Avevo dato appuntamento ai miei creditori inferociti, per la fine del mese, presso la Free Bank.
Non mi sono fatto trovare e nemmeno so come l'abbiano presa.
So, solamente, che in questo splendido albergo dolomitico, crostacei e mozzarella arrivano in elicottero e sono serviti con i guanti bianchi.
L'aria frizzante è buona e della modella elvetica con cui condivido
la suite, vi dirò dopo.
Peccato per il tempo speso nello studiare l'ennesimo piano di fuga.
Le tre valigette piene di cartastraccia stanno, ancora, nella cassaforte del Maestoso.
Come souvenir, ho arraffato gli asciugamani, il posacenere e Ingrid.
Ho dimenticato di regolare il conto e mi auguro che lo dimentichi,
anche l'Albergatore.
Ad ogni buon conto, gli ho telefonato, ammonendolo che se avesse
osato denunciarmi, ci saremmo rivisti in Tribunale, dove avrei spifferato tutto.
Forse aveva la coscienza sporca, visto che fino ad oggi non ha sporto querela.
Annoiarsi è bello e annoiarsi con una straniera è stupendo.
Ingrid ama, ancora oggi, indossare le minigonne e calzare stivaletti.
L'immaginario erotico non saprebbe inventare di meglio.
Già le ginocchia inducono a peccare, figuriamoci il resto.
Angolazioni inesplorate e foriere di promesse ammaliatrici.
Tanto ben di dio lo avevo sempre sognato, sin da fanciullo.
Ognuno ha i suoi limiti di perversione, ma temo che per me, non ci sia salvezza.
Allorché Ingrid accavalla le gambe, cerco sempre di spiare il colore dei suoi slip.
Fatica inutile, non ne ha.
I patti erano stati chiari: Niente sesso, solo collaborazione per truffare alcuni evasori, abili nello "ottimizzare" le imposte da pagare all'erario.
Dopo tre settimane di isolamento in un villino sul lago di Ginevra,
cominciai a guardare la coinquilina, in un certo qual modo.
Con sorpresa, mi accorsi che anche lei mi guardava in quel certo qual modo.
Era bello vederla ed era bello canticchiare nella vasca da bagno.
E già, non dovevamo parlarne, ma si pensava sempre a quella cosa.
Far sesso con lei, non era l'ultimo dei pensieri... anzi stava sempre in testa.
Bisognava espugnare quella fortezza e quella fortezza venne espugnata
Pacta sunt servanda.
Un pomeriggio, mentre stavo analizzando alcuni dati sensibili, relativi ai flussi di capitali, verso l'isola del Coccodrillo, sentii aprirsi la porta.
Era Lei, nuda e armoniosa nell'assieme, bella come l'orizzonte del mare.
S' adagiò sulla poltrona e con candido sorriso, mormorò:
"Mon chéri, ti piace la mia bica?"
Strabuzzai gli occhi e per darmi un tono risposi in rima: "Sì e che Dio la benedica."
Eravamo assetati d'amore e di sesso e fu naturale sorseggiarci l'uno con l'altra.
Altro che acqua fresca e scintillante del ruscello!
I Creditori inferociti?
Non ne so niente.
Qui, nell'isola del Coccodrillo, le notizie non circolano e poi con Ingrid, abbiamo tanto da fare.