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-Settima parte-Una semplice vita
Ore 6:50 suona la solita sveglia, apro gli occhi rilassato e già sorridente. Il primo pensiero è al bacio di ieri sera. E in più sono sollevato sapendo che il week end sta arrivando.
"Oggi mi va una spremuta!" mi dico. Vado in cucina e preparo l'occorrente per la colazione mentre accendo la radio per ascoltare qualche news e le canzoni della Hit Parade.
Ore 7:45 finita la colazione e terminata la doccia, entro in macchina e vado direttamente a lavoro avvisando Maurizio che mancherò all'appuntamento al Bar stamane.
Io: "Ohi Maurizio per oggi salto la colazione, mi dispiace. Appena abbiamo la pausa però ti devo raccontare una cosa."
Noto un cielo grigio chiaro mentre sono in attesa al semaforo, stranamente oggi non sembra rispecchiare il mio stato d'animo. Appena scattato il verde, premo sull'acceleratore e riparto, oggi poco traffico e tanto silenzio, strano in città così caotiche e mattiniere.
Arrivato addirittura in anticipo a lavoro, con un sorriso smagliante attraverso il corridoio fino a giungere nel mio ufficio.
Appendo il giubbotto e lascio il borsello sulla scrivania prima di sedermi sulla mia comodissima sedia in pelle nera. Esco il telefonino dalla tasca e il display mi indica "5 messaggi ricevuti"; quasi stupito, ma speranzoso che tra questi ce ne sia uno di Elisa, mi accingo a leggerli.
Maurizio, Mamma(2), Marianna, Elisa.
Maurizio: "Vabbè và per oggi ti perdono, ma il pranzo ce lo facciamo insieme!" Sorrido, riesce sempre ad imbrogliarmi.
Mamma: "Ci ao caso, oggi arriva marianna, la vai tu a prndere?" Mia madre e la tecnologia, due rivali storiche. Eccone un altro: "Ciao caro, oggi arriva Marianna, la vai tu a prendere"
Apprezzato lo sforzo del secondo messaggio le rispondo divertito;
Io: "Ok mamma, la prossima volta chiama però."
Altro messaggio in arrivo di mia sorella che sicuramente mi ripeterà ciò che ha scritto mia madre.
Marianna: "Riccardinooooo come sai Andrea non può venire perché è ad un convegno. Io e Matteo arriviamo alle 20:15 alla stazione, non fare ritardo mi raccomando. Mamma mi ha detto che ti avrebbe avvisato lei, lo ha fatto? A dopo!" Solite scocciature di una sorella che sarebbe capace di scriverti un papiro per dirti solamente "ciao come stai". Le risposto prima di innervosirmi,
Io: "Sì mamma mi ha avvisato, non farò ritardo. Dai una sberla a quel delinquente di Matt!".
Essendomi lasciato per ultimo il messaggio di Elisa, faccio un respiro profondo e premo "LEGGI".
Elisa: "Buongiorno caro Riccardo, spero tu abbia dormito bene. Ti mando un bacio sperando che questo week end sia ottimo. Ciao ciao "
Un messaggio semplice ma evidente a farmi capire il suo interesse per me.
Io: "Buon week end anche a te dolcezza, ci vediamo il prima possibile!"
Ripongo nel borsello il cellulare e inizio ad abbozzare nuove idee per i prossimi articoli.
Il tempo scorre e non me ne rendo conto; ad interrompere le mie ricerche è Maurizio che bussa alla porta.
Maurizio: "Ma non vuoi proprio stare con me oggi! Sono le 12:40, ti stavo aspettando Da Gino."
Io: "Ma.. Scusami, non mi ero accorto dell'orario, oggi offro io per farmi perdonare. Andiamo".
Il nostro Bar di fiducia, "DA GINO" così lo chiamo, ci prepara degli stuzzichini e poi ci porta un paio di panini strapieni, conoscendoci.
Vedo Maurizio abbuffarsi mentre segue con occhio vispo alla TV le notizie sportive sulla pallavolo femminile, piu che altro sembra seguire le pallavoliste.
Lo fisso e gli dico: "Ieri ci siamo baciati, lo aspettavo da tanto."
Impietrito, stupito, mi guarda. "E c'era bisogno che uscissi con me per darle un bacio?" Mi dice ridendo ed io lo seguo un po' imbarazzato.
"Sono contento per te amico." mi esclama, "Non fartela sfuggire se ci tieni davvero."
"Ti ringrazio, davvero." Gli dico.
A volte servono poche ma giuste parole per stare bene. Lui è uno dei pochi che ci riesce nonostante la sua comicità da 4 soldi.
Il tempo vola e dopo il pranzo aspettiamo Luciano e Donato per il caffè e l'ammazza caffè.
Tra una risata e l'altra paghiamo il conto e ritorniamo in ufficio. Qualche altra ora e potremo riposarci.
Arrivate le 19:15 chiedo al capo di andare via dato che ho meno di un'ora per poter andare a prendere mia sorella e il mio pestifero nipotino. Mi fa cenno di sì, lo ringrazio sorridendogli e vado nel parcheggio gratuito per entrare in macchina e guidare fino alla stazione.
Adesso però il traffico è indescrivibile; cerco di mantenere la calma con un po' di sana musica.
Ultimo semaforo e poi svolta a sinistra e sono arrivato. Trovo un parcheggio proprio accanto al gabbiotto della stazione e ne approfitto, esco dalla macchina e vado in corrispondenza del binario dove si fermerà il treno.
Ore 20:15 controllo il telefonino nell'attesa e noto un messaggio di mia sorella.
Marianna: "Facciamo circa 10 minuti di ritardo, purtroppo sai come sono questi treni. Mai affidabili."
Una volta letto il messaggio decido di comperare qualche tavoletta di cioccolata per addolcire lo spirito ribelle del piccolo Matteo.
Entro nel supermercato lì vicino, prima che chiuda e prendo una bibita gassata, un paio di tavolette di cioccolata, un ovetto Kinder e una bottiglietta d'acqua per me.
Ritorno in stazione per attendere il loro arrivo ed eccoli arrivare. Matteo mi viene incontro correndo pronto a lanciarsi su di me ed ecco..
Matteo: "Zioooooooooo da quanto tempo!"
Io: "Ehi ometto, ti sei calmato un po'?"
Marianna: "Magari guarda!" Esclama mia sorella un po' più indietro di noi. Le vado incontro la abbraccio e le prendo il trolley per portarlo in macchina.
Io: "Com'è stato il viaggio? Solita rottura?"
Marianna: "Sì solito, per fortuna non ha fatto troppo ritardo."
Ci interrompe Matteo, vivace e movimentato come sempre, ad ogni ora in qualsiasi momento.
Matteo: "Zio zio, che hai in quella busta? Un regalo per me?"
"Esatto!" Gli dico "Ma solo se fai il bravo."
Matteo: "Ma io faccio sempre il bravo!" Sbuffa e incrocia le braccia.
Gli do un pizzicotto e gli consegno la busta. Contentissimo, inizia a saltare da una mattonella all'altra del marciapiede mentre Marianna si mette la mano in fronte sorridendo, quasi rassegnata dalla vivacità del suo piccolo tornado.
Marianna: "Non dovevi, ma grazie." Mi poggia la mano sulla spalla.
Li accompagno dai miei dove passeranno la prima notte accordandoci su cosa fare la sera seguente.
Marianna: "Cena in famiglia, ci stai? Solo noi 5 o se vuoi portare qualcuno... Che dici è ora?"
Io: "Tempo al tempo, ne parliamo domani. Buonanotte." Un po' scocciato li saluto dal finestrino fino a quando non entrano nell'ascensore.
Ora non mi tocca che tornare a casa per riposare un po'.
"Buonanotte, ti ho pensato spesso. Domani sera sarò impegnato in famiglia ma spero che lunedì potremo vederci. Sogni d'oro". Premuto "INVIO", imposto la sveglia e chiudo gli occhi.
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- UN RACCONTO PIACEVOLMENTE SCORREVOLE... IL MIO ELOGIO E LA MIA BUONA SERATA GIANNI.
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