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Consapevolezza improvvisa

È possibile non avere "libertà artistica" nell'arredare la propria camera?

Da qualche tempo meditavo di rivoluzionare camera mia.

Sarà voglia di ribellione, oppure dare un po' di carattere al luogo dove passo la maggior parte del tempo quando sono a casa, o più semplicemente sono solo stanco di vedere da 18 anni la stessa stanza nello stesso modo con gli stessi pupazzetti idioti.

Intendiamoci, mi piace camera mia, televisore enorme, Xbox, un botto di giochi, il letto matrimoniale basso, un Pc così potente da poter far partire un razzo spaziale e infine un sacco di spazio.
Poi c sono delle cose che non sopporto proprio, come il Grande Puffo gigante che mi regalarono i miei a 8anni e come dimenticare il Furby che mi guarda ogni notte con quegl'occhi Vitrei e Plasticosi dall'alto dell'armadio che, Dio Santo, da quando mia sorella mi ha costretto a vedere i Gremlins da piccolo, me lo immagino che dopo la mezzanotte, salta giù dal suo trespolo per mangiare le patatine che porto in camera quando sono in fame chimica, quindi andrebbero eliminati.

Mi metto una sciarpa e scimmiottando un arredatori d'interno a caso della televisione, incomincio a spostare qualche mobile.
La scrivania là,
il comodino lì,
la televisione appesa così e infine,
l'odiatissimo Furby scaraventato per terra, come rivincita personale.
Esco soddisfatto da casa, ma al mio rientro, è tutto come prima.

Ebbene sì, qualcuno aveva rimesso tutto al loro posto e io sapevo chi era stato, Mia Mamma.

Per giorni e giorni io e lei giocavamo, senza che lei lo sapesse, a: "RIMETTI I MOBILI IN ORDINE", io li spostavo e Miss Status Quo, riposizionava meticolosamente tutto come prima fino a quando una volta, mentre ero tranquillamente sdraiato sul letto, entrò in camera urlando di smettere di spostare tutto e di lasciarla in pace.
Notai qualcosa di diverso in lei, non mi ero accorto di quanto fosse invecchiata, pensai che il lavoro fosse diventato più pesante per lei e risistemare anche camera mia ogni santo giorno, l'avesse fatta stancare un po' troppo. Decisi di seguirla per scusarmi di averla fatta stancare e spiegarle che non doveva necessariamente intervenire in camera, anzi doveva lasciare il mobili come li mettevo.
Continuavo a chiamarla mentre ero dietro di lei, ma senza alcun cenno, continuava la sua strada mugugnando quanlcosa.
Arrivammo fino in camera sua e una volta seduta sul letto, lei incominciò a pregare. Cioè, ok essere incazzata, ma piangere e pregare mi parve leggermente eccessivo.
Mi sedetti davanti per terra a lei e pensando avesse una crisi, di nervi, le ripetei dolcemente: "Mamma va tutto bene, se ti da noia vedere la camera con i mobili come li metto io, lascio stare, non voglio che piangi!".

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5 commenti:

  • Claudio Sciarretti il 30/01/2014 10:42
    Veramente fantastico, ero anche io lì che non capivo per quale motivo la madre piangesse... finché sul finale... i brividi.
  • stella luce il 05/09/2013 22:29
    Divertente anche se il tema trattato non lo è di certo. Un finale che non pensavo... davvero bello e molto commovente una volta giusta al finale...
  • Giuseppe Silletti il 05/09/2013 09:25
    Piaciuto, il finale non me l'aspettavo, bel colpo di scena! Ci sono alcune parole scritte male o a cui manca qualche lettera, comunque
  • loretta margherita citarei il 04/09/2013 17:06
    mi è piaciuto
  • Caterina Russotti il 04/09/2013 15:08
    Davvero bello e commuovente questo tuo racconto.. Per un attimo ero lì in quella stanza assieme la mamma del racconto a mettere al suo posto gli oggetti... e sorridevo dei continui rimettere a posto quella stanza perché la capivo... Ma poi quando sono arrivata alla foto... Ho pianto anch'io con lei!