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La matria potestà (nemesi genetica!)

Nel ricordo delle metempsicosi (il dèjà vu) studiai a fondo la vita e, con Eva responsabile della precaria condizione umana e con Elena a scatenare la prima guerra epica (storie di gelosia e di mele!), nel mio ultimo concepimento...

mi vidi fluido d'amor rovente,
seme di anima nascente,
già cellula vivente,
pronto a germogliar
nel tiepido calor
del grembo materno

da primogenito, finalmente, feci man bassa dei gran geni paterni (dominanti) tralasciando quelli materni (recessivi), pregni di dolori e di lamenti!
Per nemesi genetica, ahimè, il mio primogenito, invece, ha fatto in maniera del tutto inversa, facendo man bassa dei geni materni (dominanti) e trascurando del tutto i miei (recessivi), sicché ora è tutto sua madre e la genetica si è così vendicata perché mi ritrovo un figlio serio (parla poco) e severo (con me non ride mai) come sua madre, mentre io sono loquace ed ilare, un vero buffone...

nacqui buffone
e già calciatore
mi ritrovai nel pallone,
divenni poi un esaltato
con il calcio giocato,
sempre avvezzo
a ogni tipo di scherzo.

Ognuno di noi, sempre analizzando la vita, è un coacervo genetico di ben 4 famiglie (quelle dei nostri nonni) ed io presi, di sana pianta (il suo seme generò l'angelica figura di mio padre), da mio nonno Francesco (gran buffone per i nipoti con il nomignolo di picchippone) che, sin dall'infanzia, mi educò allo scherzo e all'ilarità, preavvertendo, forse, le insidie e i dolori che di lì a poco (già alle prime luci dell'adolescenza) mi sarebbero capitati.
Comunque superai l'ineluttabile malattia materna curando la sua fatale encefalopatia epatica, ma poi, stanco ed irascibile, non sopportai più la severità di mia moglie (vivo separato ma non divorziato) andandomene a vivere da solo.
Per non turbare ancor di più i miei figli, facendo il tiramolla tra padre e madre (alla controversa sindrome di alienazione parentale contrapposi il sacrificio genitoriale!), non pretesi la loro presenza neanche nelle feste comandate e adesso, pertanto, su di loro vige "la matria podestà" mentre a me resta il Dna.
Le donne, dopo la gestazione, gestiscono (sarà per gli esiti della recisione ombelicale!) anche i figli e, al cospetto di un marito debole, hanno la pretesa di gestire finanche la mente del coniuge al punto che, da medico di famiglia, sono testimone di fatti sconcertanti con mariti ammalati e mogli a raccontare e a spiegare nel dettaglio i loro sintomi... se non a coinvolgerli, addirittura, sempre per questioni di invidia e gelosia, in tragedie come la strage di Erba (Rosa Bazzi/Olindo Romano) e il delitto di Avetrana (Cosima Serrano/Michele Misseri).

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 26/04/2013 13:20
    RACCONTO - POESIA
    ORIGINALITA' - CREATIVITA'
    INTROSPETTISMO - QUOTIDIANITA'
    UN COLLAGE REALE LIBERAMENTE ET VOLUTAMENTE POSTATO NEL CIRCONCISO "PLUS" PERFETTO...

1 commenti:

  • Francesco Andrea Maiello il 26/04/2013 16:03
    Ricevere commenti così (ed è l'ennesima volta!) è davvero emozionante! Intanto, caro Michele, ti auguro di rimetterti al più presto in splendida forma fisica dal momento che con quella spirituale sei sempre sempre al top!

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