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Amaro dolciastro
Neanche d'estate i segretari si fermano: strano la stagione agonistica in questo periodo è ferma e si pensa solo all'abbronzatura, alle feste in compagnia, al mare. Certamente lo spazio per queste attività ricreative lui lo trova ma non gli sembra sufficiente, gli regala un senso di incompletezza. Una parte anche minima della sua giornata questo inguaribile scocciatore la destina alla preparazione di schemi, programmi e percorsi di allenamento, scelta dei luoghi adatti dove portare i ragazzi ad allenarsi. Il preparatore atletico (lo ha scelto lui) si confronta per parlargli di nuove metodologie e il segretario non contento gli segnala sempre nuovi testi per aggiornarsi. Pochi giorni prima dell'avvio della stagione, questo segretario fa un salto in magazzino, conta borracce, palloni e attrezzature varie. Nulla viene lasciato al caso, tutto si deve tenere con cura, quando qualcosa si danneggia, difficile chiedere la sostituzione. Ah precarietà! Lui ci vive insieme a questa antipatica compagna, petulante e noiosa ma sorella e vicina di casa. Quindi se la tiene e deve per forza far la faccia severa con i ragazzi che vorrebbero dieci paia di calze a settimana e una dozzina di t-shirt ogni mese. Troppo! Ciò che non si può riutilizzare non viene ricomprato e allora, resistere e chiedere attenzione con le buone o con severità. Estate è anche tempo di prime amichevoli per vedere la condizione generale di tutti. Gli basta un'occhiata e questo noioso segretario si accorge di eccessi alimentari o indugi... romantici. Non dice nulla. Ma i ragazzi lo conoscono. Dal tono di un semplice "Ciao che piacere vederti" si capisce di certo la sincerità ma anche il tono di compiacimento per coloro che si sono saputi gestire e il rammarico per chi non ci è riuscito.
In una sola giornata ha stilato un breve calendario di amichevoli e tornei, giusto per farsi trovare pronti per settembre, quando la stagione inizia e i risultati servono. Gli avversari si scelgono come impegni di difficoltà crescente per rafforzare convinzioni ed autostima. Verso la fine di agosto tira le prime conclusioni con lo staff (allenatore, preparatore e massaggiatore) poi impegno sul campo per un torneo di buon livello. Si va un poco lontano, fuori, ci si abitua ad una giornata per stare insieme, per scherzare ed imparare a gestirsi. Si parte con due quadrangolari vinti a mani basse e poi quello principale vede il Sant'Angelo con altre tre squadre sicuramente competitive ma ancora disorganizzate. Si esaurisce tutto in una giornata per vedere se si è capaci di smaltire i carichi di lavoro e il risultato è confortante: una vittoria per 2-0 nel primo turno eliminatorio e addirittura 6-0 in finale. In palio una coppa (bella in verità) ma il segretario ed il mister non gioiscono, il calcio di agosto inganna e ci sono sempre errori da correggere. Così il segretario suggerisce al mister di parlare alla squadra nel dopo partita. L'atmosfera è serena ma l'aria vacanziera non piace a chi fa le cose sul serio. Quindi si parla, si spiega e si pone attenzione solo sugli errori. Non c'è tempo di guardarsi allo specchio alla luce di una bella quanto illusoria coppa vinta. Purtroppo esiste un cerimoniale e va in frantumi. Le autorità sportive (anche i politici, sì non mancano mai) devono attendere e protestano e il presidente, in perfetta buona fede, va in difficoltà, piomba negli spogliatoi ed ha un diverbio con l'allenatore, in breve, lo esonera all'istante! Il mister è arrabbiato e va via, il preparatore rassicura i ragazzi sorpresi ed in fondo divertiti dal fuori programma, il segretario rimane lì, ma ha smesso di parlare, non cerca il mister, inutile ormai, lancia solo un'occhiata di rimprovero al presidente, si sa chi amministra non saprà mai insegnare. Non parla ma sa cosa fare. Alla premiazione si presenta lui, si finge emozionato e ritira la coppa, facendosi accompagnare dal capitano. Poi doccia e tutti a casa: il prossimo allenamento lo dirigerà un altro.
Segretario e presidente si sentono appena il mattino dopo. Questo lo scambio di battute:
"Presidè' che vuoi fare?"
"Sono irremovibile, abbiamo vinto ma la figuraccia con l'assessore chi me la ripaga?"
E il segretario: "Quindi il mister lo mandi via?" -
"Ohhhhh segreta' daaaaai uno vale l'altro!!!
"No presidente, non è così, che vuoi fare?"
"Ho deciso basta, non insistere, lo so che siete amici"
"No qua l'amicizia non c'entra, t'ho chiesto che vuoi fare, vuoi vincere?"
"Certo"
"E allora lascia tutto come sta, siamo in quattro e ci bastiamo"
"Mi hai seccato! ok fate come vi pare, ma io non vengo più, ora voglio vedere"
"Ok fai tu come ti pare, puoi anche non venire e non sostenerci più se credi, lasciaci lavorare e vedrai con pazienza i risultati, quelli che voglio io e pure tu, arrivano"
"Già abbiamo questa coppa prestigiosa"- aggiunge il presidente.
"Io penso al campionato, si può vincere"
"Segreta' facciamo così, io a quello lo richiamo ma non mi vedrete più"
"Come desideri, preside', stai senza pensieri e fidati".
Il presidente richiamò l'allenatore e non mise più piede al campo e la squadra del Sant'Angelo non partì benissimo come quell'avvio bruciante di stagione aveva fatto credere e si trovò seconda tre punti dietro la Vis Nova, la rivale di sempre, poi però mentre gli avversari ebbero un lieve appannamento il Sant'Angelo si riprese e, dopo una sofferta vittoria in una giornata di pioggia, si convinsero tutti che era l'anno giusto e non si poteva sbagliare. Arrivarono quindici vittorie di seguito e il campionato si chiuse largamente in testa senza problemi. Il presidente tenne fede al suo ostinato assenteismo fino al momento del trionfo e là si fece vedere dispensando sorrisi e esaltando l'allenatore nel "quale aveva sempre creduto" . Il mister? Commosso ringraziò per la fiducia e spuntò un altro anno di contratto. E il segretario? Disse solo poche parole e solo ai ragazzi "Vi avevo promesso che le fatiche vostre sarebbero state ripagate e cosi è stato, vi siete dati da fare e ora potete farvi strada, quanto a me, vi ringrazio e vi saluto".
Si dimise all'istante.
Forse qualche altra squadra lo avrebbe cercato. Chissà.
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3 recensioni:
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- Lo sai nn amo il calcio e vedi anche qui nel leggerti me ne sono convinta ancora di più... il calcio può dare insegnamenti di vita ma quanti Segretari così vi sono??? Troppo di tutto attorno al calcio... lo sai come la penso... sei molto bravo anche nei racconti e qui credo di nn sbagliare vi è molto di te
- Mi associo ad Arena, ricordando quel film, ed aggiungo i miei più vivi complimenti.
- Frutto di una conoscenza di certi ambienti, dove in scala, la ferocia nei rapporti interperonali diventa grottesca, quasi pericolosa. Mi viene a mente il film di Lino Banfi, riesce a far quadrar la squadra ma il presidente gli chiede di retrocedere. Le figure amministrative, se hanno qualità umane, sono importanti. Ma oggi conta l'immagine, il farsi vedere. Insomma dare il meglio e con i risultati sembra aver perso valore. È una forma di aberrazione sociale. Dove conta solo come ci si rappresenta e non come si è e cosa si fa.
Anonimo il 16/08/2013 15:37
purtroppo sono poche le persone che pensano al bene dei ragazzi... forse all'apparenza, ma dietro quello che conta sono gli affari... bravo mi piace come scrivi... naturalmente di getto e con il cuore... bello
Anonimo il 15/08/2013 08:14
È un racconto che sa di buono. Leggendo, mi sembra di ritornare con la memoria ai tempi nei quali si dava valore alle cose. Adesso è tutto usa e getta ; è tutto veloce ; tutto un po' " triste ". Si leggono pochissimi racconti, in questo sito. Almeno in " tempo reale ". Ne ho visti parecchi ma non mi sembra il caso di mettere il mio gradimento su opere scritte da autori che non fanno il login da mesi. Amo l'interazione. È per questo che leggo nei siti con il forum aperto come questo di PoesieRacconti che permette di "conversare " con molta facilità. Buon Ferragosto.
Anonimo il 15/08/2013 06:56
Un buon racconto, anche ben scritto... ecco perché pare strano che la punteggiatura non sempre sia adeguata alla cadenza della lettura. Esempio:Neanche d'estate i segretari si fermano: strano la stagione agonistica in questo periodo è ferma... a parte la ripetizione ferma e fermano, dopo strano ci vuole una virgola grande come una casa, fosse possibile la metterei doppia in modo che il lettore faccia una bella pausa dopo "strano".
Per la punteggiatura il metodo migliore è di rileggere il brano come lettore, non come autore, e ci si accorge di come sia importante dare al pensiero letto e alla parola la giusta pausa. Un saluto.
- complimenti gran bel racconto
- Caterina da intenditrice ha centrato il problema, Chira invece l'ha vista più dal punto di vista del lettore. Concordo con entrambe e non mi dilungherò sulla morale molto intensa di questo tuo scritto. Ti dico invece che è scritto bene, asciutto quasi una cronaca. Bravo Antonio
- Caro Antonio, ho vissuto anni nl mondo del calcio... sia come giocatrice (terzino e poi portiere)in serie C, che come allenatrice (dei portieri e dei pulcini) nel mio oratorio, e leggere questa tua storia mi ha fatto sorridere fino in fondo...
compresao il conteggio delle divise... ciò che non mi aspetavo era il finale... anche se spesso infatti succede proprio come dici tu... colui che crea e unisce... lascia il posto a coloro che spesso non guardano alla crescita dei ragazzi.. ma solo al risultato.. Piacevole lettura grazie
Anonimo il 14/08/2013 08:46
La positività, l'onestà, la responsabilità del proprio lavoro che cura un percorso giovanile per questo importantissimo... alla fine premia e c'è dolcezza a coprire l'amaro. Bel racconto in un microcosmo fondamentale per la crescita dei ragazzi.
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