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Alys On hell (4)
25 Agosto
Jacob tolse i panni e li gettò in una vaschetta;
Si voltò verso la camera della bimba; erano le dieci e trenta e la luce era ancora accesa.
Siria dalla Cucina gli urlò qualcosa che inizialmente non comprese.
Si dovette sporgere sopra le scale per chiedere di nuovo.
"Mi avevi detto qualcosa amore?" Chiese.
Siria stava risciacquando dei piatti; ne appoggiò uno sul lavello e rispose al marito.
"Niente di che! Volevo sapere se era tutto a posto con quei panni!"
Jacob sorrise tra se e se.
"Tra un attimo vengo!" Rispose.
Poi appoggiò la vaschetta dei panni accanto alla porta della bimba ed entrò.
"Amore? Stai bene? Non dormi?" Le chiese.
Alys stava giocherellando con una bambola; pareva fissarla e poi fissarla ancora.
"Tutto ok?" Chiese di nuovo il padre.
"Si!" A posto! So che è l'ora di andare a letto e che domani c'è scuola!" Disse quasi inavvertitamente.
"Già!" Ammise il padre.
"Senti Alys" Chiese un po titubante.
"Si?" Lo guardo dolcemente.
"Se c'è qualcosa che vorresti dirmi e non sai come farlo" Chiese.
"Del tipo papà?" Rispose quasi sorpresa la bambina.
"Del tipo hai parlato con qualcuno in questi giorni a scuola?" Domandò un po imbarazzato.
"Con chi dovrei parlare a parte voi, le maestre ed i miei compagni?" Chiese un po infastidita.
Jacob la aiutò facendola salire nel letto a castello; poi le accarezzò la fronte e le disse:
"Piccola mia! Ti chiedo queste cose perché al mondo ci sono persone cattive che cercano di fare del male!
Ti dico questo perché molti bambini; soprattutto i bambini come te, certe volte vengono avvicinati da individui, persone."
Jacob si fermò un attimo. Poi proseguì.
"Persone che paiono gentili; che sorridono ed offrono ai bambini giochi, dolci, caramelle; e poi chiedono loro"
Jacob scosse la testa.
Poi tra se e se pensò:
"No! Non ce la faccio! Non ce la faccio! È così piccola! È così piccola."
Alys guardò suo papà con quegli occhi blu, particolari a quella luce nella notte.
"Papà! Tranquillo! Nessun uomo cattivo mi ha avvicinata!" Sorrise.
"Ecco brava! Intendevo quello! Non parlare mai a nessuno che tu non conosca bene! Che non sia un nostro caro amico fidato oppure un parente!" Sottolineò.
"So come va il mondo!" Rispose.
Jacob rimase gelido.
E nella sua testa ;quella frase, scolpita da una bambina di soli otto anni e mezzo, quasi nove; gli sembrò tanto strana.
Incredibilmente strana.
Le accarezzò dal basso la fronte ancora una volta.
Le diede un bacio, sforzandosi con le punte dei piedi, di arrivare più vicino a quella sua testolina.
"Buonanotte amore! Fai sogni belli!" Le disse.
"Senz'altro papà! Li farò!" Rispose.
"Come vedi sono stata bene in questi ultimi tre giorni! Ho dormito serena." Sottolineò.
Il padre la osservò con amore; le strinse la mano.
"Io sono sempre con te! Anche nei tuoi sogni!" Le sussurrò.
La bambina chiuse gli occhi.
Jacob la guardò ancora per qualche istante; poi chiuse la porta e scese di sotto.
Siria aveva finito di rigovernare; ma stava leggendo un libro di ricette cinesi.
"Che ne dici se domani faccio questo?" Chiese indicando degli involtini primavera.
"Non so! Se vuoi!" Rispose un po svogliato.
"Che hai? Che è successo ancora?" Chiese appoggiando una mano sulla spalla del marito.
"Niente! Ero su da Alys e.."
"E?" Un'occhiataccia lo prese in pieno.
"C'è qualcosa in lei che mi sfugge!" Continuò.
"Delle volte mi pare faccia discorsi così fuori dal suo contesto!
"Come se fossero stati indotti intendi?"
Jacob annuì.
"Pensi che dovremmo controllare la scuola?" Chiese la madre.
"Non lo so! Sinceramente non lo so!"
"Pensi che dovremmo appostarci! Fare domande? Ricorda che ho il mio lavoro!" Siria pronunciò quella parola quasi con rabbia.
"Che significa? Che io non faccio niente? Intendi questo?" Alzando un po la voce.
"No! Significa.. mio caro Jacob; che la devi smettere di far pesare questa storia come non dovrebbe pesare."
"Si tratta di nostra figlia! Io sono suo padre e sento che in lei c'è qualcosa che non va! È un errore provare queste sensazioni?" Le chiese.
"Non ho detto questo!"
"Ma lo hai pensato Siria!"
"Tu lo sai che lavoro faccio! Mi intenderò di mente umana non ti pare? Ne avrò viste e sentite di cose; Alys sta bene! Te lo ripeto! Sta bene!"
Jacob si distese sul divano.
"Ok! Scusa! Ho esagerato! Forse sono troppo apprensivo!"
"Non fa niente!" Lo tranquillizzò.
"Anzi ora vado su a darle anche io la buonanotte! Se questo ti può far stare più tranquillo!" Poi Siria cambiò espressione e proseguì.
"Non devi cercare un modo; come hai fatto in questi giorni; di essere sempre in camera sua con una scusa oppure un'altra.
Non devi mentirmi! Lo capisci?" Concluse la moglie.
Jacob non disse niente. Cambiò canale un paio di volte; poi la sua idea si assestò su un bellissimo documentario marino, quando sentì sua moglie salire le scale.
Qualche minuto dopo la luce del bagno si spense.
Jacob cercò di concentrarsi sul documentario.
"Ma si!" Pensò.
"Uno scrittore si fa dei film certe volte!" Poi sorrise.
La pesantezza venne scaltra. Bussò direttamente sulle palpebre dell'uomo che si appisolò senza quasi accorgersene.
Poi
una mano veloce lo tastò.
Il volto paonazzo di Siria lo svegliò completamente.
Le sue mani erano rosse.
Le sue mani erano sangue.
Jacob si sollevò dal divano guardandosi addosso.
Non era ferito.
La moglie era come paralizzata.
Se ne stava li cercando di dire qualcosa.
Il suoi volto da paonazzo divenne rosso quando le sue mani gli scivolarono sopra come disperate.
"Che hai fatto? Che succede?" Le chiese ancora un po inebetito.
Siria non rispose.
Inizialmente la donna cominciò a rabbrividire.
"Sei caduta?" Chiese Jacob.
"Ti sei fatta male? Hai battuto la testa?" Continuò.
Lo sguardo di Siria pareva impazzito.
Le pupille agivano quasi per conto loro.
Forse il corpo della donna si rifiutava di muoversi; ma quegli occhi quasi roteavano.
"Cosa cerchi di dirmi Amore?"
Poi un lampo.
La testa della donna si spostò di lato e gli occhi si aprirono ancora di più indicando le scale.
"Alys!!!" Comprese il padre.
"Alys!" Urlò
Jacob salì di corsa le scale e si gettò dentro la stanza.
Accese la luce con la mano sinistra.
Si osservò per un istante pieno di sangue.
Il sangue che Siria gli aveva inavvertitamente donato.
Si diresse verso il letto della bambina urlando a gran voce.
Alys non rispose.
Non rispose subito.
Poi
un lieve rantolo.
"Papà! Tranquillo! Papà!"
Jacob la vide e non seppe neanche; quale forza non lo trascinò alla follia.
La bambina era piena di sangue.
Cominciò a toccarla lentamente dappertutto.
"Dio che hai fatto amore? Che hai fatto?" Le chiese.
La bambina Tossì e del sangue colpì Jacob in piena faccia che trasalì.
Ma il sangue non fuoriuscii dalla bocca.
"Niente!" Non sono ferita! Non lo sono!"Gli disse.
"Come non sei ferita amore? Che dici? Sei piena di sangue! Da dove viene questo sangue? Sei caduta?"
"Non mi sono mossa dal letto! Davvero! Sto a meraviglia adesso! Come dopo aver vomitato sai?" gli disse.
"Si amore! Si! Capisco. Stai ferma! Fammi vedere.!"
Jacob la controllò velocemente dalla testa ai piedi e non trovò ferite.
Le guardò il naso e sembrava pulito.
"Non ti è uscito dal naso vero? Tutto questo sangue?" Chiese.
"Non lo so papà! Non lo so! Mi sono svegliata ed ero così!"
"Tua madre è preoccupata!" È di sotto! Lo sai?"
"Ora mi alzo!" Rispose Alys.
"Ferma! Aspetta! Non ho finito! Aspetta!" Le intimò molto dolcemente.
Jacob le passò una mano sotto la schiena e non trovò niente.
Controllò il letto se avesse qualcosa di tagliente dentro.
Non ne uscì fuori niente.
Alys si alzò noncurante di tutto.
I suoi occhi erano sbarrati; ma una calma assurda circondava il suo volto.
Come se fosse consapevole che il peggio era finito.
"Voglio scendere! Così capirai meglio che non ho niente! E voglio andare giù dalla mamma." Disse.
"Ok! Ma prima in bagno! Ti vedi o no che sei piena di sangue?"
Delle lacrime scesero dal volto di Jacob!
Alys le notò subito e con le mani insanguinate cercò di toglierle.
"C'è di peggio Papà! Credimi! C'è di peggio nella Vita."
fine della puntata
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0 recensioni:
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- ... fine della puntata!!!!! Direi visto il mio non proprio amore per questo genere, è abbastanza per oggi... ti leggerò ormai voglio sapere come va a finire... ciaoo
- si continua... sempre più intrigante anche se percepisco già qualcosa.. oppure.. forse, mi spiazzi, ancora...


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