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E voi, dove state?

Non so voi, ma io cerco sempre una panchina quando esco di casa, soprattutto se mi trovo in una città che conosco poco, specialmente se sono triste.
Attenzione però; non cerco una panchina qualunque, non mi accontento. Dev'essere l'unica in giro, distante da altre sue compagne, preferibilmente di legno chiaro e ferro lavorato di color verde bottiglia. Certo è che non sempre la trovo così e mi accontento di quello che c'è. Una sola caratteristica è fondamentale: la solitudine.
Sì, perchè quando avverto la necessità di fermarmi, devo essere sola. Qualche passante va bene.. alla fine siamo in tanti non posso pretendere...
Una panchina porto nel cuore più di altre, è tutta di legno.. è l'unica sopravvissuta all'ondata di cambiamenti della mia città che ha voluto gente vecchia su panchine ultramoderne. Lei sta lì da prima che nascessi, all'ombra di un piccolo alberello, alla luce di un lampione. Di fronte una strada a due corsie e un piccolo parcheggio. Fa quasi pena, così antica e rovinata in mezzo a tanta tecnologia.
Ci vado da sempre, almeno da 10 anni, è il mio piccolo rifugio. Porto con me sigarette, un quaderno e una penna. Ah, la musica... inesorabilmente malinconica, mi piace stare male ogni tanto.
Così stiamo io e la mia panchina, mentre io scrivo alcune delle cose qui pubblicate, mentre chi passa mi prende per pazza.
Ovvio, se una ragazza si mette su una panchina a scrivere invece di girar per negozi o chissà che altro allora è pazza. O sarà perchè piango a volte su quel legno che sta insieme per miracolo.
Ma a me non interessa, è la mia zona di conforto, l'angolo in cui far cicatrizzare i ricordi. È la mia panchina.

 

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3 recensioni:

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  • frivolous b. il 08/08/2014 14:40
    mammamia quanto te capisco e quanto me piace come scrivi! Complimenti!!!
  • silvia leuzzi il 01/08/2014 17:23
    Delicato, cosi come tutte le tue cose, dolcissima Denise. Ti posso vedere e rivedermi quando da ragazza solevo girare, senza musica i registratori erano ingombranti ma la musica l'avevo in testa. Era un blues lacerato o un ritmo psichedelico. Mi fa piacere che sono cambiati i tempi ma le anime dolci e grandi ci sono ancora. Detesto le donne frivole, i negozi tanto per passeggiare, apparire, acchiappare. Brava amore hai scritto una cosa dolcissima in un italiano scorrevole e ci hai fatti sedere con te su quella panchina, che fatti due conti temporali, risale alla mia giovinezza... sorb! So vecchia peggio della panchina ahahah tvb Silvia
  • Rocco Michele LETTINI il 01/08/2014 08:32
    Meglio star lontani da occhi indiscreti e da seccature ormai immancabili...
    Il tuo composto bussa tranquilita' oggi sempre più rara... Straordinaria Denise...

5 commenti:

  • Chira il 01/08/2014 18:57
    ... l'angolo in cui far cicatrizzare i ricordi... che bell'immagine Denise... la solitudine può diventare una tenera compagnia e se poi ti fa scrivere come sai fare tu possiamo anche dire che dà ottimi frutti. Io non ho un luogo particolare per certi momenti: posso viverli ovunque, l'importante che in me trovi silenzio.
    Chiara
  • eurofederico il 01/08/2014 18:04
    tutti abbiamo un banco, un albero, una strada (e -o nel tuo caso una panchina) dove abbiamo cullato i nostri sogni (e le nostre tristezze)... lo diceva anche una canzone vincitrice parecchi anni fa' dell'eurofestival che cantava se non sbaglio Severine per il principato di Monaco!
  • Anonimo il 01/08/2014 12:41
    Bel modo di narrare le proprie emozioni, il proprio intimo sentire... la panchina in legno "deve essere" rigorosamente di legno chiaro ed io che costruisco scacchiere( ma anche due panchine ho costruito e me le sono portate in un posto che piaceva a me... se aspetto gli altri... ahahahah) potrei dirti perché è così.
    La panchina è fondamentale per poter riflettere ed isolarsi senza essere fuori completamente dal mondo e senza abbandonare totalmente gli altri...è un trait d'union tra il nostro io e il mondo... una specie di navicella spaziale di bassa quota. Se vuoi navigare in alta quota allora devi andare al centro di un prato gigantesco o in mezzo al mare( io lo faccio... c'è un mio racconto) o sulla vetta di una alta montagna... ma va bene anche una grotta a 1500 metri sotto terra... holahola, scrivi di più in prosa, buchi lo schermo.
  • Rocco Michele LETTINI il 01/08/2014 09:49
    Cercare una panchina solitaria, lontana da occhi indiscreti e seccature ormai frequenti, sta diventando una necessità... per ritrovarsi, per respirare tranquillità e... scacciare così barboso nervoso... SEMPRE STRAORDINARIA DENISE... SEMPRE CACCIATRICE DI VERITA'... LA MIA LODE (sperando che questo commento appaia)
  • Vincenzo Capitanucci il 01/08/2014 08:25
    bello Denise mi ha portato il in mente il ricordo di una panchina in un parco di Bordeaux... avevo forse 10.. anni amavo quella panchina.. ma si affollava in fretta.. allora un giorno andai a sedermi su una poltrocina di ferro.. di color giallo spento.. ma dopo 10 minuti arrivò una signora e mi chiese dei soldi per poter stare seduto lì.. cascai veramente dalle nuvole... non avrei mai immaginato una cosa simile.. da quel giorno capii che la solitudine si paga...

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