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Solo Fumo
Solita piazza e medesimo campanile.
Al bar di Augusto, gli abituali sfaccendati tiravano le orecchie all'asino.
Per noi giovani... noia, tristezza e voglia d'andar via.
Di donne, nemmeno a parlarne, però ci pensavamo sempre.
I Vecchi, uno per volta, se n'erano andati e nessuno ne sentiva la mancanza.
Questo clima sonnacchioso si risvegliò nel periodo delle Elezioni.
Al bar... prendete, prendete pure... sbraitava Augusto.
"La consumazione è già stata pagata da Don Attilio"
Che don Attilio si fosse candidato a primo cittadino, già lo avete intuito,
tuttavia non mi dispiace riferirvi il seguito, con i suoi annessi e connessi.
Bisognava contrastarlo, ma non era facile opporsi a chi offriva da bere.
Un veloce passaparola e la sera, beata incoscienza e beata gioventù,
decidemmo di approntare una lista civica e di conquistare il Comune.
Don Attilio medico e zoticone alla Charles Bovary, aveva una bella moglie.
Aveva anche un mucchio di soldi e questo faceva di lui un uomo di rispetto.
Figlio d'arte e abile politico, stava in una botte di ferro.
Figuriamoci se fosse preoccupato dalla nostra discesa in campo?
Tuttavia, al bar di Augusto, per noi... niente cuccagna.
Eravamo delle zanzare e lo sapevo, tuttavia la mia bella faccia appesa
sugli alberi e sui muri mi piaceva.
Sindaco del paese?
" Il No", non stava scritto da nessuna parte e i Cittadini avrebbero deciso.
Sapevo bene che il nostro azzardo era destinato a fallire, ma stando in ballo,
dovevo ballare e quando si balla, si balla al meglio.
Il fattaccio avvenne proprio davanti al bar.
" Tu non sei nessuno! L'hai capito? Perché ti sei presentato?"
Mi resi conto che era Don Attilio e che ce l'aveva con me.
Garbatamente risposi che eravamo in Democrazia.
Non lo avessi mai detto!
Protetto dalla sua cricca, sfoggiò un repertorio di contumelie che per pudore,
non oso nemmeno riferire.
La piazza si era riempita e la parte peggiore di lui concluse l'arringa con:
" Ma a te chi ti vota? Non sei nessuno! Lo hai capito o no? Non sei nessuno!"
Il film con De Niro era di là a divenire.
Il volto era paonazzo e la giugulare gonfia.
Mi aveva fatto una domanda e meritava una risposta.
Mica si deve sempre subire? Ogni tanto, una botta di vita ci vuole.
E quando ci vuole, ci vuole, miseria dell'inferno.
Quel Caprone, di primavera, era andato oltre i limiti del lecito.
" Chi mi vota? Non lo so, ma se volessero votarmi solo le donne, con cui
sono andato a letto, penso di ottenere un plebiscito."
Sbiancò e poi... sul suo volto si accesero i colori dell'arcobaleno.
Al violaceo, arrivò la moglie, che gli prestò le cure del caso.
Era farmacista e conosceva il suo mestiere.
" Lo conosci quel tizio?" Blaterò il marito, indicandomi col dito.
" Si caro." Rispose la bella moglie, arrossendo. "È tutto fumo, ma poco arrosto"
Per la cronaca: Attilio Lorego vinse le Elezioni.
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