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Al mio amico Governo

Ciao Governo
Ti guardo in tv mentre stringi la mano ai tuoi compari, bella la stoffa della tua giacca, stoffa pregiata, veste il tuo corpo senza appesantirlo, scivola lungo i fianchi donando una siluette perfetta, di rimando guardo la mia maglia, è pulita, ha di qualche rattoppo, è la mia maglia preferita, beh per dire il vero è l'unica che ho, la comprai molti anni addietro, su una bancarella al mercatino rionale, ricordo ancora la contrattazione con il venditore affinché me la cedesse per qualche lira in meno. Si, a quei tempi c'erano ancora le lire)la dovrei sostituire, troppo malridotta, non mi da più il calore di una volta, ma non posso farlo, non ho i denari necessari per acquistarne una nuova e poi ci sono affezionata, in questa maglia consunta, in questi rattoppi c'è il mio orgoglio di essere umano, orgoglio deriso dal tuo armadio pieno zeppo di stoffe pregiate.
Ehi, Governo sto preparando il pranzo, non so cosa ne uscirà fuori, ho dovuto mischiare le verdure, sai lo scarto tra i rifiuti del mercato non sempre offre un gran che, ma con un po' di sale in più sarà un buon pranzo, e il pensiero vola alla tua cena, sai di quella che organizzasti per stabilire con i tuoi compari il lavoro di tuo figlio. Anch'io feci una cena per mio figlio, prendemmo delle pizze e una birra, si solo una birra per 5 persone. Quella sera riuscì a trovare il lavoro fisso per mio figlio, il meccanico del mio rione mi promise di assumerlo, naturalmente in nero, solo che dopo qualche anno quell'officina fu costretta a chiudere perché tuo figlio, alla sua bella scrivania nuova decise altre imposte e l'amico mio meccanico non potè tenere il passo con le tasse.
Governo ho letto degli aiuti agli immigrati clandestini, sai si vocifera che hai intenzione di sostituire noi con loro, ora mi spiego perché non ho trovato più la mia invalidità. Sai, come sempre quella mattina feci uno sforzo proprio grosso per arrivare all'ufficio postale, non avevo la forza fisica di camminare, strascicai la gamba malata; ricordo di quando persi il lavoro, ricordo di quell'incidente mai risarcito perché il mio datore di lavoro seppe farlo apparire come mia incuria e no come mancanza dei principi di sicurezza nei cantieri. Mi domandai se per caso fosse parente tuo il mio ex datore di lavoro. E quella mattina, all'ufficio postale non trovai la mia pensione, neanche più l'affitto ho potuto pagare, mi ospiteresti in una tua casa? In questi giorni verranno le forze dell'ordine per mettere in strada questi miei quattro stracci e suppellettili, se mi ospiterai in una tua casa cercherò di non darti fastidio, cercherò di non tossire molto anche se sarà difficile sai, troppi polveri tossiche nei miei polmoni, però ... se mi potrai ospitare in una casa in riva al mare, forse lo iodio potrà sollevarmi un po' nella respirazione.
Ciao amico mio Governo, vorrei invitarti a cena ma non credo che ti piacerebbe, stammi bene, copriti durante le sere d'inverno, io ormai non lo faccio più, regalai il mio giubbetto a un mio pari, lui stava peggio di me, poco male, mi sono già abituato a stare senza, quando tira un venticello un po' più pungente mi riparo in un centro commerciale, devo stare chiuso nei bagni ma almeno sto al caldo durante il giorno.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 27/09/2013 10:38
    scusa bruna ho sbagliato pensavo di commentare un'altra persona ma a parte il nome i complimenti rimangono brava
  • Anonimo il 27/09/2013 10:36
    hai ben espresso il tutto... vero anche a me son venuti i brividi grande salva... ciao sorè
  • Anonimo il 19/05/2012 22:26
    bellissima denuncia ma il governo è sordo. il sazio non può credere al digiuno. olto brava ciao salvo
  • marzia il 15/04/2012 21:28
    mi son venuti i brividi..
    davvero stupendo, profondo.
    complimenti!
    e facciamolo fuori questo amico governo! ciao

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