Certe volte esci da un sogno e mi vieni a chiamare, ma non c'e' mai troppo tempo per poterti ascoltare, il presente è un bimbo che dev'essere accudito, il futuro per quanti passi avanti possiamo fare... abitiamo sempre nel passato.
Oggi sono io che ti vengo a cercare, per quante cose possiamo avere nel presente... ci manca sempre qualcosa... sento il tuo richiamo... andiamo... e salgo per quelle strade che parlano di noi, è strano il tempo... nulla sembra cambiato... stessi alberi, stessa strada che si interpica in salita da togliere il fiato.
La quercia secolare... il cancello della scuola e poi mi appari tu... con le finestre chiuse... sei come me... sola
Eccoti ti vedo da lontano mentre mi vieni, ti vengo incontro e mi tendi la mano... si lo so sono cambiata... come sto... diciamo che mi accontento e tu... non sei tanto cambiata... si hanno rifatto la staccionata eppure le piante sono le stesse che ho visto piantare e annaffiare da mio padre, la finestra, la mia camera quella di mio fratello, da fuori la cucina... mia madre... il posto dove stavano i gatti, i cani randagi venivano tutti da noi... quanto mi mancano... anche loro non ci sono più... il giardino con le rose, il terrazzo delle bolle di sapone, da dove spedivo i miei sogni, messaggi che affidavo ad aereoplani di carta ad un aquilone.
La scaletta che scendeva in quella specie di grotta. ... il primo batticuore un compagno di classe... troppo piccoli per chiamarlo amore... e già tu... chissà se mi leggi, se mi pensi, se mi senti... facevi la doccia nel dopobarba di tuo padre... ti sentivo da lontano che quando tornavo a casa fuggivo nel bagno per non farmi scoprire, ma mi portavo addosso quel profumo... facevano finta di non capire...
In realtà sapevano già tutto... che il futuro era già stato scritto e senza di loro... quanto mi mancano... a volte vorrei morire per poterli incontrare mio padre mia madre darei la vita per poterli riabbracciare e aspetto ogni volta il passaggio di un sogno per vederli ancora... se avessi apprezzato allora...
Si te l'ho promesso... non piango
il cancello è lo stesso, bianco di ferro battuto, la siepe, il vicino è cambiato... una signora che mi guarda... non mi conosce non sa del mio passato...
la bici in due senza freni, l'estate e l'inverno, il camino... quanto vorrei vederti da vicino... il campanello, un altro nome... ma le cose ricordano più delle persone...
0ra ti devo lasciare, prometto lo farò... ti porto via con me dentro il cuore... la dove i sogni non fanno rumore
ma la vita è questa... andare via
lontano dal presente
casa mia