Un albero che non porti frutto è un albero sterile agli occhi dei vagabondi affamati; infatti essi dicono: "Io vago per queste terre, dissetandomi ai ruscelli alimentati dalla pioggia e saziandomi sotto le fronde degli alberi da frutto. Se d'estate la siccità asciuga i letti d'acqua, privandomi di un bene vitale, d'inverno non ho di questi problemi..."
"... Di voi, invece, cos'ho da dire? Certo, anche i vostri simili hanno periodi nefasti, ma lasciano il tempo che trovano: e rifioriscono, dando bei frutti. Ma voi? Fasto e nefasto non fa differenza, e approfittate delle ricchezze della terra in cui posate le vostre membra, senza dare alcun frutto."
Fortuna che non sia così agli occhi dei contadini, ai quali l'albero sterile non è che un albero il quale non ha mai avuto una primavera; infatti essi dicono: "Non siate invidioso dei vostri simili, né vulnerabile di fronte a chi vi discredita; io so di cosa bisognate..." e lo rinsanano, innestandogli la vita.
Ma se anche i contadini fossero come i vagabondi, prendendo quando c'è da prendere e discreditando quando non vi trovino alcun frutto, l'albero sterile avrebbe solo una funzione: rifornire di legna i loro focolari: una funzione, questa, che troverebbe il suo utile nel riscaldare l'ambiente e i loro pasti.
Utile, vero... Ma immaginate se un intero podere fosse sterile.