Seduta su di un sasso levigato dalla stessa acqua nella quale teneva
immersi i piedi, guardava in su, dietro la sommità della cascata,
verso il cielo.
Ormai stava già piovendo.
Prese su le scarpe e lo zaino, imboccò il sentiero che prima aveva
lasciato e sparì tra gli alberi.
La pioggia sottile e limpida raccolta dalle fronde formava anche un
ruscello lungo il sentiero.
Si fermò in una nuova radura.
Aveva i piedi immersi nell'acqua e le scarpe legate allo zaino. Lo
appoggiò su di un tronco.
Sorridendo si voltò indietro. Adesso le pareva di sentire meglio il
rumore della cascata.
Poi guardò in alto e in avanti, quindi ancora indietro.
Il viso le si illuminò di un nuovo splendido sorriso.
Era bellissimo tutto ciò, pensò tra sé.
L'acqua le scendeva dal corpo e si mescolava a quella che veniva giù
dalla montagna e che colava dagli alberi.
Era inzuppata di gioia quando si ricaricò, com'era, lo zaino sulle spalle.
Riprese a camminare e, mentre rimpiccioliva tra le montagne, smise
di piovere.
Un arcobaleno cristallino, esteso da un parte all'altra del bosco, si
riflesse in una lacrima.