Più ci penso e più sono convinto che la condizione di noi omosessuali in questo paese, l'Italia, sia rimasta ferma e immutata al 1989 ovvero nel periodo in cui la Bompiani pubblicò il libro cult di Pier Vittorio Tondelli "Camere separate".
Noi omosessuali un po' come Leo, il protagonista del libro, siamo ancora lì a cercare il nostro "codice comportamentale"; un nostro modello di riferimento da seguire.
La nostra rovina poi è stato Franco Grillini, tra le altre cose presidente onorario del "Arcigay" italico. Poverino, lui l'avrà pur fatto in buona fede, ma da quando si è messo a fare le sue "battaglie di civiltà" del tipo: "noi gay siamo affettivamente come voi etero",- sono spuntati fuori come funghi coppie di gay che scimmiottavano le coppie etero,- e non sempre questo è stato un bene. A mio avviso c'è stata una forzatura, e si è persa molta naturalezza. E così anche nello "sfavillante" mondo gay ci si è messi d'impegno a cercare di sistemarsi la vita più che a viverla.
Bella però la biografia che Grillini ha scritto sulla sua vita con la collaborazione di Laura Maragnani: "Ecce omo-venticinque anni di rivoluzione gentile"; libro pubblicato nel 2008 dalla Rizzoli.
Dovremmo capire, secondo me, che essere gay sta a metà strada tra l'essere delle sante e l'essere delle puttane.
Praticamente siamo delle sante puttane. Sì, mi piace proprio come definizione!
Giuro che proprio non la capisco questa voglia di responsabilità. Di essere o sembrare adulti. Di andare a vivere assieme, giurarsi amore eterno, e poi, magari, mettersi le corna per sovrapprezzo. Stabilirsi in un posto.
La verità è che in quelli che molti considerano i miei "soli ventisette anni" ho visto troppe macerie dei miei sogni. Ho scoperto che solo se rimani bambino, almeno dentro, puoi essere veramente autentico. E l'autenticità e la cosa a cui tengo di più al mondo. E poi sono certo che dopo non molto io non mi sentirei a mio agio in nessun posto.
Da sei anni sto con Valentino con il quale ho una di quelle relazioni che in genere vengono definite a distanza. E i tradimenti sono così alla luce del sole che quasi i sensi di colpa sbiadiscono prima di nascere.
Certo io do per scontato che questo vada bene anche a lui.
A volte odio quello che sono diventato. Poi ci rifletto un po' su, e in fondo penso che io sia stato sempre così. Ma anche questa è una bugia. Se io sono così... così egoista? È perché lo sono voluto diventare dopo un lungo e duro percorso.
Un percorso che mi rimanda inevitabilmente agli orribili tempi della scuola. Veri e propri "tempi bui".
Non amavo andare a scuola alle elementari che mi ricordi. Piangevo sempre...