Ritengo doveroso soffermarmi a parlare di un periodo storico della nostra nazione, ancora avvolto nel mistero: l'Unità d'Italia.
La storia ufficiale ci presenta personaggi come: Garibaldi, Bixio e tutti i suoi mille audaci, come eroi della patria. Sicuramente in un'era sciatta, quale è la nostra, tutti gli uomini del passato lo sembrano!
Eppure ci sono verità legate a quei tempi, che volutamente si continuano a tacere.
L'Italia dopo cento cinquant'anni e più non è ancora unita; i fermenti leghisti dell'ultimo ventennio ne sono un esempio eclatante. Ma quel pensiero razzista nei confronti dei popoli del Sud è stato voluto e mantenuto proprio grazie alla negazione della verità storica sui fatti relativi al 1860.
Dobbiamo sempre avere ben in mente questo assunto: IL SUD ITALIA NON È STATO LIBERATO, È STATO CONQUISTATO - È DIVERSO, non trovate?
La sfiducia, la rassegnazione sorda al sopruso che si respira in quelle bellissime terre, di cui dovremmo andare fieri come italiani, ha radici lontane. Come tutti i popoli del Sud del mondo, anche i nostri meridionali sono sempre stati sottomessi e invano sperarono nel vento rivoluzionario, che agitava l'Italia e l'Europa tutta!
Soprusi, saccheggi, spietata dittatura, spoliazione di tutte le infrastrutture e chiusura delle scuole: questi sono solo alcuni degli effetti che l'Unità d'Italia ha portato al Sud.
Chi beneficiò dei patrimoni dello Stato Borbonico?
Il Nord, quello stesso che chiede la secessione. Sono le pingui casse della monarchia sabauda che il banco di Napoli, allora fiorente, fece rifiorire a danno dei popoli meridionali.
San Marino, per esempio, è lo stato che da sempre tutela e custodisce denaro. Vi siete mai chiesti perché mai non fu annesso all'Italia?
Allora come ora le questioni economiche hanno utilizzato le belle ideologie, per scrivere esaltanti pezzi di prosa o poesia o di retorica politica, che camuffassero i veri intenti del potere.
La Massoneria, i rapporti Stato - Mafia, i grandi misteri che a tutt'oggi aleggiano come ombre di tangibile dolore su questa nostra nazione, risalgono a quei tempi.
Se vogliamo rinascere, dobbiamo rendere al Sud la sua gloriosa storia di vittima sacrificata in nome di un'unità solo economica. Un po' come la nostra Europa attuale: unita?
Dobbiamo smettere di condannare i nostri fratelli del sud, la loro rassegnazione, il loro dolore. Ma lo sapete che dopo il 1860 ci fu un periodo in cui si praticò la tratta dei Napoletani al pari di quella dei negri. I napoletani ammassati su bastimenti, come fossero animali, venivano venduti nei mercati del Nord come schiavi. Lo sapevate? Io no, e ve ne parlo con orrore.
Vi consiglio di leggere un libro interessantissimo il titolo è " GARIBALDI - l'avventuriero il massone l'opportunista " di Gustavo Rinaldi. È un libro pieno di documenti ufficiali che vi faranno aprire la mente su tanti fatti odierni.
Vi allego una poesia ispiratami da una frase espressa da un soldato borbonico al generale Lanza; il quale, già corrotto ed asservito ai nuovi padroni, non consentì alle sue truppe di difendere le terre siciliane, lasciandole in balia dei saccheggi e delle ruberie dei garibaldini.
E CE NE JAMME ACCUSSI' ?
Poesia pubblicata e poco apprezzata