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L'ex principe azzurro (squilbri emotivi)

No, credo di poter tranquillamente affermare in tutta onestà di non essere mai stata una persona equilibrata. Ma ci ho provato, cazzo se ci ho provato! Ma purtroppo (o per fortuna) non sono mai riuscito a trovare un mio equilibrio. E inizio seriamente a pensare che il trovarlo, in realtà, non mi sia mai interessato veramente.

Non amo parlare della mia infanzia. Forse perché è un periodo della mia vita che non ho mai adeguatamente elaborato. Ora, senza scomodare complessi dai nomi difficilmente-mitologici, mi sento di affermare che, probabilmente, io, da bambino, amavo mia madre. Certo era che io desideravo con tutto me stesso che lei mi amasse. E pure è certo che io, seppur inconsciamente, ho sempre sofferto per il fatto che lei abbia sempre preferito a me mio fratello. Ho passato, così, una buona fetta della mia infanzia a cercare di renderla fiera di me. Con l'unico risultato che lei non faceva altro che umiliarmi e deridermi per questo. Mi rendo perfettamente conto di essere o di apparire ingiusto, ma io per natura sono un essere profondamente portato all'esasperazione, o meglio all'esagerazione. E inizio a sospettare che sia per questo che non riesco a costruirmi un mio equilibrio.

Però, in compenso, mi piacciono molto, notavo, gli equilibri precari. Durante il mese che ho lavorato per la prima volta giù alla casa famiglia, ne ho sperimentato uno, molto gradevole con Valentino. Certo lo so che non è correttissimo parlare di equilibrio, magari di coppia, per una relazione così sbilanciata come la nostra. Perché da sei anni a questa parte io e Valentino viviamo, di fatto, uno di qua e uno di là per i cazzi propri.

Dovendo io prendere il treno per farlo, perché come sicuramente già ampiamente detto io non ho la patente, ci metto tre ore buone per raggiungerlo tutte le volte.

Eppure quando riesco a stare da lui e tutte le cose della e nella mia vita sento che stanno a loro proprio posto,- beh, allora io mi sento nel bel mezzo un affascinante equilibrio precario.

Precario perché so benissimo che, come lo sa benissimo anche lui, esso può finire da un momento con l'altro. Che ne so magari per via di stupidi problemi di lavoro, o perché sono finiti o perché stanno per finire i soldi. Così arriva tutto un "allegro" carosello di problemi e incomprensioni. Certo che, a ben pensarci, l'introduzione del denaro nella vita dell'uomo ha procurato più di qualche inutile impiccio e di questo sono convintissimo!

Gli equilibri precari mi piacciono appunto per il fatto che sai già in partenza che non sono eterni, per cui, se non sei uno più che completamente scemo, fai di tutto per viverteli il più intensamente possibile- spremerli come succosi limoni maturi- giusto per non avere, alla fine, rimpianti ma solo, tutt'al più, neutre nostalgie.

Poi questi ultimi tre mesi in cui ho lavorato, in tal senso, sono stati più che perfetti. Io e Vale abbiamo giocato alla "coppia quasi perfetta" e la cosa ci è piaciuta molto. Certo avevo poco tempo, ci si vedeva poco. Però era tutto tranquillo... oserei dire quasi normale...

Non ho paura di quello che succederà da adesso in poi. Sono stanco di aver paura.

E a proposito di "felici squilibri emotivi" non posso che tornare indietro con la mente al natale di qualche anno fa. Dicembre 2011 per la precisione...

 

l'autore frivolous b. ha riportato queste note sull'opera

questa è solo una piccola parte. Continua...


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