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L'ombrello di Lucia

Sono le 17. 00 e stacco dal lavoro.
Prendo la giacca e tiro su il cappuccio perché fuori piove a dirotto,
di corsa fino alla macchina e poi a casa all'asciutto.
Entro in macchina, la avvio e accendo il tergicristallo per vedere un po' meglio.
Lì davanti c'è una ragazza sul marciapiede che lotta con un ombrello rotto
per ripararsi come meglio può.
Non so perché, ma accosto e chiedo se posso aiutare.
Lei timidamente arrossisce e mi fa
"Che imbranata! Ho rotto l'ombrello e mi sto inzuppando tutta.
Arriverò a casa bagnata fradicia"
Solo ora mi accorgo che dietro di lei c'è una bicicletta.
"Senti, dove devi andare? Non per farmi gli affari tuoi,
ma se non vai troppo distante posso darti un passaggio..."
arrossisco un po' pure io, sembra quasi che ci stia provando.
"Beh, a dire il vero abito lungo la via principale, a 5 km da qui...
Ma non disturbarti"
"Ma quale disturbo! Dai ti do un passaggio,
altrimenti domani sarai ammalata.
Dai, mica mordo!" mi sento proprio uno scemo.
"Grazie mille allora" mi dice aprendo la porta e accomodandosi
Poi allunga la mano e si presenta.
Si chiama Lucia...
non lo dimenticherò mai...

Mi fermo per far benzina e lei insiste per offrirmi un caffè al bar lì affianco.
Ok, ma solo 5 minuti.
Poi diventano 1 ora...
Lucia è simpatica, oltre che bella.
Capelli corti e neri, forse un chiletto di troppo, ma due occhi che incantano.
Chiacchieriamo di chi siamo, del lavoro, di battute... e si ride.
Le parlo anche di cose personali, e lei ascolta interessata.
Non so perché, ma le dico di tutto, e lei mi conforta e incoraggia.

Suona il cell e mia madre mi chiede dove sono:
"sto arrivando... straordinari oggi"
La accompagno per l'ultimo tratto e mi fermo di fronte alla casa che mi indica.
Mi fermo, e la saluto, dicendole che mi ha fatto piacere conoscerla,
poi arrossisco ancora e le chiedo se le va di scambiarci i numeri.
Uno sguardo evasivo e mi dice che ha il numero nuovo da poco e non lo ricorda...
e il cell ovviamente è in casa.

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2 commenti:

  • Di Gennaro Franca il 31/07/2013 17:54
    bellissimo! scivola veloce e fresco, tanto dolce e fresco da non farti accorgere della malinconia che è invece presente dalla prima parola, dalla prima goccia di pioggia... te ne accorgi solo alla fine e ti fa commuovere il pensiero di Lucia, del suo desiderio di sorridere ancora.
  • Anonimo il 29/07/2013 19:14
    Grande, bravo... un bel modo di narrare, davvero. Certo, manca l'esperienza dello scrittore, forse con una bella idea come questa potevi fare anche di più, ma molte sono le doti del tuo modo di comunicare: essenzialità, scorrevolezza, immediatezza della immagine che trasmetti. Piaciuto... un saluto.

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