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Diari

Se ammiro queste abbaglianti abitudini mi incuneo in un Paradiso quasi artificiale, un lugubre gasolio ad ore che inchioda la sintassi di un passato che ha deturpato le miseria degli Avi.
È come un lungo rantolo di pietà che sfocia bugiardo in un delirio... in un assolo cantico di illibato trapasso. È una vecchia pretesa di oniriche virtù questo voler a forza reprimere il desiderio, la voglia di un cambiamento mascherato da intelligenti libri ma ornato da ghigni di iene prive di umanità.
Sarà forse l'esodo di un piccolo uomo a far vibrare le onde di un mare, di un profumo d'estate.
Il futuro... lo so... il futuro! Non ha ali per volare lontano nel cuore di chi vorrebbe che il caldo uccidesse per sempre una perturbazione Atlantica che avvelena idee, concetti, meravigliose credenze... idilli di sofisticate sensazioni, di cieli spalancati su una finestra d'immenso

ma forse un'ottemperata reminiscenza di valori, potrebbe sbiadire questa maculata coltre di paure...

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 14/01/2013 06:46
    Pensieri diaristici molto profondi, emozionanti e fortemente introspettivi, rivelano l'intensa sensibilità giacente nell'anima dell'autore. Riflessioni descritte persino, con tono poetico. Testo apprezzato!

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