la sorgente del lamento, qualche pulsante di richiesta di soccorso, telefoni.. niente! Mi riavvicino ad Anna e le chiedo se c'è tutto lei annuisce e dice: "credo di si, ho raccolto tutto quello che ho visto e l'ho richiusa", Si avvicina a me, molto vicina, e mi chiede"cosa succede? Io adesso comincio ad aver paura!"(Anche io! Sto per dirle), Per non farla agitare le dico: "cerchiamo un uscita, siamo scesi da una scala troviamola e, da li risaliamo!"Annuisce senza parlare e ci avviamo verso dove ricordavamo ci fosse la scala mobile, ad un tratto sentiamo qualcosa o qualcuno che viene trascinato, o, si trascina, mi avvicino al bordo della banchina guardo verso i binari ma non vedo nulla, all'improvviso:il vento e lo sferragliare di un treno della metro, guardo sorpreso verso la direzione della sua provenienza, Anna mi prende e tira per la manica del maglione, appena in tempo che il treno transita a grandissima velocità, inusuale per la metro e con tutte le luci spente!""Grazie!" le dico mi ero distratto, ero concentrato a scrutare i binari e l'ho sentito tardi. Ma era vero? Non ha suonato non si è fermato era tutto spento!"Già";sono le uniche sillabe che gli escono dalle labbra. Finiti tutti i rumori torna il silenzio, sentiamo però qualcosa che si muove ci avviciniamo, è la scala mobile che funziona ma solo per la discesa cerco un pulsante di stop per le emergenze, lo trovo, pigio ma non succede niente, guardo a fianco se c'è una scala normale ma non c'è, ci guardiamo stupiti(ancora!), le chiedo se se la sente di fare questa corsa controcorrente, lei non mi risponde apre la valigia ne tira fuori un paio di scarpe da ginnastica toglie quelle con i tacchi mi chiede di girarmi e di non sbirciare, perché vuole mettersi comoda(ma tanto con quel buio cosa potrei vedere? Mah la sensibilità femminile..), si toglie la gonna ed indossa un paio di pantaloni da ginnastica,"Sono pronta!"Le dico che però deve lasciare li la valigia e le altre cose che potrebbero impedirle la risalita,(sguardo di lei come per dire:mi hai preso per cretina?), ricevuto, allora al tre Via! Uno, due.. Tre! Partiamo, sembra che non si arrivi mai in cima! Ho il cuore che batte all'impazzata il respiro, in affanno, ma ho il sollievo comunque di sentire Anna che tiene il mio passo, la sento vicina, ad un tratto il vuoto davanti e l'assenza di movimento sotto i piedi, sono, anzi siamo arrivati! Cado in avanti e lei subito dopo sopra di me!"Ahh.. fine del viaggio,"tutto bene?"Le chiedo, lei respirando a fatica mi risponde: "s.. sii! E tu?"Faccio segno di si con la testa, poi, Cercando di recuperare un po' di buonumore, mi dice: "rifacciamolo!""Si, magari con la tua valigia.. a seguito!" Le rispondo!"Dai cerchiamo l'uscita... e, qualche altro essere umano". Nell'oscurità assoluta solo il rumore della scala mobile che continua assurdamente a funzionare, ci mettiamo in piedi e cerchiamo la direzione da prendere, lei mi chiede se ricordo da che parte sono arrivato.. se le dico la verità stavolta me lo da uno schiaffo, le rispondo: "da sinistra credo","si anch'io.. mi pare" risponde lei;stiamo per muoverci quando sentiamo dalla scala provenire un rumore prima appena impercettibile poi sempre più vicino, tratteniamo il respiro, ci appoggiamo alla parete opposta, e nell'oscurità ci rendiamo conto che è qualcuno che ha fatto il nostro identico percorso:sta salendo la scala affannosamente, ed arriva con un gemito poco distante da noi, impreca in francese, e rimane li disteso, credo.. passano attimi lunghissimi poi lo sentiamo che si alza ed appoggia la sua mano alla parete, a pochi centimetri dalla mia faccia, non si è ancora accorto della nostra presenza si sposta di poco e grida: "il n'ya pas un?"Si allontana ancora un po' poi con un accendino fa luce davanti a se e si allontana da noi;quando credo lo sia abbastanza mi rivolgo con un sussurro ad Anna e le dico: "doveva essere il ladro di valige, sarà caduto e chissà come si è salvato dal treno che è passato prima!"Lei subito mi risponde: "seguiamolo, sarà pratico del posto e ci farà uscire di qui", annuisco e senza esitare seguiamo la luce fioca che a tratti si accende tremolante e ci guida.. chissà dove. Man mano che ci avviciniamo alla fonte luminosa, il cuore ci batte sempre più veloce perché oltre che alla luce cominciamo a sentire anche dei rumori, come bambini, inconsapevoli e spregiudicati, iniziamo a correre ed arriviamo in un posto incredibile, davanti a noi si apre uno scenario a dir poco fantastico, una pianura, con lago, fiume, sulla sinistra montagne, sulla destra il mare! C'è il sole che splende, aria pulita e, poi.. gente tanta gente, occupata nelle più disparate situazioni alla nostra vista, a fare, fare.. nessuno è fermo, tranne.. si vediamo dei pescatori sul fiume ed ai bordi del lago, c'è tanta allegria la sentiamo nell'aria, bambini, tanti bambini che giocano, giochi che non si fanno quasi più, nascondino, prendi bandiera, campana, salto della corda.. qualcuno gioca con il pallone, altri corrono in bicicletta, io ed Anna restiamo lì non so per quanto tempo a bocca aperta, il nostro sguardo spazia per 360°, dietro di noi solo un minuscolo puntino nero;la galleria, anzi il tunnel da dove siamo arrivati, che sembra allontanarsi, così, da solo, noi siamo fermi e lui si ritira, lentamente. Ci troviamo su una collina, dietro di noi oltre al tunnel che si allontana, un bosco che sale fino a perdita d'occhio con le più disparate specie di alberi, un caleidoscopio di colori! ci giriamo e cominciamo lentamente a scendere un comodo sentiero, incontriamo delle persone che salgono, ci sorridono e le salutiamo, poco dopo averle incrociate mi volto e vedo che bisbigliano tra loro indicandoci con lo sguardo, continuiamo la discesa ed arriviamo a uno spiazzo dove ci sono delle persone attorno ad un fuoco intente a cucinare, ci sono panche tavoli e cumuli di legna tagliata pronta per essere usata, io e Anna ci guardiamo ed all'unisono decidiamo di chiedere a qualcuno dove ci troviamo e, chi sono tutte queste persone, mentre ci avviciniamo cerco con lo sguardo qualche animale, cani, gatti, cavalli.. niente non ce ne sono! Sto per chiedere ad un uomo che porta un vassoio pieno di verdure, che questi mi anticipa chidendomi: "appena arrivati?"Parla Italiano e senza nessuna inflessione riconoscibile, annuiamo con la testa e lui sorride,"non abbiate timore, qui c'è solo pace, allegria e tanto da fare, scegliete pure dove andare, dove fermarvi per mangiare o riposare, non si usano soldi qui, ognuno da ciò che può con la sua forza e, con il suo intelletto"sarà per quel suo sguardo sincero, quegli occhi pieni di luce, quella barba brizzolata e curata che quest'uomo mi ispira fiducia e tranquillità! Anna segue con lo sguardo delle donne intente a scegliere frutta, le chiedo se ha fame e mi risponde di no io le dico invece che ne ho tanta si, ma di scoprire e capire, questo posto! Riprendiamo il cammino ed arriviamo ai bordi del fiume che con una cascata si getta in un laghetto e prosegue poi a perdita d'occhio verso il mare, ci sono pescatori, senza distinzione di età o altro, bambini, donne, anziani.. qualcuno ha dei pesci nel cesto, penso tra me e me "allora ci sono animali!"Una voce alle nostre spalle come avesse letto il mio, anzi nostro pensiero, ci invita a voltarci,"ragazzi prestatemi un po' della vostra attenzione vi prego!"È una donna anziana sugli ottanta credo, lunghi capelli bianchi le corrono sulle spalle, ha occhi chiari di un verde eccezionalmente luminoso, un vestito lungo blu e rosso con dei motivi in argento mi da l'impressione di una sacerdotessa o donna di corte del medio evo, dolcemente ci fa un cenno con la mano e ci invita a seguirla, arriviamo in un piccolo spiazzo dove c'è una panchina di legno sotto degli alberi, rivolta verso il mare, ci invita a sederci lei si siede su un tronco intagliato e lavorato a mo di sedia con tanto di spalliera, aspetta che abbiamo spaziato con lo sguardo in ogni dove davanti a noi poi inizia a parlare: "Voi siete qui come tutti noi (e fa un cenno con il braccio e la mano aperta verso tutto il panorama davanti ed intorno a noi), per un evento speciale, che si ripete appunto in momenti speciali ed unici della nostra esistenza, siamo tutti dei sognatori e come tali vorremmo almeno una volta nella vita che un nostro sogno si avveri, qui ci sono persone che costruiscono case con le proprie mani, scalano montagne, nuotano libere in un mare.. libero e pulito, hanno e crescono i propri figli senza essere condizionati in alcun modo e, tante tante altre cose che solo nei sogni di ognuno di noi possono avverarsi". Io e Anna restiamo senza respiro, per un attimo, si, un attimo ma lungo un'eternità per i nostri pensieri in quel momento! Un turbinio di luci, colori, nella mia testa e davanti ai miei occhi mi danno un senso di vertigine, attenuata solo dal fatto che sono seduto, mi formicolano mani e piedi, ad un tratto tutto riprende forma e realtà, la donna anziana non c'è più Anna, è vicino a me che guarda i miei occhi ed io i suoi, cerco di formulare una frase comprensibile ed escono da sole queste parole: "Anna.. siamo morti!"Lei mi prende la mano ed io la lascio fare mi accarezza i capelli e appoggia la sua testa sulla mia spalla, prendo coscienza in quel momento, del fatto che comunque le nostre mani sono calde e possiamo toccarci siamo.. materia, materia vivente! Dopo un po' di tempo ci alziamo e senza dire niente dapprima ci guardiamo negli occhi poi ci baciamo, è bellissimo un bacio appassionato caldo, vero! Dopo ci voltiamo verso il panorama e lentamente riprendiamo a scendere verso la pianura, le dico"vediamo se c'è qualcuno che conosciamo o.. conoscevamo da vivi!"Lei mi risponde"non sono ancora convinta che siamo morti!"La guardo e le chiedo"ma tu cosa stavi facendo prima d'incontrarci alla metro?"Lei ci pensa e mi risponde: "si ora ricordo stavo pulendo un lampadario a casa poi.."ci fermiamo all'improvviso e le dico: "tutto torna ora! Io ero in montagna ho sentito un lamento e mi sono precipitato a vedere se qualcuno aveva bisogno d'aiuto devo essere scivolato ed ho battuto la testa!"Lei mi risponde: "non ricordo di essere caduta dalla scala ma ad un tratto ho sentito qualcosa che mi attirava verso il pavimento, poi più nulla, solo il marciapiede della metro, la valigia e.. Tu!"Non siamo morti Anna! Stiamo sognando e sogniamo quello che ci piace!"Allora io e tu..";"credo di si Anna, credo proprio di si!(Qui finisce QUESTA storia, ma per chi sogna, c'è dell'altro.. molto altro ancora!)

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1 commenti:

  • stella luce il 15/04/2012 00:09
    Sei un grande sognatore Leopoldo... bel racconto...

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