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Ambasciator non porta pena

Dimenarsi nella pioggia, correre a perdifiato per non fare tardi. Giunto sul posto, scopri che la lezione è stata sospesa all'ultimo. L'avviso è scritto a mano, appeso solo soletto a una colonna dell'atrio. Vorresti strapparlo e mangiartelo, ma poi ti accorgi che anche lui soffre: è discriminato dagli altri foglietti, che sono stampati. Il suo cuoricino di cellulosa pulsa stancamente. Fai dietrofront e torni a sguazzare nel fervido garbuglio urbano.

 

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1 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 27/11/2012 09:36
    Di una sensibilità e direi bellezza, seppur ne la sua tristezza, uniche. Complimenti!

4 commenti:

  • Anonimo il 20/04/2013 16:53
    Una piccola chicca, questa riflessione. Cercavo qualcosa di più corposo ma mi sa tanto che la narrativa di un certo peso non è la tua passione. Peccato perché a mio avviso sei una buona penna. Anche se in questo brevissimo brano c'è un neo, un piccolo vulnus, una feritina.
    Mi spiego. Ti rivolgi a te stesso in seconda persona... Vorresti strapparlo e mangiartelo... quindi non avresti dovuto iniziare con Dimenarsi nella pioggia, ma dimenarti... e comunque, in ogni caso, scoprire che la lezione... e non scopri... vabbè, sono un rompi, però pensaci... c'è qualcosa che non torna nell'incipit. Saluti
  • rescaldani franco il 30/11/2012 02:39
    Davvero speciale questo estratto di realtà , un piccolo vortice che trascina via la rabbia davanti a ciò che è già stato sminuito, solo un'istante per capire come sempre dovremmo agire! Preziosa!
  • Anonimo il 26/11/2012 19:42
    simpatico e triste tra le righe...
  • loretta margherita citarei il 26/11/2012 19:35
    simpatico racconto

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