Stanotte ho sognato una cosa da film.
È il primo giorno dell'ultimo anno di università. Sono in ritardo. Piove. Sono in bici.
Arrivo a scuola, e tutti i miei compagni hanno qualcosa per cui lamentarsi... una mia compagna mi dice che il suo fidanzato l'ha lasciata.
Poi ci fanno entrare tutti quanti in una grande (immensa!) struttura chiamata "PARADISO"...!! Era come una grande isola, attrezzata per ogni evenienza... C'era un laboratorio con tanti topi bianchi, e molti ragazzi vi lavoravano assiduamente. C'era chi li studiava e sezionava, ma c'era anche chi costruiva per loro casette e vestitini!
Non riuscivo a capire cosa fosse quel posto così inquietante, finchè una donna che ci faceva da guida non ce l'ha spiegato. Praticamente ha detto che quel luogo era un premio per gli studenti che arrivavano fino all'ultimo anno, e tutti gli "insegnanti" che vi lavoravano erano convinti di una sola cosa: un alunno è felice quando realizza il suo sogno.
Per questo si chiamava PARADISO... perchè lì tutti erano completamente convintissimi che la massima felicità dell'uomo stava nel realizzare i propri sogni, le proprie aspirazioni! E in quel luogo (non so come, forse con un duro allenamento) era possibile. Si restava lì, tipo in collegio, e ti davano tutto il necessario, gratis, per realizzare il tuo sogno. Non studiavi altro che quello!
Ci hanno portati in una "hall of fame", dove c'erano tanti quadri appesi alle pareti e ogni quadro aveva una targhetta... c'erano cantanti rock, calciatori famosi, scrittori, politici, musicisti, ecc... E tutti avevano frequentato il PARADISO! Per questo erano diventati famosi...! Perchè avevano realizzato il loro sogno... Ma tutto questo doveva restare segreto, altrimenti chissà in quanti sarebbero voluti venire al PARADISO.
Io però non ero affatto contenta. Perchè per me la felicità massima era tutta un'altra cosa! Cioè, non ero affatto d'accordo con loro...!!! Loro erano come "stregati" da questa idea, e mentre parlavo con la guida lei prendeva appunti sul mio comportamento, sulle mie azioni, sulle domande che facevo... tutto questo per studiarmi psicologicamente e carpire quali potevano essere le mie aspirazioni!
Mentre cercavo di discutere con lei, le domandavo: <<Ma lei, lei ha realizzato il suo sogno!?!>>
E lei: <<Sì, ovviamente.>>
<<E ora è FELICE?!>>
<<Certamente. Felicissima.>>
<<Io non credo che la felicità consista in questo! Non credo proprio... è una sciocchezza! Magari uno può sentirsi realizzato, ma non sarà mai appagato completamente! Beh allora sentiamo, se lei è così brava... Qual'è il MIO sogno?>>
<<... Io non lo so>>, disse semplicemente.
<<Ha! Grazie tante! Bene, me ne vado!>>
Poi lei ha esitato un attimo e mi ha chiesto: <<... Qual'è il tuo sogno?>>
.. e mi sono svegliata.