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Elsa
Ventisette annni, non molto bella e un po' goffa.
Sognava la casetta, un marito e dei bambini.
Atélier Airolds... punto d'incontro per il bel mondo,
per le belle donne e per i gossip.
La maggior parte del personale era costituito da graziose ragazze,
per lo più, ex modelle, che scese dalla passerella, dovevano pur vivere.
"Guarda la sarta, sembra un pesce fuor d'acqua, bisognerebbe mandarla via."
"No, la poverina dovrebbe lavorare in piscina, sai gli... splash."
"Meglio se andasse a pascolare, quello è il suo mondo."
"Ma, su, dai, è una brava sarta e poi deve pur vivere."
"Cara mia, la classe è classe, mica è acqua, o te la inventi?"
A volte, accade che per autostima, ci si burla dei meno fortunati.
Ligia ai suoi compiti, Elsa tratteneva il magone.
Oscar, scapolo brillante e legittimo rampollo degli Airolds,
amava i suoi laboratori ed essendo giovane amava, anche, andare a caccia.
Le prede solea scegliersele tra le più belle, visto che poi, modelle e
impiegate gareggiavano in disponibilità.
Fasci di fiori, cenette a lume di candela e incontri ravvicinati
allietavano la sua passione... per la ginnastica.
Lo scontro con Elsa avvenne all'angolo del reparto Nuove Collezioni
e il suo finire a gambe levate strappò alla donna un sorriso di scuse.
Rialzatosi, Oscar, rispose con uguale sorriso e da vero signore le fece
recapitare un fascio di rose rosse e un invito a cena in un ristorantino.
Rien à faire, Elsa rifiutò il fascio di rose rosse e l'invito a cena.
Non sapeva che il rifiuto, a volte, irrita le altrui mire.
"Costi quel che costi, non gliela farò passare liscia,
ne va del mio buon nome, ha detto di no, benissimo,
vediamo un po' come va a finire?"
Oscar era fatto così e invece di lasciar perdere, come il buonsenso e
la logica suggerivano, ne fece una questione personale.
Un martellamento continuo, ma con risultati deludenti.
"È bellino, ma non voglio avventure, ci tengo alla mia dignità".
Anche Elsa era fatta così ed invece di cedere,
s'impuntò nel respingere tutte quelle avances inaspettate,
continuando a coltivare il suo futuro.
All'Atélier, tutti sapevano e tutti seguivano, morbosamente,
l'evolversi degli avvenimenti. Avvenimenti che cominciarono a coinvolgere tutti.
La crisi avvolgeva il paese e i posti di lavoro erano un bene prezioso.
I padroni son sempre i padroni ed è buona regola non contrariarli.
Nell'ambiente, il "gliela dà o non gliela dà" era il leitmotiv che
animava il gossip più sfrenato.
Il giovin rampollo cominciò, non se ne conosce la ragione,
ad adombrare la chiusura dell'Atélier e il licenziamento di tutte le maestranze.
"Elsa, tesoro, ma sei impazzita? Non sai la fortuna che ti è capitata?"
"Non essere sciocca, per colpa tua finiremo in mezzo alla strada."
"Mi sequestreranno la casa, non ce la farò a pagare il mutuo."
" Ti voglio bene, Elsa, ti capisco, ma non puoi fare così, che ti costa?"
"Mio marito è senza lavoro e i bambini soffriranno la fame."
" Ma cosa sta succedendo? Mi ritrovo in questa situazione e
non so cosa fare, fosse per me, non avrei problemi, ma come posso
aiutare queste mie amiche, che non hanno colpa alcuna?
Accetterò l'invito di quel bellimbusto e sarà quel che sarà.
Nella vita bisogna pensare, anche, ai problemi degli altri."
"Grazie per la splendida serata, Elsa, sono commosso per la tua
dolcezza, per la bontà e per i tuoi sani principi morali.
Voglio sperare, che al mio ritorno da Tokio, fra tre mesi,
tu voglia accettare un altro invito a cena e considerarmi un amico, d'accordo?"
"Grazie a te, Oscar, sono lieta d'aver conosciuto un vero gentiluomo
e grazie per la lunga vacanza che l'azienda mi ha regalato, ok per la prossima cena. "
All'Atélier... il solito tran-tran.
"Guarda che Troia, ha avuto il coraggio di ritornare."
"Il mondo è per le Zoccole, mia cara."
"Le hanno aumentato lo stipendio e lavora anche di meno."
"Che tempi e che morale, ma io non le rivolgerò più la parola."
"Fatti furba tesoro, l'onestà non paga."
Ah, dimenticavo... Elsa e Oscar vivono felici e contenti...
e se qualcuno avesse già letto " Boule de suif", non lo dica a Guy De Maupassant.
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2 recensioni:
- mi associo a Caterina... non ho letto ciò che tu citi...
Ho letto il tuo racconto e lo trovo davvero molto attuale, credo che non sia il sacrificio di Elsa ad avere risollevato le sorti ma quando l'ego dell'uomo che finalmente ha ottenuto ciò che prima con facilità gli veniva offerto... bello il tuo finale credo che cercherò l'opera di cui parli
Anonimo il 15/02/2014 18:39
Ero via... scusa il ritardo... gran bel racconto, sei un acquisto da Champions league... spero tanto che il clima torbido degli ultimi tempi non ti convinca a scappare... ci tengo molto a te e ci teniamo tutti noi che ti mmiriamo... mi spiace per questo clima, avresti meritato una squadra migliore... speriamo di riuscire a portare il sito agli antichi valorii... ciaociao, e complimenti, un apllauso per questo bel racconto... proprio vero, l'ingratitudine umana si nasconde anche fra le persone così dette perbene... ciaociao
- Per Adalgisa: Normalmente gradisco molto i commenti, sulla mia pagina, relativi al contenuto che posto.
Entro in difficoltà a comprendere interventi non attinenti al lavoro postato.
Oissela
- Per Ugo: Ti ringrazio per il passaggio e per il commento.
Ciao.
Alessio.
Anonimo il 14/02/2014 11:00
Scusami, Alessio, è solo a titolo informativo.
Ciao.
Anonimo il 14/02/2014 10:59
SENZA TESTO DI అర్ధరాత్రి నీలం
Anonimo il 14/02/2014 06:55 [segnala un abuso]
Un conto è la poesia, un conto è l'autrice. La poesia si salva, l'autrice si mostra in tutto il suo oscuro essere. Chiamiamola per nome, la signora Milazzo che girovaga nei siti portando zizzania, Peccato non metta una sua foto, come quella che era nel suo profilo ufficiale di fb qualche anno fa. Lì nel suo viso squallido di cinquantenne insignificante rivelava l'essenza che con l'aggressività dello scrivere cerca di nascondere. Quanta pena!
- Letto con attenzione e grande soddisfazione.
- Per Gianni. Grazie per la lettura e per il commento.
Ciao.
Alessio
- carina e divertente!
- Per Chiara: Boule de suif, penso di averlo letto da ragazzo,
è una storia che tutti dovremmo conoscere.
L'ingratitudine umana si nasconde in ogni ceto sociale, anche
tra le persone definite perbene.
Come favolista ho addolcito il finale.
Grazie per la lettura e per il commento.
Ciao.
Oissela
Chira il 13/02/2014 15:37
Hai preso il senso della novella di Maupassant, fantasticando ne hai creata una completamente tua, stilata benissimo, lettura molto piacevole e... c'è spesso chi si sacrifica per il bene comune perché "oltre" ed il solo risultato è l'essere dileggiata/a. Nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo!
Chiara
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