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Inviolata uno

L'approccio di mia madre alla pratica religiosa nasce probabilmente con la devozione verso San Pellegrino, patrono di Altavilla Irpina (il paese natio di Geny) il cui martirio si commemora il 25 di agosto.
Ogni anno i devoti del Santo, chiamati Battenti, tra il 24 ed il 26 di agosto si recano in pellegrinaggio a piedi nudi, provenienti dai paesi limitrofi. Essi indossano una divisa composta da maglietta e pantaloni bianchi; la maglietta indica l'effigie del Santo ed il nome dell'associazione di appartenenza, poi a completare l'uniforme, una vistosa fascia rossa portata a tracolla.
I Battenti portano in offerta grossi ceri in segno di ringraziamento delle grazie ricevute o come auspicio per i prossimi favori, fin quando al lungo suono di tromba, in prossimità del santuario si prostrano sull'asfalto bollente.
Al successivo suono di tromba, i fedeli procedono a carponi e col capo chino entrano nella chiesa dell'Assunta. Ultima ad entrare è la rappresentanza dei Battenti di Altavilla che portano in spalla il baldacchino con la statua di San Pellegrino.
Sulla forza taumaturgica di San Pellegrino, anche Padre Pio ne ebbe esperienza. Era il 25 agosto 1899 e l'allora dodicenne, Francesco Forgione accompagnato dal padre Grazio, vide deporre da una madre in lacrime, una bambina deforme. Nella chiesa c'era un gran vociare dei fedeli, trovare il raccoglimento per la preghiera era molto difficile, eppure, in tali condizioni apparentemente sfavorevoli si compì il prodigio: la bambina si alzò e iniziò a camminare come se nulla fosse. Un episodio che consolidò la scelta del giovane Francesco a consacrarsi a Dio e che mai dimenticherà.
Per quanto San Pellegrino non fosse nativo, né visse ad Altavilla perché le sue reliquie furono traslate da Roma nel 1780 su richiesta di Padre Giuseppe Maria Crescitelli, devo precisare che gli Altavillesi dall'anno 2000 anch'essi il loro Santo in casa: Alberico Crescitelli, pronipote di quel Giuseppe Maria sopracitato, al quale nel 2004 gli è stata dedicata una chiesa.
Oltre a San Pellegrino, mia madre è stata molto devota a Santa Lucia, Santa Agnese, Santa Chiara, Santa Barbara, Santa Rita da Cascia, Santa Brigida, San Giovanni Bosco e poi Lei ha ammirato l'amore per i poveri di Sant'Annibale Maria di Francia; l'attivismo del venerabile Don Antonio Palladino; la conversione dell'ex sacerdote satanista, il Beato Bartolo Longo l'autore del libro: "I quindici sabati" di cui mia madre conservava una copia risalente al 1901 e che in precedenza era appartenuta a mia nonna; ma soprattutto Geny era molto devota a San Pio del quale conservava una raccolta di pensieri, tre santini ciascuno contenente un piccolissimo frammento dei guanti appartenuti al Frate Cappuccino e due fotografie: una mentre il religioso celebra la messa, l'altra che invece ritrae la stigma della mano sinistra.

 

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