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Inviolata due
"Buona giornata" è una raccolta di trecentosessantacinque fra pensieri, riflessioni, insegnamenti ed esortazioni letta e riletta per anni da mia madre.
Le pagine della pubblicazione si sono addirittura scollate, ma nessun foglio è andato disperso. L'autore è San Pio, al secolo Padre Pio e sulla copertina c'è raffigurata la sua immagine, mentre con la mano alzata compie l'atto benedicente.
Ricordo quando mia madre leggeva tale libretto con aria pensierosa e commossa, conscia che il percorso cristiano è difficile ed impegnativo, ma lei non si è mai persa d'animo sperando nella sua buona volontà e nella Misericordia del Signore.
Una volta terminata la lettura, ricordo le lente movenze delle sue mani che con devozione chiudevano e riponevano il testo nel cassetto del suo comodino. Anch'io ho letto "Buona giornata" e qui di seguito riporto uno stralcio che maggiormente ha colpito la mia attenzione e che sicuramente non è quello che avrebbe scelto mia madre; lei da me tanto diversa eppure così simile. . .
"Chi ha tempo non aspetti il tempo. Non rimandiamo al domani ciò che possiamo fare oggi. Il tempo non è in nostro possesso.
Incominciamo oggi, o fratelli, a fare il bene, perché nulla fin qui abbiamo fatto. Di ogni minuto dovremo rendere conto, di ogni santa ispirazione, di ogni occasione che si è presentata di fare il bene.
Il premio è promesso dal divino Maestro non a colui che ha bene iniziato, ma a chi persevera fino alla fine. Ad esempio, Giuda iniziò bene, continuò bene, ma non perseverò sino alla fine, ed andò perduto.
Non ti curare delle burle degli insipienti. Sappi che i santi so sono sempre scherniti del mondo e dei mondani...
Dai soltanto a Dio la lode e non agli uomini, onora il Creatore e non la creatura.
Staccati dal mondo. Ascoltami, una persona si annega in alto mare, una si affoga in un bicchier d'acqua. Che differenza trovi fra loro; non muoiono entrambi?
Finché hai paura non peccherai. Anche se si soffre c'è il timor di Dio e il timor di Giuda. L'eccessiva paura ci fa operare senza l'amore, la troppa confidenza non ci fa considerare e temere il pericolo che dobbiamo superare.
Mediante lo studio dei libri si cerca Dio, con la meditazione lo si trova.
Padre, che cos'è la sofferenza? - Espiazione. E per voi che cos'è? - Il mio pane quotidiano, la mia delizia!
Gesù non ti chiede di portare con lui la pesante croce, ma un piccolo pezzo della sua croce; pezzo che si sintetizza nei dolori umani.
Gesù non ti ha abbandonato quando fuggivi da lui: perché dovrebbe abbandonarti ora che nel martirio gli dai prova d'amore?
Gesù non è mai senza croce, ma la croce non è mai senza Gesù.
Molti sono quelli che soffrono, ma pochi sono quelli che sanno ben soffrire.
Il Dio dei cristiani il Dio della metamorfosi; voi gettate nel suo seno il dolore e ne ritraete la pace; voi gettate la disperazione e vedrete galleggiare la speranza.
Alcuni vanno in Paradiso in treno, altri in carrozza ed altri a piedi. Questi ultimi però hanno più merito degli altri e un posto maggiore nella gloria del Paradiso.
Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni. Non pensare che il rumore delle foglie sia il rumore delle armi.
Hai visto un campo di grano in piena maturazione? Potrai osservare spighe alte e rigogliose; altre, invece sono piegate a terra. Prova a prendere le alte, le più vanitose, vedrai che queste sono vuote; se, invece, prendi le più basse, le più umili, queste sono cariche di chicchi. Da ciò potrai dedurre che la vanità è vuota.
Anche ammesso che tu avessi commesso tutti i peccati del mondo, Gesù ti ripete: ti sono rimessi molti peccati perché molto hai amato.
Le anime buone sono la vigna di Dio; la cisterna è la fede; la torre è la speranza; il torchio è la santa carità; la siepe è la legge di Dio che le separa dai figli del mondo.
Mancare di carità è come ferire Iddio nella pupilla del suo occhio.
La carità è la regina delle virtù. Come le perle sono tenute insieme dal filo, così le virtù sono legate dalla carità.
Un solo atto di amore verso Dio, fatto in tempo di aridità, vale di più che cento fatti nello spirito di tenerezza e consolazione.
Non ti lamenterai mai delle offese, da qualunque parte ti vengano fatte, ricordandoti che Gesù scusò persino i suoi crocifissori dinanzi al Padre.
Nella vigna di Gesù il tuo compito quello di togliere e trasportare le pietre e strappare le spine, mentre Gesù semina, pianta, coltiva, innaffia. Ma anche nel tuo lavoro c'è l'opera di Gesù. Senza di lui non puoi far nulla!
Ricordalo: è più vicino a Dio il malfattore che ha vergogna di operare il male, piuttosto che l'uomo onesto il quale arrossisce di operare il bene.
La divina bontà non solo non rigetta le anime pentite, ma va in cerca anche delle anime ostinate.
Sii amante del silenzio, perché il molto parlare non è mai senza colpa. Nel ritiro invece il Signore parla liberamente all'anima e questa lo ascolta.
Ringrazia e bacia dolcemente la mano di Dio che ti percuote; è sempre la mano di un Padre che ti vuole bene.
Dubitare è il più grave insulto alla divinità".
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