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Inizio e, tragico, finale di un buffo processo

La prima ad arrivare al processo fu la signorina Maria Mantovani. Il suo ampio vestito raffigurante il Duomo, il Palazzo Ducale e quello del Te, era fradicio d'acqua e bagnati erano pure i suoi capelli di un mosso naturale e color mogano scuro.

La seconda fu Monica Briotta. Il taglio dei suoi capelli scuri era molto alla moda, mentre lo sguardo era perdutamente da provincialotta. Al collo portava, come se fosse stata una collana, una boccetta contenente acqua di fiume e indossava un elegante cappotto raffigurante il Duomo, l'Arengario, la Villa e l'Autodromo. Poi fu il turno di Milena Milani e del suo taglio corto e sta volta biondo platino. E del suo abito all'ultima moda raffigurante il Duomo, la Scala, il Castello, la Stazione ferroviaria, i Navigli e innumerevoli e infiniti grattacieli. Era arrivata in leggero ritardo perché prima era dovuta andare all'Opera, poi a una sfilata di moda, a farsi una lampada, e infine ad un happy-hour.

Arrivò pure Vanessa Vaninetti con il suo sguardo rustico e fiero, accentuato da un naso importante e dai capelli castani raccolti in una coda di cavallo. Bello, prezioso e antico, l'abito che indossava, quasi da cerimonia, con su stampe del lago a forma di scarpone, del Palazzo e dei giardini Estensi, del Parco regionale del Campo dei Fiori dell'Aeroporto e della Basilica.

Ed ecco poi arrivare Brigitta Bresciani. Sempre un po' pacchiana e con quel biondo dei capelli cotonati ingiallito. Il tailleur che indossava fiera e altezzosa raffigurava il Duomo, la Piazza e la Loggia, il castello e i laghi.

Paola Visconti arrivò in barca. In testa portava un enorme cappello nero e indossava un leggero soprabito con disegnati sopra il suo fiume, il Ponte Coperto, la Basilica, l'Università, i Castelli e le colline dell'Oltrepo.

Le cugine Letizia e Cosima Lario arrivarono insieme via lago. Benché ognuna delle due fosse convinta di essere più bella dell'altra, più che cugine loro sembravano gemelle. Stesso naso aguzzo come i lineamenti, duri ma sinceri. I capelli erano chiari ma Letizia li portava lisci e sciolti, mentre Cosima li portava legati e li aveva ricci. Entrambe indossavano un completo camicetta e pantaloni. Solo che sul completo di Letizia c'era disegnato un ramo del lago, il profilo di un Centro Commerciale, e quello di un noto scrittore, la Basilica, il monte e il Castello. Su quello di Cosima invece il Duomo, il castello, l'altro ramo del lago, antiche mura cittadine, la Stazione delle Ferrovie Nord e le prealpi.

Lola Oldani abbronzata dalle giornate in campagna, con i capelli scurissimi come la pelle, arrivò con indosso le sue vesti campagnole raffiguranti fiumi, campi, l'Ospedale, il Duomo, le case color pastello e le ceramiche.

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Verbena il 14/07/2015 23:53
    Argomento interessante e piacevolmente scorre vole, ma alcuni errori grammaticali andrebbero corretti.

3 commenti:

  • frivolous b. il 15/07/2015 11:54
    Grazie mille! si impara sempre qualcosa!
  • Verbena il 15/07/2015 09:57
    Ecco: capello/cappello - sennò/senno - , costruire - virgola non ci vuole - Dopo il punto la frase non può iniziare con una E congiunzione.
  • frivolous b. il 15/07/2015 08:52
    Grazie cara rileggerò! Anzi, saresti così gentile da segnalarmeli, sai com'è, a volte qualcosa sfugge sempre!

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