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Il topo - parte prima: l'enigma
"Allora" disse il detective Brown: " Proviamo a riepilogare tutto il caso: Karl Erintong, 33 anni, progettista di macchine per la pulizia domestica, è stato ucciso nel suo microscopico appartamento; nessuno a parte la vittima e l'assassino sono entrati, eppure, quando i poliziotti sono arrivati non hanno trovato nessuna impronta digitale o altri indizi utili; solo il suo corpo inerme rivolto a pancia in su con una ferita mortale alla testa" i suoi occhi marroni erano stanchi, ma si capiva che era frustrato, come un animale che corre dentro un labirinto senza riuscire a trovare l'uscita: " E non ci sono nenche testimoni" puntualizzo il suo collega Luke arricciandosi i baffi: " Giusto; nessuno ha assisto alla scena e nessuno ha sentito niente; in più, il luogo dell'omicidio è in un condominio in affitto dal cugino della vittima e non possiamo sigillarlo per sempre". Molti altri poliziotti della stazione, oltre Brown e Luke, si stavano occupando del caso, ma senza trovare una soluzione: " Fammi riascoltare gli interrogatori ai principali sospettati" borbotto l'investigatore: " Parti con la moglie, Mary". Il suo collega armeggio con il registatore, poi partì il dialogo: " Signora Coster, lei è sospettata di aver ucciso suo marito; mi dica dove era Martedì sera e Martedì notte se è vero che suo marito aveva dei debiti e era sul punto di divorziare" "Innanzitutto martedì sera ero andata a correre con una mia amica che può confermare, e la notte ero a dormire a casa mia" " C'è qualcuno che può comfermarlo? " Uhm... in realtà no, ma è la verità!" "Vabbe torneremo dopo su questo argomento; aveva debiti e stava per lasciarla?" "Sì aveva dei debiti qua e là e mi stava per lasciare, ma era un sentimento reciproco; anch'io non provavo più quello che provavo una volta e quindi volevo separarmi. Mi creda agente non ho ucciso mio marito!". Si sentì un clic dovuto al cambio della pellicola e poi partì la seconda registazione, al cugino di Karl, George: " Signor Erintong, afferma che l'appartamento dove abitava suo cugino era di sua proprietà?" "Sì agente" "E afferma che da lui non riceveva un centisimo di affito?" "Non so come abbiate gatto a saperlo, ma comunque sì è vero non mi arrivava niente di affito da lui, ma..." " Dove era Martedì sera?" "In un ristorante francese con mia moglie; può chiedere al propietario di quest'ultimo e vedete che mi darà ragione" "E Martedì notte?" " A casa mia a dormire" "Qualcuno può confermarlo?" " No. Ma se pensa che sia stato io ad uccidere mio cugino, si sbaglia. È sempre mio cugino!" "Questo lo vedremo". Dopo un nuovo clic partì l'ultimo interrogatorio: " Signora Armiert, è vero che lei in passato era stata tradita da Karl?" Già. Molto tempo fa siamo stati insieme ed eravamo molto innamorati; ma poi lui si è innamorato di Mary e mi ha lasciata " " Afferma che aveva dei debiti con lei da parecchio tempo?" " Sì" " Dove si trovava Martedì sera?" " Ad una festa ; lo possono confermare svariate persone" " E dove era Martedì notte?" " A dormire " " Ci sono testimoni?" " Uhm.. no agente" . Il registratore finì la sua registrazione. Nella stanza cadde un silenzio tombale. Molti agenti di polizia si guardarono perplessi. Brown parlò per primo, rivolto al suo collega : " Propongo di ritornare al luogo dell'omicidio; forse ci è sfuggito un indizio" " Be, tentar non nuoce". I due scesero le scale e andarono verso la macchina di Luke.
Giuliem Street era una piccola via poco trafficata e quindi non fu difficile trovare parcheggio. Appena scesi dalla macchina, Luke e Brown si trovarono a doversi tappare il naso per non svenire dalla puzza: " L'industria qui vicino si sta dando molto da fare, eh?" " Già, Luke, ma ce ne occuperemo dopo; ora andiamo" . Salirono le scale. Il sesto piano era stato sigillato ed era controllato da due agenti di polizia. Dopo una breve vista ai documenti, i poliziotti lasciarono passare i due. La porta si aprì cigolando. Dentro non c'era quasi niente: solo una scrivania con alcuni oggetti sopra, degli scaffali, un tappeto, l'impianto dell'aria condizionata e una sedia. Brown osservò attentamente tutti i mobili e gli oggetti sopra la scrivania: un portapenne vuoto, qualche foglio bianco, un fermacarte e una piccola lampada collegata ad una spina. Anche il suo compagno esamino a fondo tutta la stanza per poi alla fine dire: " Non so come possa esserci sfuggito qualcosa in una stanza così piccola!". Il detective annuì. Proprio in quel momento, da un buco vicino alla scrivania, uscì un piccolo topo nero. Zampettava lento, come a rallentatore,. Si fermò davanti ai due detective, che rimasero fermi a guardarlo. Dopo un po si rimise a correre, con energia, questa volta. Poi si avvio' verso la sua tana, perdendo forze avvicinandosi ad essa. Gli occhi del detective Brown brillarono di felicità: " Come abbiamo fatto a non rendercrne conto? Era l'unica possibilità" " Cosa?!?" " Ho capito. Chiama i sospettati. E ora di svelargli la soluzione".
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1 recensioni:
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- Agata Christie e Colombo... vediamo Brown se ha risolto...
- Ma come... e ci lasci così ? Sulle spine??? Aspetto il resto della storia.
- Ciao Dario, come va? Sono Matteo V. , bel racconto, però dovresti finirlo ( anche se mi hai già raccontato la fine ).
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