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Anche l'autore più improvvisato di un litblog, vale di più di uno scrittore commerciale

" Gentile autore, per la pubblicazione della sua opera fanno tremilaquattrocento euro e sessanta centesimi, le sconto le sessanta, ovviamente, capiamo certi problemi, sa..."

Per comprendere la tesi paradossale che sostengo in questo post, vi chiedo di riflettere sulla figura cardine dell'Editor, un pilastro dell'attuale industria culturale.
Nella mia esperienza di scrittore dilettante ne ho conosciuti una decina.
Sono, in estrema sintesi, quelli che rendono "vendibile" il materiale cui lavorate; la cerniera tra il vostro diletto e la professionalità che vi porta alla pubblicazione.
Un tempo s'infiltravano nelle riviste più note in campo nazionale e nelle case editrici, e dai loro pulpiti si divertivano a massacrare tutti i testi che arrivavano sotto le loro grinfie.
Se li conoscevi di persona - come mi è capitato - ammiccavano e sorridevano, e ti confessavano:
- È solo gran teatro, il nostro: in verità basta pagare e pubblichi subito dall'oggi al domani.

Disgustato da questa strana umanità, comprai quattro libri di quelli giusti e mi misi a studiare con fervore per diventare anch'io un Editor.
Non ci vuole molto, ve lo assicuro, basta annoiarsi a morte con regolette varie e infine arrivate al punto.
Faccio le mie belle domande di assunzione e un giorno una piccola casa editrice, decide di farmi fare un periodo di prova come Editor.
- Ma oltre a correggere refusi e periodi sgangherati, che principio devo applicare nelle revisioni? - chiedo io.
- È molto semplice: l'autore che vogliamo lanciare sul mercato deve essere fatto della stessa pasta dei suoi lettori.
Deve essere un loro intrattenitore, un po' puttana e un po' imbonitore da fiera.
Lo scrittore deve assomigliare il più possibile ai suoi lettori e il suo lettore deve riconoscersi totalmente nella sua opera.
Faccia così, e il nostro rapporto di collaborazione sarà lungo, vedrà!
- Piuttosto che fare della letteratura una baracconata da Luna-Park, vado a dormire sotto i ponti!

In questo modo terminò la mia rapidissima, fulminante come le bestemmie che tirai, carriera di Editor.
Io? Mauro il Moscone diventare la puttana dei miei lettori?
Ma per chi mi avete preso?
Oltretutto, a questa filosofia del bordello si aggiunge il fatto che molti di quegli Editor, fuori e dentro il Web, mi hanno richiesto delle cifre per pubblicare che ho annotato per curiosità storica:
Dall'anno duemila a oggi, ho avuto preventivi per i miei libri per circa 60000 euro!
Cari Editor a pagamento, mi avete preso per Bill Gates? Oh!

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6 commenti:

  • mariateresa morry il 28/04/2012 22:59
    Condivido... soprattutto il Bonarda
  • Raffaele Arena il 28/04/2012 21:51
    Incavolatura e sfogo condivisibile. Oggi, travolti dai soggetti giacca e cravatta, o borsetta nera con pc annesso (si spera), il mercato editoriale non esiste più. Anche autori di rinomata fama, pubblicano scritti purtroppo "avanzi", senza aver più controllo di quel che scrivono. Tristissimo e catastrofico momento. Ma forse vedo le cose con troppo ottimismo.
  • Mauro Moscone il 20/04/2012 08:16
    sai quanto me ne frega
  • augusta il 20/04/2012 08:10
    caro mauro, forse non leggi bene fra le poche righe, cmq fa lo stesso ai grandi saputelli come te, con poca umiltà , ardua sentenza,
    spero di leggerti ancora,è chiaro che a questo punto non farò più commenti.
  • Mauro Moscone il 20/04/2012 07:02
    Cara Augusta, se pensi che a me interessi che i miei post piacciano o meno, vuol dire che non hai capito una mazza di quanto ho scritto... veramente sconsolante.
  • augusta il 19/04/2012 15:24
    questo mi piace sono d'accordo...

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