Son giorni ormai che difficilmente mi va di parlare, a volte capita anche a chi, come me, di parole da offrire ne tiene sempre tante. Se solo un attimo mi fermo ad ascoltare tutti questi silenzi che fanno rumore nella mia testa, sembrano come tante carrozze di un treno merci, di quelli pieni di spifferi con i pacchi accavallati su scricchiolevoli casse di legno, insomma un fracasso bello potente.
Allora inizio a dar forma di parola a tutti quelli che io chiamo "pensieri stonati", sono un'insieme di numerose emozioni che t'investono anche se non vuoi. Mi domando sempre perché . Io sono sempre quella dei perché e dei come, vorrei almeno una volta dar spazio ai se ed ai forse, invece non mi riesce...
Che cazzo di periodo di merda, una vita ad inventarti uno straccio di lavoro, e se dico inventare abbraccio tutto il termine non lasciando indietro neppure il puntino della i. Lotti, paghi, sei onesta, rispetti tutto e fai pure di più, il risultato è che sei sempre l'ultima ruota del carro, arrivi e devi sorridere a tutti, non ti puoi permettere di dire niente a chi non gli frega nulla se per te quello è lavoro. Grazie alla prossima volta, sei sempre dietro una vetrina ed offri il tuo sudore, i tagli alle mani e le scottature, la schiena, la vista, l'inventiva, la passione, tutto ciò che un artigiano nella sua arte può offrire tu lo dai, e poi... mi verrebbe voglia di spaccare tutto, prendere un martello e fare un gran casino, magari poi mi ricoverano, mi faccio interdire, così un minimo di sostentamento per comprare i calzini a mio figlio quando gli cresce il piede li avrò ... e vaffanculo dio denaro che non mi frega nulla di te. L'importante e che ci sia la salute mi dicono! Si, col cazzo puoi permetterti d'ammalarti, mica io sono onorevole che mi passano tutto gratis. Ma non voglio darla vinta a chi ha sempre avuto tutto facile, difficilmente mi lascio abbattere ed ora meno che mai posso permettermelo. Continuerò a lottare fino all'ultimo spiraglio di luce, dopotutto ho abbastanza esperienza e spalle larghe da poter alzare oltre che un paio di lastre di vetro, con abbastanza prepotenza, anche la rabbia, e scaraventarla contro chi pretende il distillato del tuo sangue.
Un frullato di pensieri riguardanti l'uomo che crede di essere furbescamente l'essere perfetto, ma quando mai. Credo la perfezione sia solo un'utopistica parola rapportata ad un ipotetico Dio che a sua volta, essendo alle prime armi creò perfetta la natura in grado di evolversi con in passare delle ere, ma col bipede per eccellenza, visto i risultati, forse qualche sbaglio lo fece. Basta pensare che dicono che si è arrivati sulla luna, anche se non ci scommetterei più di tanto, per conto mio quello poteva essere anche il deserto del New Mexico, non lo sapremo mai. Ci sta ancora chi muore di fame ed ha mosche sulle labbra. Sempre sul chi va la per scongiurare apparenti guerre, quando fondamentalmente le guerre non son finite mai, processi di globalizzazione e mondialità che riguardano sempre il bello, il ricco, il potente, santoni che vanno via via razzolando verità dando in mano ad un bambino un mitra appena ha la forza di reggerlo, boicottando il cervello fin dall'infanzia istruendo come farsi saltare in aria per essere purificati e ricompensati. Ma questo difficilmente si troverà scritto su un manuale che insegna a gestire la vita visto che ciò che viene evidenziato è solo il bel ricamino di qualche giornalista che cerca lo scandalo.
Credo fondamentalmente d'usufruire di una grande fortuna, quella di riuscire a non illudermi facilmente, quella di stare attenta ai dettagli capaci di uccidere le poesie. In continua e costante lotta con me stessa, riesco a prendere in giro e principalmente a prendermi in giro, magari addentando un panino farcito con: "senza niente". L'ipotesi dell'incertezza del futuro mi alletta sempre, ed è costante la ricerca di un alibi per far si che tutto torni analogicamente ad incastrasi. Non mi prendo alla lettera su nulla, e cerco una scusa per trovare il tempo di ripensare e di sperare, facendo spazio con la voglia di fare. Tutto questo nasce semplicemente dal fatto che il mio maestro mi guida e m'insegna cose nuove costantemente tutti i giorni, si perché lui è molto più forte di me, mi basta uno sguardo per capire. È mio figlio ed ha solo quattro anni.