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Bellana

Il mare non è tutto uguale, i tratti di costa non lo sono.
La Bellana non è bella, come parrebbe dire il nome.
Non è alta come la scogliera del Romito col suo mare profondo e limpido, non è la spiaggia dei Tre Ponti, portata per incrementare ciò che il mare reclama ogni anno e trascina via. Non è il mare degli scogli dell'Accademia o della Rotonda, ne quello degli stabilimenti balneari di facile accesso e pieno di cemento e tende.
La Bellana è un non luogo, è ciò che resta fuori e vicino al porto. Di lei non ci si cura, di lei si sa ciò che non è.
Davanti ha la diga del porto che devia le correnti che arriverebbero da ovest, di fianco lo "Scoglio della Regina" che impedisce, con la sua costruzione, che le correnti dal sud arrivino naturalmente. A nord il porto, precisamente il porto del cantiere, dove stazionano gli yacht in attesa di essere allestiti e venduti.
E nel mezzo, lui, il mare della Bellana sconvolto dalla deviazione delle correnti ad opera dell'uomo, non certo bello, ma affascinante.
Un po' di renina, appena appena, e scoglietti neanche degni di tale nome, poi il fondale basso, di quelli noiosi, che non ci riesci neanche a camminare.
L'acqua naturalmente inquinata per la vicinanza del porto, per cui, anche volendo, il bagno proprio non ce lo faresti mai.
Li ha tutti i difetti, il mare della Bellana, con i gorghi che si formano per la natura del fondale e per le deviazioni delle correnti indotte dal costruito umano.
Dietro di se, poi, un parcheggio sterrato quasi senza ordine e qualche tamerice spennacchiata dal libeccio.
La Bellana non è un tratto di mare come gli altri della costa livornese, tormentato per sua natura e per volontà altrui. Andateci alla Bellana!
Scoprirete il mare esistenziale.

 

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • stella luce il 02/12/2013 05:32
    un mare esistenziale??? un mare che non è mare, una costa che non è tale, un luogo che per colpa di altri, non può essere ciò per cui invece è nato... letto e riletto. Triste storia di ciò che si vorrebbe essere ed invece non si è... davvero sentito... ora capisco questo mare esistenziale!!!!!

6 commenti:

  • Glauco Ballantini il 07/10/2015 22:04
    @ Arcangelo: questa è la versione originale, quella in 110 parole è venuta dopo. Il racconto si prestava ad essere più sintetico.
  • Anonimo il 07/10/2015 16:19
    Un racconto che volutamente l'autore definisce paesaggistico, invitando il lettore a scoprire questo particolare scorcio livornese che è, per l'appunto, il mare della Bellana. Testo ben scritto, con la solita peculiarità e stile, molto apprezzato.
  • gianni castagneri il 12/02/2014 18:53
    scritto molto bene e con amore sofferto nei confronti di questo luogo!
  • Chira il 03/12/2013 17:57
    Una denuncia di quello che l'uomo ha fatto a questo pezzo di costa e al suo mare... ma lo dici garbatamente, come fosse nelle cose tanta incuria e nello stesso tempo, anche se inquinato, è un mare che ti è caro, forse nel ricordo di ciò che è stato. Racconti brevi, perché così costruiti e dichiarati, ma gradevolissimi, Glauco!
    Chiara
  • Ugo Mastrogiovanni il 03/12/2013 12:00
    Non il posto ma conosco gli scritti dell'autore: sempre corretti, gradevoli, notevoli direi.
  • Anonimo il 02/12/2013 16:02
    Bello questo racconto che descrive un posto dell'assurdo... chi non conosce La bellana, vada a vedere il progetto del porto... provincia di Livorno... un bel narrare, interessante, lineare, fluido... e con una sintesi invidiabile che dovrebbe( ma purtroppo non è così riuscire a far leggere molti più autori o lettori in genere. È un periodo di stanca... poche letture, scarsi commenti... qui si va a picco... un saluto.

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