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I panni sporchi
'I panni sporchi si lavano in casa'.
E chi l'ha detto? Una volta forse era così, oggi no, oggi i panni sporchi si lavano su Facebook.
Ebbene sì, è proprio così. Ammetto di essere di parte, nel senso che detesto in modo particolare questo social network, però quest'affermazione è sufficientemente veritiera e difficilmente smentibile.
Da reo confessa ammetto pure la mia iscrizione con un nick. Cosa abbastanza limitativa perché con un nick astratto difficilmente ti chiedono amicizia. Infatti ho pochissimi amici, tanto che penso che se ci mette gli occhi il Signor Zuckerberg mi assegna il premio 'utente con minor numero di amici'. Che poi 'amici'... si va beh lasciamo perdere, non è sul concetto amicizia che voglio far confluire il pensiero. Non mi sono iscritta con i miei dati anagrafici per diversi motivi, primo fra i quali, appunto, la mia antipatia verso questo social network.
Poi ho pensato che se avessi usato le mie generalità mi sarebbero piombate addosso le richieste di contatto di tutti quelli che conosco. Orbene: dal momento che la mia vita si dipana in spazi molto ristretti (parlo su base chilometrica) se ne desume che, dopo 8 ore di lavoro mi sarei ritrovata a parlare (chattare) con le stesse identiche persone con le quali ho trascorso, più o meno bene, la giornata.
No, pietà, breack, intervallo, coffee-time please! . A pensarci bene ho tipo una decina di persone che conosco e che abitano abbastanza lontano da me. Non so perché ma mi affascina ancora molto comporre il loro numero telefonico e sentirle 'live'. Sono retrò ma anche curiosa. Volevo sapere e verificare di persona cos'era questa droga collettiva, micidiale e virtuale che ha infettato come un virus il mondo intero. Volevo sapere cosa c'era di così interessante, stupefacente, accattivante.
Niente - come sospettavo.
Di interessante, stupefacente, accattivante c'è solo il sistema, figlio di un cervello niente male: Zuckerberg.
Ho sempre sostenuto che la fortuna dei 'furbi' sta nella sproporzione numerica con i 'non furbi ' (uso questa litote per non offendere la suscettibilità altrui). Ora sia ben chiaro: qualche raro, rarissimo, sporadico caso di essere umano che usa FB per come dovrebbe essere usato (pubblicizzare il proprio lavoro, mantenere contatti con persone che nella quotidianità abitano lontano, pubblicare servizi interessanti magari strettamente legati alla loro professione) c'è, ma sono una goccia nell'oceano. Non mettono niente di strettamente personale.
Poi ci sono gli altri, il 'resto del mondo'...
Parliamo dei like: funziona tipo la raccolta punti dei supermercati. Più like uguale più autostima. Ora io comprendo un like (che poi è il mi piace o pollice su come lo si vuol chiamare) messo che so, su un aforisma proprio dell'autore, o su un articolo pubblicato dall'utente, o su una sua riflessione, o su una sua foto molto particolare. No, i like si sprecano ovunque. Uno scrive 'buonanotte' e sotto : 'a 4 persone piace questo elemento'. Cioè in che senso? Ti piace buonanotte? Boh...
Protezione della privacy : zero assoluto. Apri la scheda di un utente e trovi: nome-cognome-data e luogo di nascita- scuola frequentata- anno di diploma - lavoro attuale-lavoro precedente - stato civile - situazione sentimentale. Manca solo il numero dei denti otturati. Ah giusto però. Le cure odontoiatriche sono coperte da normative sulla privacy che ti fanno firmare.
Senso del pudore : meno di zero assoluto. Stendo un pietoso velo sulla tristezza di alcune (molte foto) di signore abbastanza avanti con l'età che, chissà perché, si sentono di colpo ritornate diciottenni... Devo continuare? Forse meglio di no. E qui commenti a catinelle del tipo 'ma tesoro sei uno splendore, per te il tempo non passa mai!'. Valanghe di like, cuoricini, sorrisini, manine. E la signora che ha postato, via un'altra overdose di autostima a costo zero!
Ritorno dalle vacanze: se prima ti potevi defilare con l'amico con un semplice 'guarda stasera ho mal di testa non ce la faccio proprio a venire a casa tua a vedere le foto di Pinerella di Cervia', ora no. Ora ti becchi tutto il servizio fotografico minuto per minuto. Paperella del bambino compresa.
Monitoraggio della giornata: ' vado a fare spesa' 'alle 4 vengo da te' 'stasera ci vediamo al bar con Tizio?' 'venerdì che ne dici se andiamo alla Sagra della ciliegia'? 'Ho fatto le meches che ne pensate?' 'Domenica cresima della mia bambina' 'il giorno tot battesimo di Caio' , ' vi piace il mio french? L'estetista dove vado io è fantastica!'-
Una vera manna dal cielo per chi decide di dedicarsi ai furti nelle abitazioni. Consultando FB sai chi c'è quando c'è, quando torna e soprattutto dove e con chi va. Perfetto.
Uso della grammatica e proprietà della lingua italiana: stendiamo due pietosi veli. Io mi auguro vivamente che qualcuno lo faccia appositamente, perché se così non fosse... non ci resta che piangere. Acca, accenti, apostrofi, virgole sono linguaggio tabù, gettati là in rigoroso disordine sparso. 'LO fatto ieri' 'GLIELO detto che era così' " ma io C'È L'HA farò di sicuro HA superare questo momento '. Ma che superi te? Neanche l'esame di quinta elementare!
Poeti e scrittori improvvisati : gli stessi che scrivono ' ma io C'È L'HA FARO'... poi postano grandi aforismi spaziando da Pirandello, a Marquez, a Bukowsky, a Leopardi, fino ad arrivare a Cicerone attingendo nel gran catino dei link belli e pronti. Wow! Anzi doppio wow!! Chissà se hanno letto tutte quelle opere! Mappollicesuuuu!
Delusioni d'amore: rappresentano la fetta più grande. Qua si sprecano i 'ti ricordi quando?'. Non mancano le ripicche, i TI ODIO, le foto col nuovo partner, l'eliminazione dello stato 'ufficialmente impegnata con...' passando a SINGLE. Tiè. E in più frecciate, frecciatine e frecciatone a quella troia che ti ha soffiato il moroso. Il tutto coadiuvato da un clan di amiche che elargiscono consigli, che fanno la guerra fredda alla troia (che a loro volta monitorizzano quotidianamente seguendone tutti gli spostamenti - tanto con FB si può) e che sanno tanto di crocerossine di anime perdute. Negli anni '80 andavano di moda le telenovelas brasiliane: erano meno patetiche.
Direi che può bastare: ho una montagna di panni sporchi da lavare. In casa mia. Vado.
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2 recensioni:
- Grazie Stella. Credo che tu sia una di quelle persone che sanno fare il bucato... in casa e nel virtuale. Sì, sono d'accordo. Il virtuale è un po' tutto 'taroccato' ma FB, proprio per l'intreccio 'diabolico' (in senso positivo) del sistema apparentemente semplice ma in realtà molto molto sofisticato, diciamo che presta il fianco per monitorare l'utente. È una trappola per topi. Sinceramente, avessi avuto una capacità ed un'intelligenza come il Signor Zuckemberg l'avrei messa a disposizione dell'umanità per scopi più importanti. Vero è che tale intelligenza ha fatto subito intuire al creatore che questo giochino così ben strutturato non sarebbe stato un fuoco di paglia come tanti altri social. Conseguentemente il suo porcellino avrebbe continuato a riempirsi di belle monetine. E siccome pecunia non olet...
- ops riletto il commento scritto proprio coi piedi... chiedo scusa a te e a Charles sempre molto attento... e condivido con te Ely, i commenti di Charles sono sempre molto precisi, ponderati e pertinenti... e la mai stima sa bene di averla. Come spesso dico avevo 6 tirato in italiano... notte
Anonimo il 02/09/2013 19:30
Grazie a lei, gentile Ely... ma a lei non mi pare di aver mai osato dare consigli sulla forma... però è pure possibile, sono un po' rompi datteri. Un saluto
- Grazie Chira, attendo altri tuoi scritti che leggo sempre con enorme piacere.
Grazie Charles B. , i suoi commenti, al di là delle polemiche suscitate qua in quest'ultimo periodo, sono sempre molto dettagliati ed entrano nel 'fulcro' del racconto (anche se questo racconto non lo si può chiamare); trovo inoltre che anche i suoi interventi su eventuali parti da correggere siano costruttivi se si sanno assimilare.
Anonimo il 02/09/2013 14:34
Scritto, come è solita fare Ely, in modo inappuntabile. Vero
e ironico nello stesso tempo ( ho sorriso...). Non sono su FB e non mi passa nemmeno per la testa di andarci ma dopo queste belle riflessioni... ne sono più convinta che mai!
- Sai Paola, credo che il virtuale nasce di per sè con la peculiarità di voler sostituire la lavatrice... Sta all'intelligenza dell'individuo regolare cicli e tempi di lavaggio. Grazie per avermi letto.
Anonimo il 01/09/2013 18:08
... proprio per questo non sono iscritta su FB.
Però, riguardo ai panni sporchi, su PR se ne lavano parecchi... molto di più in privato.
Racconto interessante.
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