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Giusto per riprendermi la dignità
La sento tirare lo sciacquone. Sì, piscia, svuotati le budella, brutta stronza.
Passeranno esattamente ventiquattro minuti prima che venga a letto. Deve togliersi il trucco, mettersi i bigodini, infilarsi quell'orrida camicia di flanella.
Tutte le sere è la stessa solfa: "Vai a dormire, TU CHE PUOI. Io devo finire di correggere i compiti". Non perde un'occasione per farmi sentire un verme, la troia... con quell'aria da madonnina infilzata che sembra che tutti i dolori del mondo li sopporta solo lei. È colpa mia se ho perso il lavoro? Lo perdono tutti e non se ne trova, di questi tempi. Ma figuriamoci se lei lo accetta! Lo so io dove glielo ficcherei quel giornale che mi fa trovare ogni mattina con la colazione, con tutti quegli annunci sottolineati!
Eccola che arriva. Odio il suo ciabattare. Accende la luce, prende le pillole, spegne la luce. Lo sa che non dormo, ma fa finta di niente. E io faccio finta di dormire.
Ma guardala, se ne sta lì nella sua metà di letto, tutta rannicchiata verso il bordo che rischia di cadere giù... Eh già, non sia mai che nel sonno possa rotolare verso di me e 'infettarsi.' Povera scema, non la scoperei nemmeno se fosse l'ultima donna rimasta sulla terra. Sembra un manico di scopa vestito, con quella pelle da cadavere e quelle tette che sembrano due pere ammuffite.
La Milly, quella sì che c'ha due bei meloni. Solo a pensarci... E poi è gentile. "Il solito, signor Giuseppe?" mi dice quando entro al bar. 'Signore' mi chiama e nota sempre come son vestito e se sono di buonumore o no. Ieri mattina mi ha persino strizzato l'occhio, porgendomi il bicchiere di bianco. Poi siamo andati di chiacchiera e di battute più del solito. Lei sì che mi tratta come fossi qualcuno! Secondo me... Oh, non sono mica da buttar via. Già, ma una come la Milly ha bisogno di sicurezze. Devo trovare un lavoro. Devo assolutamente trovare un lavoro. Ah, la Milly!
Russa, la stronza, alla faccia delle preoccupazioni! E io qui a stracciarmi il cervello. Che ore saranno? Dormi dormi... Magari potesse dormire per sempre, la bagascia! Tutta la vita m'ha rovinato.
Io mica volevo sposarla. È lei che s'è fatta mettere incinta, la bastarda.
Per i suoi genitori sembrava pure che mi facesse un favore: la signora maestra che si degna di accoppiarsi con un operaio!
Oh, ma a lei piaceva come la sbattevo. Guaiva e squittiva come una cagna. E io coglione, che mi sono fatto incastrare da un diploma! Parlava bene lei, leggeva i libri, scriveva poesie. Chi l'aveva mai conosciuta una così? Aveva ragione il mio amico Ernesto: stai attento mi diceva, che quella ti mette i piedi in testa e non te ne liberi più. Me li ha messi subito i piedi in testa, fin dal viaggio di nozze! Io volevo andare su nello chalet del Franco, che c'è il fiume e potevo pescare... Ma lei no, Parigi! A respirare tubi di scappamento e a farmi portare al guinzaglio come un cane per tutti quei musei... Chi se ne strafotte dei musei? Chi se ne strafotte dei libri, delle belle parole, della bella casa e delle fottute ambizioni che uno dovrebbe avere?
Un cane al guinzaglio, ecco cosa vuole.
Il sonno non arriva. Quasi quasi mi alzo e mi faccio una birra. Tanto, che devo fare domani? Professione: disoccupato. Fannullone, direbbe la stronza.
Ce n'è rimasta una sola nel frigo. Okay, me la voglio bere comodo, sul divano in soggiorno. Maledetto specchio, guarda come sono ridotto: non sei più un uomo, Giuseppe. Hai gli occhi spenti e le palle te le sei giocate da un pezzo.
Alla salute, seee la salute! Potrei ubriacarmi, se non mi fossi già scolato tutte le birre che c'erano in casa.
Ma è vita questa? Una merdaccia, un verme, un cane al guinzaglio. È lei che mi ha ridotto così. Io ero un altro! Mi chiamavano il Che, giù in fabbrica. Io volevo spaccare il mondo. Io piacevo alle ragazze e lo sapevo cos'era l'amore! Io una dignità ce l'avevo. È finita la bottiglia, merda.
Giuseppe, non puoi andare avanti così. Devi tirare fuori i coglioni, devi riprenderti la vita. Hai cinquant'anni. Quanti te ne restano ancora? Domani lei si sveglierà e ti farà sentire un verme al primo sguardo. È questo che vuoi? E se... mioddio, no. Ma che mi passa per la testa?
Perché no? Saresti libero. La casa resterebbe a te, potresti venderla e camparci per un po'. Potresti chiedere al Franco di affidarti il suo chalet. Non diceva che avrebbe bisogno di un custode? Cureresti il giardino, rifaresti il tetto e tutti i lavoretti necessari. Potresti pescare e vendere il pesce. E magari metterci un'intenzione, con la Milly.
Perché no? Basterebbe un cuscino. Delitto? Assassino? Dove sono le prove? Eravamo una coppia come tante, commissario. Chieda ai vicini. Sì, a volte litigavamo per delle stupidaggini, e chi non lo fa?
Il cuscino, un lavoretto pulito. Perché dovrebbero farle l'autopsia? E se gliela facessero, invece? Devo cercare su Internet.
Ecco qua: Morte per soffocamento, Wikipedia. L'asfissia è la condizione nella quale... fame d'aria... mmmm, tutta teoria, chi se ne frega? Andiamo avanti. Milano. Ragazzo morto per soffocamento. Sarà l'autopsia a chiarire... Allora ci beccano, cazzo! Reperto necroscopico... colorito cianotico, macchie ipostatiche, ecchimosi punteggiate sottosierose... La morte può determinarsi per strangolamento, polmoniti massive... Questo sì che è interessante! broncopolmoniti, stasi polmonare da insufficienza cardiaca, tumori...
Ci siamo. Mia moglie, commissario, soffriva spesso di broncopolmoniti e aveva pure un'insufficienza cardiaca. Sì, qualche discussione, ma ci volevamo bene... Il cuscino. Non se ne accorgerà nemmeno.
Non sei un assassino, Giuseppe. Solo un uomo che vuole riprendersi la sua dignità.
- Giuseppe!
- Miriam, che fai?
- Non lo vedi?
- Stai scherzando vero? Posa quella pistola.
Uno sparo, due spari, tutto il caricatore.
È finita. Avrà sentito tutto il condominio. Ora verranno a prendermi.
Com'è scuro il suo sangue! Ha macchiato il divano, il pavimento e i muri, ma non avrò più bisogno di questa casa. Addio Giuseppe. Non mi ha mai amata. Io sì invece, povera stupida. Eri così genuino, così spontaneo e così bello! Chi l'aveva mai conosciuto uno così? Volevo condividere con te i miei interessi, le mie passioni, le mie poesie. Ma tu niente, una bestia. Sempre con la paura di essere sopraffatto, di perdere il potere. Non eri capace di concepire un rapporto alla pari: una donna deve stare sotto. E mi hai messo sotto da subito, appena tornati dal viaggio di nozze. Hai cominciato ad irridere le mie conoscenze, a disprezzare i miei parenti, a sfottere i miei interessi. E quando ti mancavano gli argomenti, giù botte. Sei stato tu ad uccidere il bambino che portavo in grembo e non te l'ho mai perdonato.
Non sei un'assassina, Miriam. Solo una donna che vuole riprendersi la sua dignità. Non ho più niente da perdere sai? Il dottore è stato chiaro: tumore ai polmoni. Morirò soffocata. È buffo, dopo essere stata soffocata da te in mille modi. Ma questo, forse, mi risparmierà la galera. Avrò ancora due mesi, forse tre, Il tempo sufficiente per riprendere con la poesia.
Eccoli, arrivano. Sono pronta.
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0 recensioni:
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- Grazie a tutti, amici miei! Ne approfitto per annunciarvi che questo racconto
fa parte di una raccolta appena pubblicata dalla Casa dei Sognatori. Il libro
è intitolato "Il cerchio capovolto - vol. 4". È bellissimo!
- Bello e ben scritto,, complimenti!
Anonimo il 02/07/2013 13:14
La scrittura di altissimo livello di un racconto realistico, di una pagine di cronaca nera trasformata in arte. Hai anche saputo creare la suspence di un delitto, dove sino alla fine non si conosce la vittima e il carnefice, ma ci sono solo due vittime di una relazione impossibile.
- molto bello... ma molto triste... particolarmente sentito... ammetto mi è pure scappata una lacrimuccia...
Anonimo il 01/07/2013 12:50
tal dig in piasintéi, custa lè propri bela!!!! ciaoù
Anonimo il 01/07/2013 11:18
L'incomprensione, l'incomunicabilità in un rapporto che strada facendo ha deluso aspettative ed allora... la liberazione folle alla fine ma in agguato è la beffa! Piacevolissimo, scritto perfettamente.
Ben tornata!
- ... che dirti, ho letto questo ma anche gli altri testi. beh... mi piaci! Schietta, vera, sincera...
- mamma mia... incredibile letta con il fiato sospeso... e ho trovato il racconto per quanto m'intenda scritto benissimo... il mio plauso e inchino... 1 beso
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