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La Pietra Nr 3, Nr. 4, Nr5

Sintesi degli episodi precedenti: L'autore trova una strana pietra e la porta a casa
Alcune circostanze inducono a farla ritenere un fossile con proprietà terapeutico-miracolose.
Nr. 3

Che intensità, gli ultimi avvenimenti. Il mistero della rete tranciata, zia Berta ringiovanita e quelle scintille azzurrine. Nemmeno il Signore poteva darmi logiche spiegazioni. Non vacillai, anzi la sfiorai con dolcezza. La Pietra ondeggiò, come se fosse stata scossa da brividi di piacere. L'avevo solo sfiorata! E se l'avessi accarezzata? Un pizzicotto contro la suggestione, ma fu peggio che andar di notte. Stavo dando i numeri. Nei suoi occhi, continuava a giostrare quello scintillio azzurrino e voglia di chiacchierare. Forse era solamente l'effetto dei raggi del sole. Stetti al gioco, cos'altro potevo fare? "Signore, si dice, in giro, che voi non ridete mai." No, non era possibile. Avevo sentito chiaramente il suono di quelle parole. Fortunatamente, non era stata la Pietra a parlare. Di fronte a me stava Jane, la ragazza inglese alla pari. Recava, nelle sue mani, una fumante tazza di caffè. Strano! Normalmente, toccava a me prepararlo, tanto per la dolce moglie, quanto per la nostra deliziosa traduttrice. " Che cosa è successo?" " Signore, vostra moglie ha sfasciato la vecchia Mini-Minor, no, non vi preoccupate, la Signora non ha subito nemmeno un graffio." " Jane, poi... mi spieghi le ragioni per cui vale la pena di ridere". "Che altro si dice di me, in giro, Jane?" Nella tazzina, non era rimasta alcuna goccia della saporita bevanda. " Vostra moglie dice che siete in odore di santità e che le regalerete un'altra macchina." Ognuno si ritrova la moglie che si merita, ma cosa abbia io mai fatto di bello, per meritare una fortuna del genere, non l'ho mai capito. " Non te la prendere e regalale una bella macchina" Stavo solo con la Pietra e non era stata Jane a pronunciare le ultime parole. Scesi in salone, pronto a consolare l'afflitta glottologa. Va detto che l'ex arcigna Dirigente scolastica è ancora una gran bella donna e visto che ne vale la pena, come marito la tratto bene. Stava parlottando con la nostra eterna Ospite e nell'avvicinarmi esordii con: "Tutto bene? Che tipo di auto preferisci? Ora vado a comprarla. Non mi rispose e rivolta a Jane, continuò: " Cosa stavo dicendo? Ormai, con quello, non ci si può più ragionare". " Madam, you' re right". Fortunatamente non conosco bene l'inglese e novello Humpty Dumpty me ne andai dalla vecchia cara zia Berta, che mi accolse a braccia aperte.

Nr. 4
L'inverno aveva stirato le cuoia e i camini non fumavano più. La natura se la godeva tutta, esultando, a più non posso e a più non posso me la godevo anch'io. Erano arrivati i bei giorni di primavera e in ogni nicchia, esplosioni di vita e d'amore. Per il libero cielo, melodiosi cinguettii e stracci di nuvole bianche che sapevano svolazzare, rincorrersi e svanire. Svanire, già, come i tanti pensieri smarriti nei meandri della memoria umana. Il verde dei prati, il turgore delle gemme e l'insieme dei boccioli in fiore, rendevano piacevole il percorso, mentre mi avvicinavo alla masseria. Bella masseria, quella di zia Berta. L'aia dove razzolavano chiocce e pulcini, il forno in cui la bella farina bianca impastata, veniva trasformata in pane e due querce possenti che ospitavano decine di nidi. Il malumore era andato a farsi friggere e io coloravo le parole per la contentezza di rivederla. *Zia Berta stava filando la lana e io volevo filare i miei sogni. Stava aspettando, felice e sicura del mio ritorno.* " Lo so che vuoi chiacchierare con me e so anche che sei un Peccatore impenitente." " No, zia Berta, sono venuto solo per sentire la tua bella voce." " La sai lunga e la sai raccontare, ma a me non mi incanti." " Non voglio incantarti, sono venuto per ascoltare." " Ah! e cosa vuoi sentire? Che hai fatto bene? Non sei contento? In galera dovevi marcire, altro che essere assolto per non avere commesso il fatto." "Perché dici questo? Vero è che sono stato io a sfasciare quelle automobili, ma i proprietari erano tutti cacciatori." La luna s'era messa di traverso, ma mi voleva bene. Alzare i tacchi e andarmene? Rien à faire. L'aroma del caffè e i suoi begli occhi mi inchiodarono. " Si dice in giro che sei una radio trasmittente, trasmetti ma non ricevi." "Lo so, zia, ma è un peccato veniale. Trasmetto solo cose giuste." " A parte il fatto che dicono tutti così, taci e ascolta." "Si, io ti ascolto, ma tu dimmi quello che amo ascoltare." Il suo lungo sospiro si trasformò in sorriso e, di buonumore, prese a raccontare. " Devi sapere che nel 39 ero la più bella ragazza del paese e tutti i giovanotti mi facevano la corte." " Hum, non ci credo. Come facevano a corteggiarti, se stavi, sempre, impegnata a lavorare?" " Mica eravamo bestie! Si andava in Chiesa e ci si andava per farci vedere. Ci venivano anche i giovanottoni e non certo per ascoltare la parola di Dio. Uno sguardo bastava per ricamarci anche un mese." "Cosa ricamavate?" "Ricamavamo le nostre illusioni e il nostro avvenire. C'era sempre una fisarmonica che suonava e la sera ballavamo in gruppo. Io non restavo mai con la scopa in mano e sai perché? Perché, ero la più bella del contado." " E dimmi zia Berta, come ballavate?" " Che ignorante che sei! Noi ballavamo al ritmo del flon- flons." Accennò qualche passo di danza, muovendosi con la leggerezza di una libellula. Va da sé che presomi per le braccia, mi fece girare come un tonto, in tondo. Non era più la gioiosa ragazza di una volta, ma restava una splendida donna dei nostri giorni. "Sei stata mai innamorata, zia Berta?" " Si, ero ndecisa tra Pietro ed Eugenio" " Chi hai scelto dei due?" " Nessuno... partirono per il Fronte di guerra e non sono più tornati," Un velo di tristezza nelle sue parole. "Zia Berta, ma come fai a stare così in forma"? Lazzarone che sei, spiegami tu, da dove vengono quei raggi azzurrini che mi fanno star bene?"

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 23/08/2014 15:36
    Bella questa miscela esplosiva tra realtà del quotidiano, con alcune parti che sembrano addirittura autobiografiche, e il fantastico, come quel reperto, pietra o fossile, con proprietà taumaturgiche... come sempre ben scritto... io avrei letto volentieri anche tutto il racconto insieme... però capisco l'obiezione del taglio web, vecchia questio... bene, mi sa che se continuiamo così si forma un bel gruppo di narratori... almeno spero... ciaociao.

3 commenti:

  • Anonimo il 23/08/2014 16:07
    Va bene così, Alex... se vuoi tirarla per le lunghe O. K. ma se posti domani i prossimi tre io me li leggo... a te la decisione... comunque ne avrai di racconti pronti, immagino... buona domenica. ciaociao
  • oissela il 23/08/2014 16:01
    Nella storia c'è un qualcosina di vero, ma non di più.
    È un fossile. Il bello deve ancora arrivare. In tutto sono otto episodi ed è la prima volta che posto tre episodi assieme.
    Ciao.
    Oissela
  • Anonimo il 23/08/2014 15:24
    Finalmente... ora me lo godo in santa pace... opterò per un liquorino digestivo all'amarena, o forse quello al melograno... ora vedo... ci risentiamo... hola.

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