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Il fantasma di Paola
Quando avevo l'età di 18 anni con i miei genitori abitavamo in un palazzo del vecchio borgo di napoli, una zona molto antica, anzi storica.
Si stava bene li, avevo amici, le ragazze e tutte le comodità urbane vicine, fino a quando mio padre per motivi lavorativi decise di cambiare casa per trasferirci in periferia.
Io ero molto deluso della situazione che si creò, ma in fondo non sarebbe stato drammatico anche perchè comunque mi sarei trovato in provincia, non molto vicino ne molto lontano.
Arrivato il fatidico giorno venimmo seguiti dal camion dei traslochi fino a casa nuova, quando arrivammo ne rimasi stupito da quello che vedevo.
Una bellissima villa a tre piani incredibile e nel giardino anche una piscina, bellissimo.
I miei rimpianti cittadini svanirono subito a quella vista, mentre esploravo il giardino udii provenire dal recinzione in ferro una voce femminile che accennava con esclamazioni mi per farmi avvicinare, infatti colse la mia attenzione.
Mi affacciai e vidi una ragazza che tentava di affacciarsi sulla villa aggrappandosi sulla recinzione, io la vidi e gli chiesi con aria sorpresa cosa stesse facendo, e lei mi rispose che era curiosa nel vedere chi fossero i nuovi vicini.
Uscii dalla villa e mi recai sul retro per incontrarla e conoscerla da vicino. Mi presentai
e a sua volta anche lei lo fece con modi molto garbati, si chiamava Paola e disse che abitava nella villa accanto indicando con la mano l'abitazione.
Dopo un paio di minuti a conversare mia madre mi chiamò per aiutare nello sfratto, mi congedai da lei e mi diressi sul davanti della villa mentre Paola disse che la sera sarebbe passata di nuovo.
Mia madre mi domandò con aria sospettosa dove mi trovavo e le risposi che ero sul retro della villa e avevo fatto una nuova conoscenza, le spiegai il tutto poi tornammo a portare dentro mobili e il resto delle cose.
Stette una giornata alquanto lavorata, mi recai in bagno per farmi una lavata e rilassarmi un po, indossai dei pantaloncini e una t-short, finito di cenare mi recai in camera mia mi distesi sul letto e trai un sospiro di rilassamento. Mi guardai intorno e pensai che quella stanzetta era davvero due volte più grande di quella che avevo nella vecchia casa, stavo quasi per addormentarmi anche perchè era mezzanotte passata quando il mio pensiero focalizzò Paola con molta approvazione anche perchè era una bella ragazza capelli neri come gli occhi u bel fisichetto slanciato e la carnagione un po pallida, pensai che era molto carina ma non era passata quella sera anche se io lo avevo dimenticato perchè ero molto indaffarato, diedi un ultimo sguardo al soffitto e crollai in un sonno profondo.
L'indomani mi svegliai di buon umore e deicisi di prendere l'auto per andare a trovare i miei amici a Napoli, per il pranzo non avrei avuto problemi anche perchè avrei pranzato da mia nonna.
Passai una bella giornata divertente e rincasai intorno alle sette di sera.
Arrivai al cancello della villa con l'auto e mi sentii bussare al finestrino mi girai di scatto e vidi che era Paola, arrossii un po credo che la ragazza si accorse della mia timidezza nei suoi confronti. scesi dall'auto per salutarla e le chiesi se voleva entrare per un caffè. I miei quella sera sarebbero rientrati molto tardi perchè erano a un matrimonio di un amico di mio padre. Paola accettò e con aria molto fiera le feci cenno di salire in auto.
Eravamo in cucina scambiammo quattro chiacchiere la conoscevo da due giorni ma e come se la conoscevo da una vita, bevemmo il caffè guardammo anche un film insieme sul divano del soggiorno, durante la visione lei stette tutto il tempo abbracciata a me e pensai che forse sarebbe potuto nascere qualcosa in più ad una semplice amicizia.
Il film finì erano le 11:30 di sera Paola guardò l'orologio e con molta ansia mi disse che doveva rincasare altrimenti i suoi l'avrebbero sgridata, le chiesi se voleva un passaggio ma niente la accompagnai al cancello e se ne andò.
Il giorno dopo svegliatomi mi recai in cucina e trovai mia madre seduta al tavolo come se mi stesse aspettando per dirmi qualcosa aveva un aria molto seria quasi arrabbiata, le chiesi cosa fosse successo e lei mi disse che al suo rientro aveva trovato tutto il caffè sul pavimento e mi chiese chi fosse venuto a casa.
Io le spiegai come avevo passato la serata e con chi, avemmo una piccola discussione ma niente di grave, mi vestii e dissi che uscivo per andare a comprare le sigarette.
Mentre camminavo per strada passai davanti ad una villa abbandonata abbastanza grande pensai chi avrebbe avuto il coraggio di abbandonare una villa così grande e così bella anche se acciaccata dalla scarsa manutenzione.
Pensai chissà se avrei incontrato Paola ma niente, ma quella villa e come se mi aveva stregato tanto che senza un motivo chiesi informazioni sulle persone del posto.
Chiesi informazioni alla signora Maria anche perchè settantenne e originaria del posto e mi disse che quella era un tempo proprietà del dottore Giovanni Di Stosia facoltoso e molto bravo nel suo lavoro, pultroppo però la figlia si ammalò di una malattia molto grave il medico non che padre dell'ammalata spese tutti i suoi soldi indebitandosi fino all'orlo per curarla ma non ne trasse risultati.
Dopo la morte della ragazza all'epoca aveva non più di 20 anni la famiglia si sfasciò cadendo in rovina e abbandonarono la casa per più di 40 anni.
La signora Maria mi volle far vedere la foto ma non la trovò e mi disse di passare l'indomani perchè avrebbe fatto le pulizie e l'avrebbe ritrovata di sicuro.
Un po sconcertato mi incamminai per tornare a casa, e incontrai Paola contento dell'incontro ma non solo io ci salutammo e mi chiese dove stessi andando, io le risposi
che stavo tornando a casa e lei mi interruppe con aria di provocazione mi disse che sarei tornato a fare a casa la giornata era bellissima per una passeggiata nelle campagne vicine.
Accettai senza farmelo ripetere più di una volta, camminammo per ore ed ore fin quando non ci fermammo sotto un albero secolare l'atmosfera era romantica infatti ci baciammo molto appassionatamente e ci spingemmo oltre.
Passai una bellissima mattinata e rincasai alle tre del pomeriggio.
Tutta la giornata non pensai ad altro Paola mi aveva preso e non poco.
Il giorno dopo mi recai dalla signora Maria con la curiosità di vedere la foto, arrivato all'entrata del vialetto la vidi molto indaffarata con stracci anti polvere e spruzzino per i vetri una scena al dir poco goffa.
Mi salutò con aria soddisfatta e mi invitò a prendere qualcosa di fresco in cucina, dopo alcuni minuti a conversare del più e del meno mi mostrò la foto.
Rimasi agghiacciato dalla figura che vi era impressa nell'immagine, era Paola. Rimasi atterrito e pensai che era impossibile pensai che sarebbe stata solo una coincidenza, ma quella ragazza era proprio Paola, si era lei perchè aveva la stessa voglia identica sul braccio destro io ne rimasi scioccato. Muto mi rialzai e tornai di fretta a casa ancora incredulo.
Stetti chiuso in camera senza voglia di fare nulla non scesi eanche per mangiare i miei si preoccuparono molto non parlai con nessuno di quella storia e ancora oggi mia madre mi domanda di Paola la quale dal quel giorno non l'ho più rivista gli rispondo che è andata a vivere al nord con i suoi per lavoro.
Sono passati vent'anni da quella storia ma non nascondo il fatto che quando guardo il confine del vialetto mi farebbe piacere rivederla.
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- Grazie
- molto carino e ben descrito complimenti
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