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Lo strano destino
Syd aveva 26 anni, viveva in una remota cittadina del Lazio, la sua casa era isolata, in disparte. Lontana dalla mondanità, appartata nella solitudine e nella quiete. Era una casa coloniale costruita durante il ventennio, possedeva circa14 ha di terreno. Lontana da occhi indiscreti, qui syd poteva sbizzarrirsi nelle sue strane abitudini.
ordine, ordine ed ordine! Continuava ad urlarsi in testa, il soqquadro lo turbava. Ogni cosa a suo posto! Classifica! incasella! Etichetta! Ci sono quei libri horror mischiati con i fantasy! Dannazione! Non ci si capisce nulla! Chie è quell'idiota che li riposti in quel modo? Non andiamo da nessuna parte senza un po' di disciplina! E così continuava a classificare le sue cose traendone un senso di quiete e soddisfazione
Mancava qualcosa? Perché si ostinava ad ordinare le cose? Stava cercando un nonsoche, attraverso quelle azioni? Si era ostinato nella ricerca di un tassello che lo avrebbe reso libero.
Finito di mettere a posto i libri scese giu in cucina, dove sorseggiò un bicchiere d'acqua. Andò ad accendere la televisione. Poche immagini, qualche spezzone di pubblicità, lo spot del cacao che si scioglie nel latte, quello del maggiordomo che serve la signora nella sua limousine. Era tutto così strampalato, egli pretendeva di trovare un filo conduttore tra i vari spot, talvolta lo trovava. Dapprima lo spot del cioccolato, poi quello della crema per i brufoli. Era una congiura? Continue trasmissioni di cucina, dove le pietanze sono fritte e rifritte, seguite da trasmissioni di medicina e salute. bah Rifletteva ed osservava, gli spot erano sempre gli stessi. Nonostante notasse l'evolversi del messaggio, sempre più coinvolgente, sempre più ammaliante. Sebbene avesse sviluppato degli anticorpi potenti, ora anche lui iniziava a farsi incantare dallo shampoo alle erbe. Per i suoi capelli ispide, ricci e neri era l'ideale.
. Si trovava a casa solo, abbandonato prese la sua chitarra e iniziò a suonare. Non era mai andato oltre il rock 70, musica odierna non ne ascoltava. Queen, pink floyd, dire straits. Questi adorava e questi suonava.
erano esattamente le 00. 00 del 3/1/2008, Syd scese nel salone, accese la tv e seguì una trasmissione che parlava di ragazzi disadattati. Si parlava di alcuni stermini commessi da giovani fuori di testa. Riportavano l'esempio di come molti di questi amassero i videogiochi fps, dove il personaggio si ritrovava a dover sterminare quante piu persone possiblile. Ed è proprio qui che scattava la scintilla della follia, poichè il gioco e la morte si sfioravano e scaturivano in fatalità.
Dopodichè parlarono di un ragazzo che come syd soffriva di allucinazioni uditive durante la notte. Syd lo ascoltò con occhi grandi. Questo ragazzo era ora rinchiuso in un manicomio dove gli veniva somministrata una grande quantità di risperidolo, farmaco comunemente adoperato per curare le psicosi. Parlavano che questi fosse un intelletto di ordine superiore, nonostante intrattenesse dei dialoghi con lucifero ed annessi diavoletti.
La trasmissione si concluse e Syd tornò a letto. Ora l'orologio segnava le 02. 00 del 3/3/2008. Queste cazzo di batterie!!! Dannazione!!!
tornavo a casa da lavoro, avevo iniziato un esperienza di assicuratore. Mi immisi sul raccordo anulare e un'auto nella corsia opposta catturò la mia attenzione. ERa una cadillac gialla. Alquanto remoto incrociarla a roma. Fossi stato a New York non me ne sarei meravigliato. Sbagliai uscita e quindi ripercorsi tutto il gra non essendo pratico di roma. Ma che cosa strana! Nei pressi dell'uscita 24 dell'ardeatina riincontrai la stessa cdillac, allla stessa altezza. Beh era possibile, anche lui, poco pratico come me non aveva trovato la sua uscita e si ritrovò, ovviamente mantenendo una velocità eguale alla mia, nella stessa posizione dove c'eravamo incrociati per la prima volta. Comunque riuscii a tornare a casa e non ci pensai più.
Il padre di Syd, era un muratore, tornava a casa ogni giorno più esausto, più stanco, più straziato, più vecchio. Il suo volto cominciava a mostrare i segni di un incontrastabile vecchiaia. Ogni giorno erigeva muri, livellava cementi, tappezzava superfici di mattonelle. Si spezzava ma non si piegava! Era ormai ridotto ad uno scheletro. Ma ogni mattino quando l'orologio batteva inesorabile le 06. 00, John si alzava, borbottando nella cucina, desiderava solo un caffè che la moglie regolarmente sbadata non gli aveva preparato e si dirigeva a lavoro a bordo del suo vecchio camion rosso, che lo accompagnava da molti anni. La sorellina di Syd, Ann, ormai divenuta una signorina era leggermente repulsiva agli studi, preferiva giustamente starsene tra amici ad ascoltare musica ed a spettegolare.
La sera in televisione passarono un poliziesco. Gli agenti disponevano soltanto di un identikit. L'ipotetico killer avrebbe potuto avere dei precedenti, quindi il suo nome sarebbe dovuto essere stato presente negli schedari della polizia. Applicarono a tutti i volti del registro il "programma di invecchiamento" e dopo una lunga e brutale rielaborazione scovarono il disgraziato.
Syd fu colto da una strana sensazione.
.
Il risperdal aveva finito il suo effetto, di colpo il mondo attorno a me si sciolse, evaporò. Dei dottori mi osservavano e valutavano. Infilato dentro una tac monitoravano la mia attività cerebrale, feci un salto epoi dopo iniziai a ridere.
Erano 10 anni che ero rinchiuso dentro un ospedale psichiatrico. Era stato tutto un delirio : i miei cari che risultavano piu grandi o invecchiati... qualche indizio la mia mente cercò di inviarmi mostrandomi quello strano telefilm poliziesco. Adesso è il 3/3/2008 e mi ritrovo in una stanza con materassi sulle pareti e sul pavimento... quella trasmissione!!! Parlava di me!!! Era tutta una cazzo di allucinazione, il fatto che mi trovassi nel 3/1/2008 e che scendessi a guardarla, tutto un trip, un maledetto trip...
Ora sono qui in questo cavolo di ospedale, i farmaci opprimono la mia mente, i miei familiari erano morti in un incidente aereo, fu questo il motivo del ricovero. Strane visioni sporadicamente mi appaiono chiare nella mente.
Non ci sarà piu una casa, un ritorno, una vita
" la testa è viva, respira!
È abbandonata lì in terra, si sta cibando di avena,
dondola, bascula sul proprio naso pur di nutrirsi.
Il cielo è di sabbia, non c'è erba, ne un animale
Il suolo riflette quel dannato sole
Prostitute sparse qua e la
Rannicchiate nelle vicinanza di ruderi
Paglia attorno ad essi.
Perché continui a nutrirti? Non hai fame!
Non ha senso continuare a vivere, sono ridotto all'osso, e non ho fame!
ADDIO
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