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Che vor di' esse 'n omo

Sul bus dei pendolari carico e puzzolente come una scatola di aringhe avariate mi tenevo per non perdere l'equilibrio a ogni scossone e fermata. Nei sedili più vicini c'erano una donna con un bambino addormentato in braccio, due vecchie - una con la grossa sporta della spesa sulle gambe- e un ragazzo con capelli rasta e cuffiette che giocava col cellulare. A un certo momento vengo affiancato da una giovane bionda, pallida come un panno e in stato avanzato di gravidanza. Doveva essere dell'est, ormai riconosco la fisionomia. Si aggrappa, pende a destra e a sinistra, quasi cade sulla vecchia più esterna. L'altra, quella con la sporta, fa toc-toc con due dita artritiche su un ginocchio del ragazzo. Gli deve avere fatto male perché quello sobbalza e se lo massaggia guardandola sorpreso.
- A regazzì, la signora t'ha detto grazie per il posto, te devi arzà e fallo in fretta sinnò ce sgrava qui!
Il ragazzo manda un sospiro e cede il posto alla biondina che arrossisce e ringrazia rinfrancata.
-Ce la sanno, l'educazzione, ma avvorte je fa gioco de scordassela... io gliel'ho aricordato... e pure che vor di' esse 'n omo.
Anch'io, che non avevo pensato di fare alzare il ragazzo, mi sento più uomo perché non le vedo più come due vecchie, una madre con il bambino in braccio ed una gravida ma come quattro donne che si sorridono.

 

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5 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • antonina il 14/05/2015 21:19
    Uno spaccato della società odierna, ambientato nella zona di Trastevere... molto ben scritto.. sembra la scena di un film. Purtroppo son finiti i tempi della cosiddetta "buona educazione". L'individualismo è dilagante, ognuno è concentrato nel suo isolamento pur essendo immerso nella folla. Altri tempi...
  • Don Pompeo Mongiello il 18/03/2015 14:39
    Molto ben scritto e scorrevole questo tuo bellissimo.
  • Glauco Ballantini il 14/03/2015 06:35
    "Giovane, ascende o perseguita?" Donna livornese che chiede se il passeggero ha intenzione di scendere alla fermata successiva, nel caso sarebbe opportuno scansarsi, visto che lei deve scendere.
    Devo tornarci a fare un giro, in autobus!
  • Anonimo il 09/03/2015 08:36
    Un elogio al suo poetare in un vernacolo che non è la sua lingua d'origine. Lei è polacco?

5 commenti:

  • Anonimo il 09/03/2015 10:29
    Scusi, l'avevo presa veramente per uno straniero a causa del suo cognome.
    Sicuramente è un nickname.
    - A regazzì, la signora t'ha detto grazie per il posto, te devi arzà e fallo in fretta sinnò ce sgrava qui!
    Nella prosa c'è sempre una vena poetica nascosta. Ne è un esempio quello che ho copiato.
  • Stanislao Mounlisky il 09/03/2015 09:19
    Il più recente anonimo così si presenta-L'esercizio della mente alla mia età è ancora costante e mi alleno ogni giorno.
    Un consiglio: allenati di più perchè questo non è poetare, è prosa.
    Una risposta-chiarimento per gli interessati: sono straniero in questa terra vuol dire sono straniero in questa Terra... infatti sono un extraterrestre... pendolare... ahahah!
    maiuscole, minuscole, virgole e quant'altro sono irrilevanti rispetto alle distanze intergalattiche che mi sono di uso... a volte uso il computer di bordo e i risultati si vedono... ahahaha!!!
  • Stanislao Mounlisky il 09/03/2015 06:31
    Giacomo, è una mescolanza di romanesco e romanaccio tentato da me straniero in questa terra e pendolare
  • ivano51 il 07/03/2015 15:21
    na vorta ce s'arzava senza richiesta, s'era meno cojoni senza tanta tecnologia a rintronacce
  • Anonimo il 07/03/2015 12:42
    Bel quadretto, sociale e poetico, scritto bene. Che lingua è?... Romanesco o romanico o romano?

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