L'attesa si prolunga. Anche questa volta non è servito a nulla arrivare in anticipo e per primo, la dottoressa è come al solito in ritardo. Intorno altra gente; a mala pena un saluto e qualche sguardo.
Damian si guarda attorno con una gran voglia di rompere il ghiaccio, ma dagli altri nessun segno di interesse ad attaccare discorso... dunque silenzio, silenzio e pensieri.
Anche la ragazza magrissima e quasi rasata, in coda per il prelievo; Damian ricorda di averla conosciuta in reparto, quando tutti e due erano anche più malconci...
Cosa fare? Farsi riconoscere, far finta di niente?
Seduto di fianco un tipo interessante, non foss'altro per la sua apparente normalità in quest'ambiente di tipi strani, ma nessun segno di interesse nemmeno da parte sua... Tutti chiusi nei propri pensieri, nei propri problemi, nella consapevolezza della croce che tutti siamo andati a cercarci ed ora dobbiamo portare... Anche quel bel ragazzo brizzolato che si siede davanti... ; Damian ricorda di averlo incontrato da qualche parte, forse in qualche locale... Ed ora anche lui è qui! È la punizione divina?
Ma ad un tratto i suoi occhi si incontrano con quelli di un tipo appena arrivato. Se ne sta in piedi vicino alla porta, anche lui espressione in qualche modo triste e preoccupata, ma comunque un'aria dolce e rassegnata, ma non per questo abbattuta... E quegli occhi ricambiano lo sguardo, poi vagano altrove, poi cercandosi si incontrano di nuovo e così ancora una, due, cento volte. Damian accenna un sorriso, ma non vuole sia troppo evidente... si chiede "come sarà la mia espressione? Capirà che è un sorriso rivolto a lui o lo interpreterà come una smorfia?"... E così pensando, praticamente senza accorgersene, si trova quasi a toccarsi, ad accarezzarsi, sempre con gli occhi ormai quasi fissi dentro agli occhi dell'altro, che continua a ricambiare lo sguardo...
Sembra impossibile, ma anche qui si sogna... Damian infatti sta sognando... "wow, ma c'è ancora qualcuno che mi guarda! Dio come sarebbe bello! Innamorarmi e fare innamorare un ragazzo con i miei stessi problemi! Forse potremmo capirci ed accettarci a vicenda e non dovremmo temere di farci reciprocamente del male; il nostro "problema" potrebbe allora trasformarsi da handicap a un motivo in più per volerci bene ed aiutarci, potrebbe essere cemento per la nostra unione"...
Ma ecco che finalmente scatta il numero, la dottoressa è arrivata. Tocca a lui... Damian passa davanti al tipo e questa volta - prendendo tutto il suo coraggio - gli dedica un vero sorriso ed un "ciao".
Tutto è finito lì dove è cominciato, ma almeno Damian si è inventato un sogno ed un motivo in più per vivere!