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Vojuerismo

Erano circa le undici di un primo di maggio e superata la lecceta cominciava la sabbia, con poca bassa vegetazione, intercalata da viottoli che congiungevano cespugli più folti. Poco più avanti si fermarono. La donna si tolse i foiseaux neri, una maglietta anch'essa nera ed un body nero trapuntato di pizzo sul davanti. Indossò un costume nero di un pezzo unico e si sdraiò a ridosso della duna, poi come suo solito ripiegò il costume e rimase a seno nudo; aveva un bel seno, si conteneva sodo nella mano, senza smagliature e con grandi capezzoli. Così sdraiata e le cosce leggermente aperte offriva al sole i suoi fianchi di donna ancora bella e forse proprio perché quarantenne ancor più intrigante, complice ed attraente. Era arrivato frattanto dal sentiero che proveniva dal lato della spiaggia frequentata dai gay un uomo sulla quarantina o forse qualche anno di più, vestito con una tuta di colore scuro rigata di bianco, uno zainetto, occhiali scuri da sole e forse anche da vista, guardò Anna e si fermò una decina di metri più avanti su di un'altra duna, a fianco del viottolo, di lì poteva osservare bene la coppia, ma rimaneva nascosto dai comuni bagnanti, così come erano nascosti Alessandro ed Anna. Si veniva a creare tra i tre, e la cosa si capì meglio dopo, con una complice intesa un gioco erotico dapprima sottile poi sempre più intrigante. Alessandro eccitato si girò verso il mare, così lasciava la moglie libera di giocare e la reazione dello spettatore gli avrebbe rivelato cosa quell'uomo cercava, ed avrebbe capito se la provocazione poteva andare avanti e fino a quando. Anna con la gamba destra alzata e la sinistra distesa offriva il suo ventre al sole ed all'eccitazione dello sconosciuto. Assomigliava, quell'uomo, vagamente a Lee Van Cleef, aveva pochi capelli e baffi neri e folti che gli davano un'espressione cordiale, abbastanza alto e di robusta corporatura. Fumava ma più che per frettoloso nervosismo, per gustarsi con piacere l'assedio. Si, si rivelò un paziente assediante. Un guardone sarebbe rimasto nascosto dietro i cespugli per carpire le carezze degli amanti fremendo di vederne sempre di più audaci, uno voglioso, nel guardare Anna accarezzare il membro indurito del marito sarebbe certamente arrivato e sfogatosi se ne sarebbe andato scarico e stanco ed inutile. Lui no, approfittando del fatto che Alessandro era girato si tolse il costume e cominciò ad esibire il suo membro, in effetti grosso anche se non ancora indurito. Anna si accarezzò lentamente in mezzo alle cosce, vide l'uomo flettere il membro verso terra ed eiaculare sulla sabbia. Alessandro si voltò e l'uomo si mostrò sdraiato e nudo anche a lui, e continuava a toccarsi il pene ormai calmo ma sempre grosso. Ogni tanto l'uomo si rimetteva il costume e fingendo di andare verso la spiaggia, passava vicino ad Anna per meglio poterla vedere o forse sperava che marito e moglie lo invitassero a sedersi con loro. Alessandro decise allora di spingere il gioco là dove aveva sempre desiderato arrivare: accarezzò più volte Anna sopra il costume in mezzo alle cosce e le chiese di fargli sentire quanto era già umida. Lei lo lasciò fare ma senza farsi scostare il costume. Anna si girò di sedere ed Alessandro le mise il costume in mezzo alle natiche e prese ad accarezzarla mentre l'uomo ancora nudo si accarezzava il membro e nel momento in cui incrociò lo sguardo del marito gli fece cenno di fare voltare la donna. Anna si rifiutò. Allora l'uomo con l'asciugamano avvolto sui fianchi, nudo, andò a fermarsi in ginocchio a circa tre metri dalla coppia e continuava a toccarsi e chiese ad Alessandro di fare girare la donna. Alessandro gli fece capire che la moglie non voleva e gli fece segno di allontanarsi; l'uomo si fermò a cinque metri, ed Alessandro gli fece ancora segno di tornare al suo posto. L'assediante paziente e per nulla stizzito ubbidì. Più volte il gioco dovette fermarsi per il passaggio di altri uomini, forse alcuni avevano intuito il gioco ed i gay indugiavano a guardare il grosso membro dell'assediante. Alessandro interrompendo bruscamente gli fece capire che non desiderava altri sguardi e questo fece sentire l'assediante ancora più complice. Poi, quando Anna si voltò, Alessandro al colmo dell'eccitazione, la baciò su di un capezzolo, e lei, presa alla sprovvista diede un piccolo urlo, ed Alessandro con un dito sentì quanto era bagnata e, spostatole il costume, la masturbò davanti all'uomo, che per vedere meglio alzò le tendine nere sugli occhiali e mise le mani a cornice come fossero cannocchiali sugli occhi, e prese ancora a masturbarsi. Anna prese il membro del marito che turgido uscì dal costume e lo accarezzò fino a quando Alessandro per non arrivare le spostò la mano. Erano le quattro, quando Alessandro decise di smettere di giocare. Anna si spogliò del costume si offrì per l'ultima volta nuda allo sguardo dell'uomo, si rimise il body si rivestì anche Alessandro che quasi era tentato di salutare l'assediante complice ma Anna non volle. La coppia si avviò verso il mare per tornare poi verso la lecceta. Alessandro si voltò e vide l'uomo togliere l'assedio, ma non li seguì. Così doveva essere: la coppia e l'assediante finito il gioco dovevano tornare, sconosciuti nella normalità della vita.

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4 commenti:

  • iogiro il 08/01/2014 22:22
    Grazie Andrea per aver voluto dedicarmi un po' del tuo tempo.
    Se ti sforzi però di entrare nello stato d'animo del gioco esibizionisti-guardoni questa non è una esperienza poi così tanto banale.
  • iogiro il 08/01/2014 22:16
    Grazie Colosio per la precisazione e per l'attenzione che hai voluto dedicare al mio racconto.
    Purtroppo il programma non mi consente più di modificare il titolo e di sostituire la j con la y.
  • Anonimo il 08/01/2014 16:56
    Ho dato una sbirciata al racconto perché questo genere non mi è mai piaciuto; lo trovo noioso e banale, buono per far fare qualche sega ai guardoni che sono passati senza nulla proferire.

    Non capisco come mai non ci sia neanche una pausa, nella stesura: come fosse stato scritto col fiato sospeso.
  • Anonimo il 08/01/2014 16:29
    Ben scritto e ben delineate le sensazioni dei personaggi. Mi ha ricordato qualcosa di Moravia, ma esattamente non so che cosa... forse anche lui ha scritto qualcosa sul voyeurismo. A proposito, credo tu abbia sbagliato a scrivere il titolo, ma non è di nessuna importanza. A mio avviso puoi essere utile a questo sito che è scarso di autori di narrativa, o prosa. ciaociao

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