Noi occidentali, volenti o nolenti, abbiamo interiorizzato il "so di non sapere" di Socrate, il "dubito ergo sum" di Agostino e il "cogito, ergo sum" di Cartesio. Il dubbio, gli interrogativi, la voglia di capire e la critica fanno parte di noi, nel bene e nel male, e il testo di Vincent Corbo, " Riflessioni su Parigi", lo dimostra.
Vincenzo Capitanucci richiama, nel suo commento, la celebre lettera del 2001 di Tiziano Terzani a Oriana Fallaci. Questa è sapiente prova di ragionamento e splendida prova di come un occidentale abbia la possibilità di esprimere le proprie opinioni. La legga, chi non l'ha fatto: merita, fa riflettere.
Come meritano letture gli scritti della Fallaci seguenti all'attentato alle Torri gemelle: tutti ne parlano, bla-bla-bla, ma più per sentito dire che per conoscenza diretta.
Dunque, afferma Terzani: "Se alla violenza... noi rispondiamo con ancora più terribile violenza... alla nostra ne seguirà una loro ancora più orribile e così via".
Certo, la violenza chiama violenza. E allora, che fare? Subire senza reagire, porgere l'altra guancia fermerebbe la violenza? Io di guance ne ho due e basta: finite queste mi difendo, difendo la mia famiglia, i miei valori, le mie leggi, il mio dolore.
Terzani è profondamente inquieto per l'intolleranza della Fallaci. Anche io amo la pace ma la storia insegna che a volte è necessario ribellarsi, agire. Se la mansuetudine degli Ebrei non fosse stata così grande forse il Nazismo non sarebbe riuscito a fare ciò che sappiamo.
Personalmente, detesto l'intolleranza e la violenza e provo disgusto nei confronti di chi decapita e di chi lapida donne e bambine che denunciano gli stupri subiti. Piango per quei giovani plagiati che si imbottiscono di esplosivo e piango per le loro vittime. Piango per le fabbriche di armi, per i campi di addestramento, per i bombardamenti: quanto cibo si potrebbe comprare, quanta ricerca si potrebbe finanziare con quei soldi! Piango per il doppiogiochismo imperante...
Mi sento parte di un tutto che non riesco a comprendere, so di essere un filo d'erba al vento ma so anche che i fili d'erba provano dolore e piangono e possono pensare.
E allora, pur avendo mille dubbi, penso che mi piace chi ha detto "nessuno tocchi Caino" e ha perdonato la Maddalena. E penso che la strada da percorrere sia questa.