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La cornice

Una sera rientri a casa e sei completamente spento. Stanco ma senza sonno, solo ma senza la voglia di vedere alcuno. Sei solo l'ombra di quello che sai di essere e che da qualche tempo sai anche di non essere più.
Dopo il lavoro ti trascini ciondolante fino al divano e rimani a fissare la parete come fosse una tv accesa, che poi è la stessa cosa.
È in quel momento che fai caso per la prima volta a quella macchia biancastra nel bel mezzo della parete del tuo salone. Sicuramente l'avevi già vista ma ancora non gli avevi dato peso. Cosa vuoi che sia un po' di alone bianco lasciato da un quadro che non c'è più. Lasciato da un quadro che tu stesso hai staccato perché non riuscivi più a vederlo tanto ti faceva male, tanto ti riportava alla mente ricordi a volte belli, a volte brutti, ma che sapevi solo ricordi e che non sarebbero tornati più.
Così, un sabato mattina con più nostalgia del solito, esasperato, senza pensarci troppo per evitare di non farlo più, lo hai preso, lo hai staccato dalla parete e lo hai buttato in strada.
Quel quadro che oramai conoscevi a memoria in ogni pennellata, che non avevi mai smesso di guardare perché lì si concentrava tutta la tua vita, fuori dalla tua vita.
Ma stupidamente non avevi pensato alle conseguenza di quel gesto. Non avevi considerato che non sarebbe bastato togliere quel quadro per non vederlo più. Non avevi considerato che non ti saresti liberato affatto di quel dipinto, ma che avresti fatto solo posto alla sua assenza. Quell'assenza sottolineata da una macchia che ne avrebbe ricalcato perfettamente la cornice. E non immaginavi che, in quella sagoma bianca, nonostante il tempo che sarebbe passato, ne avresti potuto ricostruire tutto il resto, ogni colore, ogni sensazione, ogni pennellata.
E quando a forza di fissare quel buco il dipinto sarebbe quasi riapparso ai tuoi occhi, avresti cominciato a domandarti dove fosse finito, chi l'avesse raccolto e appeso nel proprio salone. In che mani fosse finito. Ci sarebbe stato bene in quella casa? Il proprietario lo avrebbe apprezzato quando lo avevi apprezzato tu? Lo avrebbe guardato come tu lo avevi guardato?
E non avevi immaginato che quando tutte queste domande ti avrebbero fatto maledire quel dannato sabato in cui non ti eri fermato a pensare un secondo di più, ti saresti reso conto che quel quadro, anche se ti faceva male, era un pezzo di casa tua e che nessuno, nemmeno tu, avrebbe mai dovuto toglierlo.

 

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 11/01/2014 13:47
    Una vita racchiusa dentro ad un quadro. Puoi liberarti del quadro, ma non del tuo vissuto... Perché fa parte di Te! E, in qualsiasi momento la puoi rivivere perché l'hai solo racchiusa in un cassetto del tuo essere (cuore, mente). Ed ecco che ti basta chiudere gli occhi per immaginare che quel quadro è ancora lì, con le sue immagini, i suoi colori e tutto quel che rappresentava per Te.
    È un piacere leggerti.

4 commenti:

  • Moment il 13/07/2015 08:19
    Il quadro è una metafora in verità. Ho l'ho fatta troppo bene o troppo male, visto che non l'ha capito nessuno ^_^
  • Sibilla Vane il 13/07/2015 01:05
    Ho tolto un quadro anche io di recente. Ce l'avevo nella parete di fronte al letto e non sopportavo più di vederlo. Non tanto per le immagini, quanto più perché era un regalo e su uno sfondo pittoresco si stagliavano le parole di una canzone che mi era stata dedicata per consolarmi... e che aveva finito per diventare un tormento. Il quadro l'ho levato ed è rimasto in un angolo del soggiorno, dietro un vecchio armadio. Riesco ancora a vederne un pezzo. Leggendo la tua riflessione mi sono chiesta che senso ha avuto levarlo, quando dal cuore, nessun pezzo, potrà mai essere staccato. Scrivi bene.
  • Chira il 11/01/2014 13:47
    Il ricordo e la nostalgia legati agli oggetti... l'ho fatto anche io con alcune cose: "non vedendole mi sarà più facile dimenticarlo". Invece così si aggiunge il vuoto al vuoto. Scritto magnificamente!
    Chiara
  • Anonimo il 11/01/2014 12:27
    Molto molto bello... ben scritto e poi un pezzo molto significativo di quel che è la Nostalgia e quanto sia importante viverla serenamente... grave errore rimuovere quel quadro, buttarlo poi. Io sono un istruttore sub, e la paura del mare la vinci solo con una maschera, guardando dentro... e più guardi i particolari( uno stelo di posidonia con le sue incrostazioni, un parazohantus, un granchietto, i polpi di un corallo... etc)e più quel mare diventa tuo. la nostalgia è una grossa radice della nostra esistenza, una piccola oasi di felicità nel deserto infelice dell'esistenza...

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