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Graziana

Io e Graziana le Olimpiadi le abbiamo vissute da volontarie, a capo fitto, primatiste mondiali di notti olimpiche all'aperto, in vasca lunga. Dilettanti in tutto il resto: studiare cos'è?
Torino si è rifatta il trucco, per la grande occasione, non l'ho mai vista così bella. Quante persone da ovunque, il repertorio di tutti i colori e le risate del mondo. I torinesi sullo sfondo: come se la città gliel'avessero data in prestito per due settimane. Io avrei fatto la stessa cosa.
Graziana controllava i biglietti, sperperava sorrisi, sembrava ne avesse una sorgente inesauribile. Scuri e profondi, i suoi occhi accendono sul volto degli uomini la luce chiara di un giorno perfetto. Rispondeva a qualsiasi domanda nel suo impossibile Inglese, le capiva davvero? La gente non ci badava, il sorriso di Graziana sgretolava le domande su dove fosse cosa, ne imponeva altre. In genere: 'come ti chiami?'

Sarà un'estate caldissima, quella del 2006, troppo piena di esami non dati a Marzo, formule da imparare, insolubili problemi da risolvere. Perchè ho scelto di studiare ingegneria? Elettronica poi. Per incontrare un'amica come Graziana, la metà che manca al mio carattere per fare di me una donna completa. Molto più di una metà, prima cos'ero? Chi se ne frega, quasi non lo ricordo, perchè non ho ricordi?
Non so come abbia fatto, ma stare accanto a Graziana ha cambiato anche i miei gusti in fatto di uomini.

Come quella volta in laboratorio, mentre collegavamo la pila al primo circuito elettrico della nostra amicizia, senza guardarmi mi disse: "Guarda che quello è cotto di te."
E io: "Ma chi?"
Lei: "Gianluca."
Io fermai le mani, alzai la testa per vedere chi fosse sto Gianluca: "Non mi piace."
Lei, come se io non avessi parlato: "Dovresti dargli una possibilità."
Io feci finta di non badare al consiglio, mi accorsi molto più tardi che almeno una parte di me, direi il cervello, avrebbe dato volentieri a Gianluca una possibilità, anche due. Ma lì per lì ribaltai il discorso:
"Ma va! Piuttosto... hai notato come ti guarda Emanuele?"
"Chi?"
"Il suo amico, quello che in laboratorio risponde alle domande prima che tu sia in grado di farle?"
"Quello pensa soltanto a studiare."

A studiare il modo di ottenere il numero di cellulare di Graziana. Sarò io a darglielo: troppe cose del corso di Misure Elettroniche rimarrebbero oscuri presagi elettromagnetici, se quella mente non venisse in mio aiuto. In cambio soltanto di un numero.

 

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2 commenti:

  • augusto villa il 12/10/2012 19:49
    Bel racconto... Potrebbe far parte di un libro... Sisi'!!!
    ------------------------------
  • tylith il 08/10/2012 10:57
    Bene, almeno comincio a capire chi è Graziana! Non so quando leggerai questo mio commento, è da un po' che manchi ed io altrettanto. Non sono più passata sul tuo blog, ma almeno capisco chi è Graziana. Un inizio un po' stringato ma godibile, personalmente non amo le menti "tecniche" ingegneristiche, trovo che siano ferme su punti a me molto lontani, ma vediamo di capire "percosasiamonati". Io dal canto mio, comincio forse a capirlo!

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