Tutti parlano di libertà, una cosa sognata nella vita, nella musica, in politica in qualunque ambito ne sento parlare senza capire bene cosa sia. Se la nominiamo così spesso, vuol dire che ci sentiamo ingabbiati, costretti nelle azioni e nelle nostre scelte e vorremmo qualcosa di diverso.
Nessuno dice però con precisione cosa vuole cambiare e soprattutto come intende modificare una scelta, un'abitudine e uno stile di vita. Qualcosa non mi torna e ancora meno ci vedo chiaro se accanto a questa parola ci vedo attaccato l'impegno solidale che in realtà non vuol dire niente perché per aiutare non serve discutere e farlo sapere ma è sufficiente agire.
Forse qualcuno che sta in alto vuol farci credere che contiamo e valiamo di più se lottiamo per una cosa che in realtà non esiste, magari "donando un euro" oppure offrendo il voto, o scendendo in piazza per "far sentire la nostra voce".
Allora io penso che non siamo liberi e per fortuna non possiamo esserlo, siamo tutti agganciati: le scelte giuste o sbagliate di ognuno ricadono su chi ci sta vicino e questo ci deve rendere più responsabili nei confronti delle persone che amiamo e senza accettare di farci rappresentare da alcuno.
Infatti se riconosciamo che per stare con gli altri non possiamo far del male già ammettiamo che questa famigerata libertà ha dei limiti precisi.
Per quanto riguarda l'impegno meglio non impegnarsi, è più costruttivo pensare e realizzare azioni per lasciar qualcosa di importante che forse ci sarà riconosciuto tardi o forse mai in vita ma che ci possa rendere orgogliosi di quanto fatto davanti a noi stessi e a coloro che ci vogliono bene.