Un giorno d'autunno, quasi inverno ormai, nel viale della vita incontrai quegli occhi grandi e scuri che mi scrutavano piano fin sotto i vestiti, ero immobile dinanzi a quello sguardo impietrito. Poi quel bacio, il primo e il più importante della mia vita, mi scosse del tutto turbandomi corpo ed anima, eppure avevo inspiegabilmente paura, quella paura che ti attanaglia dentro, quel senso di colpa che non sai spiegare. Era la paura di amare, perché ciò implica la totale perdita di controllo dei sentimenti, era la paura di perdere ciò che la vita ti ha appena regalato, la paura che potesse fuggire via da un giorno all'altro e questo pensiero non mi lasciava libera. Solo una notte, immersi in quel bacio carnale, ti ho sentito respirare e gemere. Mi dissi che forse non era il nostro tempo, il nostro mondo, ma che sicuramente, in un tempo che sarebbe stato il nostro, ci saremmo amati di nuovo. La breve distanza che seguì mi ha aiutato a capire cosa potessi perdere se neanche avessi provato a lasciarmi andare, perché se non ci provi sei già sconfitto in partenza. Il mio corpo è la mia anima e ti appartiene, fai di me ciò che vuoi, ma non lasciarmi qui sola, sai a volte il buio fa paura. Sento il mio corpo fremere mentre incrocio le tue dita e ti stringo forte al mio petto. E non ti lascerò andare dopo averti donato quella parte di me che non ho mai donato a nessuno. Ora voglio insegnarti ad amare veramente, a credere nel futuro, a capire che l'amore sia essere liberi pur restando per sempre insieme.