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Il vaso
Tutto comincio, quando vidi la sofferenza di quell'ulivo, che abitava in quel vaso piccolo per la sua statura; dove il mio egoismo lo aveva posto ma, nonostante tutto lui da buon servitore, portava frutto anche quest'anno.
Allora, commosso dal suo servire, decisi di regalargli un vaso molto più grande, lo volevo particolare, che non avesse uguali, ma in commercio non sono riuscito a trovarne uno cosi particolare, che fosse all'altezza del mio ulivo, perciò ho deciso di costruirlo su misura per lui e come piace a me.
Nel negozio vicino casa, ho comperato un pozzetto di cemento, quello usato per i tombini, nelle fognature. Voi pensate, ma è bruttissimo! Ed avete ragione! Allora, ho fatto abbassare la cresta al mio io e, non è stato facile, poi ho chiesto aiuto al mare, al monte ed al fiume:
"Per favore, voi che percorrete il tempo ed abitate i giorni, siete custodi delle bellezze naturali e dei sogni, aiutatemi, ad abbellire il vaso che servirà per ospitare il mio ulivo"!
Il monte, dominante sulle valli, mi ha subito offerto i suoi sassi maltagliati, a vederli sono grezzi, ma sulle sfaccettature abita una bellezza rara.
Il fiume, quando sono andato a trovarlo, mi aveva preparato pietre levigate con cura, creando lavoro alla fantasia di ogni spettatore per immaginare forme contorte di curiosi animali, rifuggi, grotte. Quelle pietre nere poi, invitava la fantasia a volare con le rondini a primavera.
Il mare mi ha invitato sulla spiaggia a raccogliere i multicolori che ha pescato nelle profondità dei suoi abissi.
Ho accettato volentieri questo invito e, sono passato sulla spiaggia a ringraziare il mare, pregandolo di ringraziare il fiume, ricordandogli, di portare il mio grazie al monte, che per primo, dalla vetta più alta, aveva raccolto il mio grido di aiuto.
Mentre il mare si culla, nella gioia di vedermi, un alito di vento mi accarezza la pelle, la sua dolce voce sussurra:
"Prego accomodati, scegli tutte quelle che preferisci, li ho appoggiati sul bagnasciuga per te, che sei venuto a contemplare". Dopo queste parole ha iniziato il suo canto sulle note dello sciabordio ed io, avvolto dal suo fascino, comincio a raccogliere le pietre più belle.
Si fa per dire!
C'era poco da scegliere, tutte erano portatrice di una bellezza unica, avevo l'imbarazzo della scelta e forse, quelle che lasciavo per altri contemplatori erano le più belle.
Immerso tra queste meravigliose creature, le raccolgo con delicatezza ammirandoli, poi li appoggio nel sacchetto che pende, dondolando, dalla mia mano sinistra. Pensieri e immagini mi avvolgono in una pace profonda che mi isola dal resto del mondo. lo sciacquio che bacia la sabbia e si schianta sugli scogli mi dona la serenità nel cuore, la quiete nell'anima, gioia infinita. All'improvviso, con la velocità di un fulmine, tuona una voce matura. Lì, davanti a me, con ferocia violenza mi trascina fuori da quell'incanto, un signore di mezza età, non molto alto agitando le mani, mi sta parlando:
"Signore dico a lei, che cosa sta facendo? Mi sta a sentire"?
Strappato da quel contemplo che mi aveva rapito chiedo stupito: "Dice a me"?
Subito, dopo un profondo respiro, con voce educata, un po' timido, con un sorriso gioioso ribatto:
"Ma non vede? Sto raccogliendo un po di sassi per abbellire il vaso del mio ulivo".
Tuona ancora più potente la sua voce:
"Lo sa lei che non può farlo?
Davanti a lei c'è un vigile, nel servizio delle sue funzioni e devo multarla".
"Mi scusi signore, non sapevo che lei fosse un vigile",
rispondo prontamente,
"ma perché deve multarmi? Io, veramente, sono in regola, ho il permesso dal proprietario, che cosa ho fatto di male?".
"E chi sarebbe questo proprietario?"
Ribatte con voce ironica.
"Vediamo questo permesso".
Esclama, mentre dalle sue labbra sfila una smorfia che coinvolge tutto il viso, di uno che pensa: "ho incontrato un vero matto". Poi a lunghi passi si avvicina a me chiedendomi il sacchetto dove ho messo le pietre che mi sta regalando il mare, forse pensava di trovare lì dentro il permesso.
Con calma, porgendogli il sacchetto aperto, gli spiego che sono stato invitato dal mare a raccogliere le sue pietre, qua e là, quelle sparse sul bagnasciuga. Provo a portarlo con me in quel mondo meraviglioso che è il contemplare, dicendogli:
"Senta con quale gioia mi ha accolto e che musica soave mi sta suonando, per allietare la mia fatica!
Io non sono venuto a violentare la sua bellezza.
Sono qui a contemplare il mistero del suo splendore, dentro un tramonto favoloso".
Lo sguardo spento del vigile si posa su di me con disprezzo, la sua voce ironica, con un pizzico di cattiveria maliziosa, m'apostrofa:
"Chi crede di incantare con queste belle parole, lei è in contravvenzione, visto che non ha un permesso scritto dalle autorità. Mi dia un documento".
Intanto la sua mano destra s'infila nella tasca interna della giacca e subito viene fuori insieme al blocchetto delle multe. Un'onda, che passava nei dintorni, ha ascoltato per caso i nostri discorsi, si è rammaricata un po' così, dopo aver abbracciato uno scoglio, ha lasciato, sul braccio destro del vigile, la sua lacrima di dolore.
Io mi volto verso il mare con il volto imbarazzato, vorrei fare un discorso a discolpa del vigile, mi vorrei scusare, ma non sapendo cosa dire balbetto:
"Lo so che tu mi vuoi aiutare,
ma lui non ti sa capire,
che cosa posso fare"?
Tra le note dello sciabordio, che danzano davanti a me, escono dei silenzi che formano parole, poi diventa un consiglio: "Tu puoi solo parlare e dirgli ciò che ti sto dettando".
Il mio sguardo si abbassa e va a toccare quell'acqua ch'è partita dal monte, ha dissetato le pietre del fiume, poi è andata a livellare l'orizzonte del mare ed infine ondeggia ai miei piedi elargendo consigli. Con la testa ancora abbassata vado a cercare i piedi del vigile, per raggiungere pian piano il suo sguardo vuoto e lì, trovo il coraggio di tradurre ciò che mi sta dicendo il mare:
"Caro amico, questa volta te lo dico, la natura ci sa Amare, è amica nostra, lei ci circonda con la sua semplicità, le sue bellezze, per vedere le sue coccole basta chiudere gli occhi e prendere quello che serve alla quotidianità.
Poi, fermarsi ad osservare dà forza all'Amore.
Senza ascoltare il progresso, quando si raduna al congresso; per fortificare l'economia, salvare la borsa e l'energia.
Vivere di corsa, giorni in affanno, serve soltanto ad imbruttire i pensieri dell'anima mia.
Vede, anche il fiume, che porta al mare l'acqua dal monte, mi ha regalato le pietre levigate nel suo letto, prese qua e la, dove l'occhio e caduto.
Il monte, scrollandosi di dosso la polvere mi ha messo in mano le sue avvenenze così il mio ulivo avrà un vaso particolare e si, nel contemplare vive la gioia e l'armonia".
Quell'uomo, dalla voce tuonante, che afferma di essere un vigile rimette il blocchetto in tasca. Sul suo volto nasce un'espressione nuova, raggiante, appoggia la sua mano sulla mia spalla destra e con voce serena esclama:
"Lo sai, oggi ho imparato una cosa molto importante! La semplicità riempie il cuore di gioia, grazie, per avermi insegnato a dialogare con il mare. Sono riuscito a vedere la gioia che prova vedendoti qui a contemplare"!
Io, dopo quelle parole, guardo il mare all'orizzonte, la dove abbraccia il cielo, mentre s'addormenta il sole e si nasconde dietro il Gran Sasso, quell'acqua ch'è partita di la su, gorgoglia tra la sabbia la sua felicità, i colori del tramonto si spengono, in quell'attimo il tutto trasmette ai cuori la gioia d'Amare.
E lassù, nel cielo quasi buio, una stella è venuta a guardare!
Grazie alle donazioni ricevute dalla natura cioè, pietre comunemente inutili davanti al mio egoismo, ho potuto rivestire quel pozzetto di cemento. Oggi, il mio ulivo, fa un figurone con le bellezze inutili intorno alle sue radici. Veramente abita in un vaso eccezionale, dove anche le rondini sono venute a volare.
Ho condiviso la foto perché lo possiate ammirare.
Dobbiamo ricordare,
un incontro non è mai casuale, avviene sempre per insegnare.
Noi siamo qui alle porte dell'universo, abbracciati alla terra, solo per imparare ad AMARE!
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- Proprio buono direi, anche qualcosa di più. Particolarmente accattivate il raccontare, fa di questa composizione una lettura piacevole che va a toccare direttamente il cuore del lettore. Complimenti e saluti.
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